Parlare

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Ron era seduto sul divano.
Non faceva altro che pensare, ultimamente.
Ormai Hermione era al quinto mese, e presto sarebbero dovuti andare a fare un altra visita, ma Ron aveva notato degli strani comportamenti da parte della moglie.
Più volte la vedeva parecchio affaticata, come se la pancia le pensasse tanto.
All'inizio aveva pensato fosse normale, ma recentemente avevano visto George e Angelina.
La donna era del settimo mese - due più avanti di Hermione - ed era ancora molto agile e instancabile.
Hermione, invece, aveva iniziato a faticare già a raccogliere delle cose da terra.
Ron era un po' preoccupato.
Era normale che sua moglie si stancasse tanto - e tanto presto - per delle semplici cose che ad Angelina riuscivano ancora bene?
Forse era solo più debole.
Si, probabilmente era così.
Eppure Ron aveva un pessimo presentimento...
Ripensava a quello che aveva detto il dottore: il bambino era in una posizione strana.
Alla prossima visita gli avrebbe chiesto più informazioni.
La porta di casa che si apriva lo sottrasse ai suoi pensieri.
"ciao amore" salutò Hermione entrando.
"ciao tesoro" rispose Ron alzandosi e prendendole il soprabito per non farla affaticare.
Hermione gli rivolse un sorriso grato.
Quando Ron la portò dentro e chiuse la porta le sfiorò la pancia.
Hermione aveva iniziato a portare il vestito Pre-mamma rosa, quello che avevano comprato un mese prima.
Le piaceva molto.
"di qua" Hermione prese la mano del marito e la spostò in un altra parte della sua pancia - che adesso, come desiderava, era grande.
Ron Corrugò prima le sopracciglia, confuso, poi sgranò gli occhi, comprendendo, e infine Sorrise, perché aveva sentito una leggera pressione contro la sua mano.
"notato?" chiese Hermione sempre con un sorriso.
"il piccolo Arthur e un po' agitato" rispose Ron.
Hermione rise. "puoi dirlo forte"
Sedettero per la cena, preparata da Ron visto che il corso d'Aurur era finito prima del previsto.
Hermione mangiò con innata voracità e Ron sorrise: si vedeva proprio che il figlio era uno Weasley se riusciva a far mangiare in modo così volgare ( si era definita così Hermione) una ragazza per bene come Hermione.
La donna, occorgendosi dello sguardo del marito arrossì, ma lo fulminò ugualmente con gli occhi, volenterosa a non cedere all'imbarazzo.
Ron fece un sorriso sornione, ma si premurò di nasconderlo.
"come è andata a lavoro?" decise di interrompere il silenzio lui, quando Hermione non accennava a parlare.
"ce stato il matrimonio fra Malfoy e Astoria" raccontò lei "Astoria ha portato un po' di torta"
Ron desiderò di non aver aperto bocca.
"è invece a te? Come mai tornato prima?"
"Dean, te lo ricordi?" chiese dubitando Della memoria della moglie messa a rischio dalla gravidanza.
"certo che me lo ricordo Ron!" sbottò lei, offesa.
"Si si, scusa. Si è fatto male durante l'allenamento e hanno rispedito tutti a casa"
La forchetta di Hermione cadde tintinnando sul piatto, mentre la sua mascella si spalancava in una smorfia di preoccupazione e terrore.
"come sta?" chiese apprensiva agitandosi.
"tranquilla, Herm" Ron le toccò la mano "sta bene"
"ma se vi Hanno mandati tutti a casa..." mormorò lei coprendosi la bocca con la mano.
"è grave ma se la caverà" rispose Ron.
"oh" Hermione larve tranquillizzarti.
Finito la cena lavarono I piatti insieme, senza magia.
Erano più o meno al terzo e ultimo piatto, qua do Ron notò gli occhi di Hermione chiudersi di scatto.
"tutto bene?" le chiese, notando che prendeva respiri profondi.
Hermione annuii.
"Si sono solo un po' stanca" gli rivolse un sorriso "a lavoro e stato impegnativo."
Ron le lasciò un veloce bacio sulle labbra.
"va a riposarti. Finisco io"
"no, Ron va bene"
"Hermione" disse lui con tono che non ammetteva repliche, guardandola con durezza.
"ok" mormorò lei a malincuore, ma non troppo Dispiaciuta.
Ron la guardò andare via e, assicuratori che non sarebbe tornata, prese la bacchetta e pulii tutto quello che rimaneva con la magia.
C'erano dei vantaggi quando Hermione non si sentiva bene.
Per dare alla mogli l'illusione di aver fatto tutto alla Babbana, aspettò un po' prima di salire.
Quando credette che il tutto fosse credibile per le tempistiche si avviò su per le scale.
Trovò Hermione sdraiata sul letto, gli occhi chiusi e le mani sulla pancia.
La guardò un secondo, incantato, poi si mese accanto a lei.
"meglio?" le chiese dolcemente.
Hermione mugolò qualcosa di incomprensibile, ma che sembrava una risposta affermativa.
"e tu Arthur?" chiese Ron mentre si spostava verso la pancia di lei.
"sta bene" Hermione aprii lentamente gli occhi, un sorriso accennato sulle labbra.
"sicuro campione?" chiese ancora Ron, rivolgendosi di nuovo alla pancia.
Hermione rise quando il marito chinò l'orecchio sul suo ventre per ascoltare la risposta del piccolo.
"non vediamo L'ora che tu arrivi" disse Ron, cambiando tono.
Accarezzò gentilmente la pancia della moglie, e questa si tirò su a sedere per assecondarlo.
"prenditi tutto il tempo che vuoi Arthur" disse lei mentre accompagnava la mano del marito.
"però mi raccomando, capelli rossi e occhi color terra come tua madre"
"Ron!" lo riprese Hermione divertita.
Lui le Sorrise. Si chinò di nuovo sulla pancia della moglie.
"la tua camera e già pronta" gli disse. "ti troverai benissimo, Arthur"
Hermione si asciugò una lacrima, commossa.
"adesso andiamo a dormire" disse lei, sempre rivolgendosi alla pancia "che mamma e papà devono riposare. E anche tu Arthur"
"buonanotte" disse Ron, baciando prima le labbra della moglie e poi la sua pancia.
Prima di scivolare nel sonno, Hermione sussurrò un "buona notte piccolo Arthur".
Si addormentò con una mano posata sul ventre.
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"Dobbiamo andare a fare visita ai miei" proferii Hermione quella mattina.
Ron, che si stava ingizzando di cereali come al solito, si strozzò.
"ti sta bene" disse Hermione.
"grazie per l'aiuto" gracchiò Ron dopo diversi eccessi di tosse.
Hermione nascose un sorriso divertito, ma la voce del marito la riportò presto alla realtà.
"che cosa?" chiese infatti Ron, con più enfasi di quella che aveva usato quando stava per morire soffocato.
"Ronald" disse secca Hermione, come se il solo pronunciare il nome del marito spiegasse tutto.
"Ronald niente" disse lui.
Hermione lo guardò offesa, poi si alzò e si diresse verso i fornelli.
"almeno puoi dirmi il perché o non ne soni degno?" insistè Ron, acido.
Hermione si voltò di scatto "serve un motivo per andare a trovare i miei?"
Ron Sospirò "scusa, certo che ci andiamo, quando?"
Hermione si mordicchiò il labbro, a disagio.
"oddio" genette Ron "oggi vero?"
Hermione gli fece un sorriso di scuse ma annuii.
Ron genette, sbattendo la testa sul tavolo.
"mi hai spostato" disse Hermione avvicinandogli e scoccadogli un bacio sulle labbra "certe cose sono incluse nel pacchetto"
"io volevo solo te" borbottò Ron quando la moglie si fu allontanata e non potesse sentirlo.
Si tirò su e si vestii, preparandosi mentalmente a quello che poteva essere una chiacchierata noiosissima.
Due ore dopo stavano suonando al campanelli dei Grenger.
Fu Jean che aprii.
"ma ciao" gli accolse, prendendo subito la figlia tra le braccia e passando immediatamente dopo al genero.
Hugo fece caprino dalle scale, reggendosi al corrimano e al bastone.
Ron ebbe la sensazione fosse invecchiato di tanto dall'ultima volta che lo aveva visto.
Il signor Grenger scese molto lentamente le scale, fino a trovarsi davanti ai due.
Hermione, notando la fragilità che poco gli si addiceva del padre, non lo stritolò in uno dei suoi abbracci, ma si limitò a una lieve pressione.
Ron fece lo stesso, temendo che il vecchio si potesse spezzare fra le sue braccia come vetro.
"venite" Jean portò tutti al tavolo del salotto, dove prese posto accanto a Hugo.
Ron e Hermione si sedettero difronte a loro.
"come procede la gravidanza Herm? Nause?"
A Ron la domanda ricordò tanto sua madre che la faceva quattro anni prima a Fleur, qua di attendeva il primo nipotino.
Quanto era passato il tempo.
"tutto bene mamma" rispose Hermione sorridendo.
"scalcia?" chiese Hugo, e un sorriso si fece spazio sul suo volto rugoso.
Si pensò Ron e invecchiato di parecchio.
"oh si" disse Hermione "e parecchio anche"
"ah" Hugo si sporse per toccare la pancia della figlia e rimase piacevolmente sorpreso quando sentii un contraccolpo, Quasi come se il piccolo Arthur volesse batterli il cinque.
Jean fece lo stesso, posa di la propria mano sopra quella del marito, ma sentii ugualmente il secondo calcetto che diede il bambino.
"sentito?" sussurrò Hermione entusiata.
Jean annuii con la stessa enfasi della figlia e Hugo ci provò, ma fu colto da un attacco di tosse.
"Papà tutto ok?" chiese Hermione, nemmeno l'ombra del sorriso che aveva in volto un attimo prima fece capolino nella sua espressione.
"non ti preoccupare tesoro" Hugo prese un fazzolettino e tornò a tossire.
Il resti della serata passò tranquillo, ma, quando Ron e Hermione uscirono dalla casa dei genitori di lei, la donna era turbata.
Hugo Grenger non aveva mai tossito a quel modo.

Romione: OltreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora