Rose Rosse

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Ron e Hermione avevano tenuto Molly II e Lucy per tutto il giorno.
C'era stato qualche incidente: la minore aveva vomitato sulla divisa da casa di Hermione, e la primogenita aveva lanciato la pappina che Ron stava tentando di darle contro il muro.
Dopo le pulizie, però, era andato tutto bene.
Ovviamente, "tutto bene" inteso in modo grossolano.
Adesso era finalmente arrivata la sera, e stavano riconsegnano le due bambine ai genitori.
"Grazie" disse Audry prendendo in braccio il fagottino addormentato di nome Lucy.
"è stato un piacere" rispose Hermione.
"già" disse Ron "vero Molly?" e qui sollevò la bambina in modo da farla arrivare al suo viso.
Quella rise, e cercò di afferrare il naso di Ron.
La bambina si era trovata bene, perché Ron si era inventato una storia apposta per lei, per farla mangiare e Molly si era divertita tantissimo.
Hermione aveva osservato loro dalla Cina delle scale, mente cullava la piccola Lucy. Aveva sorriso tanto a quella dolce scena.
"grazie Ron" disse Percy, sfilando la figlia dalle braccia del fratello.
"tranquillo" rispose lui.
"allora ciao" disse Audry, e tutti e due si voltarono, entrambi con in braccio una figlia.
Molly si sporse dalle braccia del padre e salutò gli zii con la manina.
Hermione la trovò incredibilmente tenera, e mentre alzava la sua mano in segno di saluto, l'altra la portava al cuore.
Ron chiuse la porta, provandola di quella visione. La cinse per il fianco e sussurrò al suo orecchio.
"riprendiamo da dove abbiamo interrotto"
Hermione si voltò completate verso di lui, si aggrappò alle sue spalle e si posizionò a un centimetro dalle sue labbra.
I loro fiati si mischiarono mentre si guardavano negli occhi.
Hermione notò che Ron aveva il respiro accelerato.
"No" disse e si staccò da lui ridendo.
Ro e rimase imbambolato a fissare il punto in cui un attimo prima c'era la moglie, poi voltò la testa, per seguirla almeno con lo sguardo, e costatare che si dirigeva in cucina.
Scherza, vero? Pensò.
Seguii la donna in cucina, dove si apprestava a preparare la cena.
Ron la fissò armeggiare con i fornelli, poi andò dietro di lei e le cinse i fianchi.
"Ron..." iniziò lei.
"perché hai accettato di prendere le bambine?" chiese lui senza mezzi termini.
"volevi fare un favore" rispose Hermione.
"vuoi fare un favore anche a me?" chiese lui con tono dolce, appoggiando il suo mento alla spalla di lei.
Hermione non resistette più: si voltò verso di lui e fece combaciare le loro labbra.
"facciamo veloci" disse, già con l ' affanno.
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Ron e Hermione erano stesi sul letto, sotto le coperte, senza vestiti. Lei aveva la testa appoggiata al petto di lui, e Ron la stringeva per il fianco, con il desiderio di poterla avvicinarla di più a lui.
Hermione iniziò a disegnare cerchi sul petto di lui con il dito.
Ron Sorrise.
"non dovevamo fare veloci?" chiese ghignando.
"Taci" disse secca lei.
"ai suoi ordini" Ron finse di chiudersi la bocca con una chiave, Hermione rise. Poi si tirò su a sedere.
"No" disse Ron lagnoso, e la prese per una mano.
"non vuoi cenare?" chiese lei liberandosi.
"posso aspettare" disse Ron mentre si sporgeva per cercare di catturarla di nuovo.
"ce il pollo in forno"
"hai ragione dobbiamo scendere" Ron si mise seduto composto e si mise I vestiti che un quarto d'ora prima erano volati sul pavimento.
Hermione lo osservò con un sorriso.
Scesero insieme e cenarono tranquillamente. Il pollo era un po' bruciato, ma Ron era troppo buongustaio per accorgersene, e troppo gentiluomo per criticarlo.
O, probabilmente, non l'ho criticava per paura della reazione della moglie.
Molto probabilmente.
Ron mangiò tutto, senza lamentarsi, e così fece Hermione.
Finita la cena lei guardò fuori dalla finestra, con aria un po' sognante.
"usciamo?" chiese Ron seguendo il suo sguardo.
Hermione si voltò e gli Sorrise raggiante.
"mi vesti e andiamo" detto questo la ragazza scattò di sopra, con Ron che la guardava felice.
"fa piano" si raccomandò lui.
Non ne fu sicuro, ma gli parve che Hermione sbuffò.
Sempre con il sorriso sulle labbra si diresse alla porta, mettendosi le scarpe e infilandosi il cappotto.
Hermione scese qualche momento dopo : indossava dei jeans e una giacchetto di pelle, i cappello raccolti in uno schignon disordinato.
Era magnifica.
Quando si trovarono uno difronte a l'altra, Hermione spinse su la mascella di Ron, che era caduta per lo stupore.
Sospirò: Ron non sarebbe mai cambiato.
Lei gli Sorrise, e lui ricambiò.
Poi uscirono, venendo inghiottiti dal buio e dal vento fresco della sera.
Mentre attraversavano il viale Ron guardò il giardino. Qualche anno prima aveva piantato dei fiori, se ne era occupato lui.
Rose. Aveva piantato delle rose rosse.
Quella casa gli andava bene, ma voleva comunque che richiammasse la casa che aveva per tanto tempo sognato, e che trovava assolutamente bellissima.
Continuarono a passeggiare per quello che ormai era il loro quartiere, il loro vicinato. All'inizio era stato difficile, si perdevano spesso. Ma con il passare del tempo avevano imparato a conoscere quelle strade come le loro tasche, o meglio:
Come Ron conosceva l'anima di Hermione, e come Hermione conosceva l'anima di Ron.
Ron prese la mano della moglie, e la strinse con forza, saggiando il freddo dell'anello che portava all'anulare sinistro.
Sulle loro fedi c'erano scritte solo due parole:
Agitate e colpire.
Ron baciò la mano della moglie: non poteva desiderare di meglio per la sua vita.

Romione: OltreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora