La Nascità

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Ron e Hermione si catapultarono dentro il San Mungo. Lei si reggeva al braccio del marito, mentre l'altra mano era posata sul pancione.
Un infermiera su voltò verso di loro, Ron la guardò terrorizzato.
"Perde sangue!"urlò nella sua direzione.
L' infermiera fece il cenno ad un altra e si precipitarono verso di loro, una che faceva levitare una sedia a rotelle sopra le loro teste.
Hermione si sedette sulla sedia, prendendo profondi respiro mentre viaggiava a alta velocità per i corridoi dell'ospedale, un po' per il dolore un po' per calmarsi. Sentiva la mano di Ron aggrappata alla sua spalle e, senza pensare, levò la propria dal pancione per metterla sopra a quella del marito. Si sitrinsero le dita.
Hermione venne portata in una sala bianca , occupata solo da macchinari che davano l'impressione di essere babbani. Un medico, dentro la sala, guardò sorpreso le infermiere, la quando posò gli occhi su Hermione si precipitò dai macchinari, accendendoli.
"Ron..." Sussurrò Hermione. "Non voglio perderlo"
" Non accadrà" disse Ron.
Hermione voltò per un attimo la testa verso il marito, e gli lanciò un fugace sorriso.
"Signora!" Urlò il medico.
Hermione si riscosse e le infermiere la caricarono sul lettino.
Ron le fu al fianco in un attimo.
Vide il medico armeggiare con la pancia della moglie e con degli strumenti che non promettevano niente di buono.
"Che cosa fa?" Gli chiese, mentre la sua mano cercava quella di Hermione.
"Controllo come sta il bambino." Rispose quello.
Guardò il monitor e sbiancò.
"Qualcosa non va?" Domandò Ron apprensivo, e la sua mano strinse quella di Hermione.
"Dobbiamo fare dei test" disse il medico, poi si portò al viso di Hermione, dolorante.
"Signora" disse "adesso la anestetizziamo. Dobbiamo aprirla"
"Che cosa!" Urlò Ron, aumentando la presa sulla mano di Hermione.
Il medico  Non lo ascoltava, prese la bacchetta e la puntò al naso di Hermione.
Ron gli bloccò la mano, in preda al panico.
"Che cosa fa?" Chiese con gli occhi lucidi "cosa c'è che non va?"
"Signore si calmi" disse una delle infermiere afferrandolo per il polso.
"No! Cosa volete fare?"
"Signore..."
Il medico cercò di strattonare la mano da quella di Ron, ma lui aumentò la presa.
"C'è una emorragia, dobbiamo chiuderla"
"Che cosa?" Ron sgranò gli occhi, mentre quella infornazione lo provava delle forze. Lasciò andare la mano del medico e voltò piano io viso verso quello di Hermione, che stava venendo addormentata.
Hermione lo guardò con gli stanchi occhi stancano, che già si chiudevano per il sonno.
Ron non aveva bisogno di parole per sapere quello che la moglie voleva dirgli: rimani con me.
Strinse con più forza la mano di Hermione, volenteroso a mantenere la sua presenza li.
In torno a lui tutti si offuscò, perse importanza . Come se lui e Hermione fossero stati rinchiusi in una bolla, o sotto il mare.
Vedeva distrattamente medici e infermiere entrare e uscire da quella stanza, parlare, prendere oggetti che Ron non voleva vedere nella sua vita, e nemmeno in quella della moglie. Lo spintonavano, spostandolo per intervenire, ma mai abbastanza per fargli mollare la mano di Hermione.
Ron si lasciava sballottonare cine una bambola di pezza, come uno spaventapasseri in balia del vento.
"Signore deve uscire"
La frase trafisse Ron come un pugnale, bucando la sua bolla.
Per la prima volta guardò il medico: aveva indossato la mascherina e i guanti e brandiva in una mano un bisturi.
"Cosa ...?" Mormorò Ron.
"Deve uscire" urlò un infermiera che sembrava in preda al panico.
Ron non ebbe il tempo di fare niente: si sentii prendere dalle braccia, ed essere portato di peso fuori.
Oppose resistenza, ma alla fine vinsero quelli che sembravano Bodygar. Sicuramente non lo erano.
"No no no!" Disse Ron mentre vedeva chiudere la porta nella sala operatoria: l'ultima immagine di Hermione stesse sotto i ferri e i medici che le aprivano la pancia. "Devo stare con lei!" .
"Signore si calmi" disse uno dei due , tirandolo all'indietro.
"No, voi non capite." Disse Ron mente guardava la porta chiusa.
"Andrà tutto bene" lo rassicurò l'altro Bodygar.
Ron si abbandonò su una sedia li vicino, la testa tra le mani.
Non poteva perdere un altro figlio.
Ma non poteva nemmeno perdere Hermione.
Era questi quello che stava succedendo?
Decidere chi dei due dovesse vivere?
Ron non lo sapeva, e non sapeva se voleva essere aggiornato o no.
Non avrebbe sopportato un altra perdita.
I due uomini che l'avevano trascinato fuori di peso rimasero a fissarlo per un po' , mentre silenziose lacrime cadevano dai suoi occhi. Poi uno deve un cenno all'altro, e se ne andarono.
Wow pensò Ron sono così patetico che non vogliono nemmeno starmi vicino. Oppure si fidano che io non cercherò di rientrare.
"Ron?" Chiese una voce vicino a lui.
Il rosso alzò il capo, infischiandosene se aveva ancora le tracce delle lacrime sul volto: non c'è la faceva più a controllarsi.
Harry si sedette accanto a lui.
"Rose é con Ginny" confidò Harry. "Sta arrivando anche tua madre per darle una mano."
Ron annuii , assente.
"Hermione sta sta..."domandò Harry, con le parole che gli si bloccavano in gola come pugnali dalla paura.
"Venendo operata?" Completò Ron per lui. Lo guardò "si, non mi hanno fatto rimanere"
"Da quanto e sotto i ferri?" Chiese Harry.
Ron aprii la bocca per rispondere, poi la chiuse: non li sapeva.
"Non ne ho la più pallida idea" disse.
Harry passò una mano sulla sua schiena, in un tozzo gesti di consolazione.
"Chiedo ad un infermiera" disse e si alzò, scomparendo alla vista dell'amico.
Ron tornò ad appoggiare la testa sulle mani.
Non voleva pensare.
Pensare gli faceva vedere la sua vita senza Hermione, e lui voleva invecchiare con quella ragazzina antipatica che aveva imparato tutti i libri di testo a memoria il primo anno, dai capelli crespi e fluo occhi castani, che rasentavano la terra in autunno.
Hugo avrebbe avuto i suoi occhi?
A Ron piaceva l'idea.
"Deve stare la ancora per tre ore" disse Harry tornando, e lasciandosi sedere accanto all'amico.
Ron deglutii.
"Tre ore" chiese, con la vice che si andava a ridurre un sussurro.
Harry lo fissò, poi gli batté una mano sulla spalla.
"C'è la farà "disse "io so che c'è la farà"
Oh Harry pensò Ron questo lo so anche io.
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Furono tre ore di puro inferno, le peggiori della vita di Ron.
Quando, finalmente, uscii un medico da quella dannata porta, Ron balzò in piedi come una molla.
"Abbiamo chiuso  l'emoraggia" disse "sia lei che il bambino stanno bene"
"D-davvero?" Chiese Ron, che stabtava a credere alla parole del medico.
Quello annuii.
"C'è stato un distaccamento della placenta, e questo a causato la perdita di sangue della madre."
"Come ha fatto la placenta a staccarsi?" Chiese Harry raggiungendogli.
"A quanto pare il bambino a dato un violento calcio, ed e riuscito a staccarla."
"Hugo" mormorò Ron "ha fatto questo?" La sua voce si acutí verso le parole finali: sentii un moto di rabbia verso il figlio.
"Oh sì" il medico sorrise "ma se non lo avesse fatto non avremmo visto l'emoraggia interna. Suo figlio ha salvato la vita alla madre"
La rabbia si trasformò in un moto di affetto mischiato a orgoglio nei confronti del figlio.
"Come ha fatto Hermione a procurarsi l'emoraggia interna?" Chiese Harry.
"Non lo sappiamo, ma la ferita era all'endometro."si strinse nelle spalle "a volte capita"
Ron si sedette sulla sedia,incredibilmente sollevato.
"Comunque dovrete rimanere qui fino al momento del parto" aggiunse il medico.
"Ma è fra due mesi!" Esclamò Ron.
L'altro fece un sorriso di scuse, poi sparii all'interno dell'ospedale.
Ron guardò Harry stralunato.
"Miseriaccia" disse "dobbiamo stare qui due mesi!"
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I due mesi passarono sorprendentemente veloci.
Ron era quasi sempre in ospedale o al campo Aurur. Spesso portava Rose a trovare la madre, che chiedeva sempre quando il suo fratellino sarebbe nato e quando Hermione sarebbe tornata a casa.
"Presto" rispondeva sempre la donna, poi dava un bacio alla figlia e Rose ritornava dai Potter, dove diceva di divertirsi molto, soprattutto con James che faceva gli scherzi ad Albus e Lily che prendeva ancora il latte materno.
Ora Hermione si appoggiò al suo letto. Chiuse gli occhi. Era arrivata al nono mese, e sentiva che il momento del parto era vicino. Il bambino, Hugo, era diventato più grande,be adesso la pancia di Hermione era enorme.
Hermione non vedeva l'ora di tornare a casa. Di stringere finalmente il bambino tra le sue braccia.
Sbuffò.
"Dove cavolo é Ron ?" Chiese alla stanza vuota.
"Troppo gentile Hermione" disse una voce sulla soglia.
La donna girò la testa per vedere un rosso molto alto appoggiato allo stipite della porta.
Sorrise.
"Finalmente sei arrivato, Ronald" disse.
Ron le andò al fianco, sedendosi su una sedia e prendendole la mano.
"E stata una giornata impegnativa"
"Anche per me" scherzò Hermione.
Ron la guardò male.
"Stai tutto il tempo sdraiata"
"Sto portando in grembo tuo figlio" gli tirò uno schiaffo "é faticosi per tua informazione."
Ron rise.
"Scusa" si alzò e le lasciò un bacio a fior di labbra.
"Così va meglio " disse Hermione. Fece per aggiungere altro, ma la sua bocca rimase aperta e gli occhi su socchiusero.
"Che c'è ?" Chiese Ron.
Hermione si strinse nelle spalle "niente" disse "credo di avere le contrazioni"
In quel momento, un dolore atroce alla pancia le diede la conferma delle sue parole: stava per partorire.
Ron rimase un attimo spiazzato, poi scattò fuori dalla porta .
"STA PER PARTORIRE!" Urlò nel corridoio, sperando che qualcuno mi sentisse.
Due medici corsero verso di lui, mentre nello stesso momento Hermione cacciava un urlo di dolore.
Ro si precipitò di nuovo al suo fianco.
"Sta uscendo" mormorò Hermione.
"Cos-aspetta! tra poco ci saranno i medici "
Lei parve trattenere un urlo.
"No, non posso "
Ron guardò dietro di lui, non vendendo nessuno si catapultò fra le gambe della moglie.
Era incredibile: vedeva la testa del bambino, di Hugo.
Senza che nemmeno se ne rendesse conto, il bambino era per metà fuori.
Ron lo afferrò e Hermione, con l'ultima spinta, lo mandò completamente fuori dalla sua pancia.
Lei buttò la testa all'indietro, esausta.
Ron tirò su il figlio mentre questi scoppiava a piangere. Lo guardò incantato.
"Ah c'è l' avete fatta!" Esclamò la voce ironica di Hermione "e già nato"
Ron voltò la testa verso la porta, dove sostavano due medici dall'aria imbrazzata.
Poi si diressero verso di lui, prendendo Hugo e tagliando il cordone ombelicale.
Ron tornò accanto a Hermione, che si allungava per vedere il figlio.
Le prese la mano, e lei la strinse.
Il dottore tornò con Hugo avvolto in un asciugamano bianco, gli occhi aperti.
Lo posò tra le braccia di Hermione, e Hugo la studiò con i suoi occhi azzurri, identici a quelli del padre.
Ron per un attimo fu dispiaciuto, poi lo trovò bellissimo.
"Ciao " sussurrò Hermione, chinandosi verso di lui.
Ron fece lo stesso .
Disse un'ultima cosa, prima di concludere la giornata.
"Benvenuto in famiglia , Hugo"sussurrò baciandogli la fronte.
Il bambino sorrise.
La famiglia Grenger - Weasley era finalmente al completo.
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Avviso: c'è un altro capitolo e poi l'epilogo.
La storia é vicinissima alla fine.
Sigh.😢

Romione: OltreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora