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Louis's pov

Dovevo immaginarlo, ha chiuso immediatamente la serranda appena mi ha visto, l'ho aspettato per tutti questi giorni, l'ho cercato senza risparmiarmi, a casa, al telefono, qui in sartoria... niente, non c'è stato verso di parlare con lui.

Ma so che prima o poi cederà, Harry deve lasciarmi spiegare, dobbiamo chiarirci, non può finire tutto così, non mi arrenderò facilmente.

Sospiro affranto e salgo di nuovo sulla mia auto, lanciando un'ultima occhiata a quel ragazzo meraviglioso che è dietro alla vetrina.
I suoi lunghi ricci castani, la sua pelle profumata e morbida, le sue labbra calde e piene, i suoi occhi verdi come smeraldi, così lucenti da abbagliare e le sue fossette... Dio come mi manca, non credevo possibile una cosa così, ma è successa.

Metto in moto e me ne vado, ma entrambi sappiamo che sarà solo questione di tempo, prima o poi saremo ancora insieme, me lo sento.

Arrivo davanti all'edificio che ospita la mia azienda e mi dirigo verso gli uffici, attraversando lunghi corridoi, salutando qua e là qualche collega.
Apro la porta del mio ufficio e, a passo spedito, vado verso la mia scrivania, lanciando su di essa occhiali da sole e chiavi, accasciandomi poi sulla poltrona di pelle, lasciando andare indietro la schiena.

Sbuffo sonoramente passando le mani tra i capelli, mentre una voce familiare echeggia nella stanza.

"Ciao fratello"

"Ciao Luke"

"Deduco dalla tua faccia che l'incontro non sia andato bene"

"Deduci bene, anzi, non c'è stato proprio nessun incontro" dico mestamente a mio fratello, che se ne sta in piedi con le braccia conserte davanti alla mia scrivania.

"Mi spiace Louis, avrete modo di chiarirvi, era comprensibile che reagisse così"

"Lo so, ma se penso a come è saltata fuori questa faccenda... giuro, strozzerei con le mie mani quelle due galline, anche se in realtà l'unico a cui devo dare la colpa sono io"

"Beh, avevi... avevamo buoni motivi, ricordati, in amore e in guerra tutto è concesso" dice Luke, con un sorriso beffardo.

"Ma non so fino a che punto.
Ora comunque ho perso entrambe le battaglie, non ho Harry e non ho la sua sartoria" rispondo afflitto.

"Tutto questo perché ti sei lasciato coinvolgere troppo da lui, dovevi solo convincerlo a lasciare la sartoria, invece sei rimasto intrappolato tu nella sua rete, che non sa neanche di aver buttato"

"Parli facile tu, per te è stato semplice perché non sei rimasto emotivamente coinvolto da Zayn"

"Non ti nascondo che un giretto l'avrei fatto volentieri con lui, è decisamente un bel bocconcino, e se non si fosse messo in mezzo quel coglione del suo ragazzo, forse a quest'ora il negozio sarebbe nostro" ammette il biondo con sfacciataggine.

"Ti consiglio di stare alla larga da quel 'coglione del suo ragazzo', ha promesso di ucciderti se ti avesse rivisto, e le sue braccia sono attrezzate decisamente bene"

"Non mi spaventa la cosa e sinceramente potrei non voler rinunciare a quelli che dovevano essere i nostri piani..."

"Che intendi dire? Harry a questo punto non ci cederà mai il negozio, quindi far leva su Zayn è totalmente inutile" dico deciso, fissando mio fratello negli occhi.

"Tu pensa a riconquistarti il bel ricciolino, io penserò a un altro modo per avere quelle mura... e magari anche il meraviglioso culo pakistano che ci lavora dentro" ammicca mio fratello.

"Non credo sia una buona idea Luke, non mi va più di mentire a quei ragazzi e per te Zayn è solo un capriccio, lascialo stare" dico con tono di rimprovero.

"Vedremo... Louis lo sai che non mi piace perdere e per noi l'acquisizione dell'intera via era un'occasione unica.
Tra poco dovranno iniziare i lavori di ristrutturazione, e dobbiamo avere il progetto pronto... io voglio anche quel negozio, voglio che il nostro diventi l'outlet più importante di Londra.
Harry potrà continuare a cucire in qualsiasi angolo della città "

Sospiro nervosamente, tutta questa situazione mi sta creando uno strano senso di agitazione, di tristezza.
Mi dondolo pigramente sulla poltrona, voltandomi verso la grande vetrata che affaccia sulla città sottostante.
Ammiro il paesaggio di fronte a me, Londra è sempre bellissima, anche in tutta la sua frenesia.
Ma il mio pensiero vola sempre e solo verso un'unica persona...

Lui.

Non riesco proprio a toglierlo dalla testa, a dimenticarmi il sapore delle sue labbra, il calore dei suoi abbracci, la delicatezza del suo essere.
Harry è veramente la persona più bella che potessi incontrare nella mia vita, lo conosco da così poco eppure tutto è sembrato subito molto naturale con lui, siamo entrati in sintonia immediatamente e mi sono sentito amato, mi sono sentito a casa.

Assurdo, casa, una parola così semplice e così ricca di significato.
Prima di lui, per me casa era una sola... L'immensa villa in cui ora viviamo io e Luke, dedicata a nostra madre, residenza di famiglia da generazioni, nella quale siamo tornati dopo il ritorno a Londra.

Il mio cuore è scoppiato di felicità quando Harry ha trascorso la notte lì con me, niente mi è sembrato più perfetto di quel momento, e ora mi ritrovo a desiderare come un bambino di rivivere tutti quei momenti.
Sono stato uno stupido, non avrei dovuto mischiare il cuore con gli affari, ma quando si tratta di Harry... la razionalità va a farsi friggere.
Vederlo così triste, arrabbiato, deluso, sofferente e in lacrime... i suoi occhi freddi e duri su di me, è stato orribile e da allora il mio senso di colpa non mi lascia respirare.

"Louis" mi risveglia dai miei pensieri mio fratello.

"Mmh"

"Sei veramente andato, fratello, non ti vedevo così dai tempi del liceo, anzi, ora che ci penso, credo di non averti mai visto così, e lo conosci solo da un paio di settimane"

"Non importa da quanto tempo ci conosciamo, e francamente neanche delle modalità in cui ci siamo conosciuti, Luke, è scattato qualcosa tra me e Harry, qualcosa che non si può spiegare, né comandare, io l'ho sentito, ho sentito il suo desiderio, il suo tocco, il battito del suo cuore coincidere con il mio... Luke, io ho sentito lui e lui ha sentito me, è sufficiente come spiegazione? "

"Oh Lou, per me è più che sufficiente, ma credo che queste parole dovrai ripeterle a lui, non a me"

"Non mi vuole vedere, non mi vuole sentire, per ora non credo di essere la sua persona preferita" dico con rammarico, alzandomi dalla sedia della mia scrivania e avvicinandomi a mio fratello.

"Per ora sarà meglio lasciare che le cose vadano come devono andare, devo dargli tempo e spazio, e onestamente qui abbiamo del lavoro da portare avanti, quindi adesso, anche se il mio unico desiderio sarebbe quello di correre da lui, abbracciarlo così forte da soffocarlo, baciarlo e farci l'amore fino allo sfinimento, devo concentrarmi sul lavoro e basta, il resto verrà da sé" sospiro, dando una pacca sulla spalla a Luke, che mi guarda in silenzio.

Io e mio fratello siamo diversi, ma a tratti simili, basta poco per capirci.

"D'accordo, come vuoi, allora io vado nel mio ufficio, ci vediamo più tardi"

"A dopo Luke" rispondo, osservando il mio cellulare ancora appoggiato sul tavolo.
Lo afferro, sbloccando lo schermo e entrando nella lista delle chiamate, le ultime effettuate sono tutte rivolte ad un solo numero...

'Harry'
'Harry'
'Harry'
'Harry'
...

Resisto al tentativo di inoltrare l'ennesima chiamata, ripongo il telefono e lascio andare un lungo sospiro.
Spero veramente che il destino ricolleghi le nostre strade.






N. A.
Finalmente il primo Louis's pov!!! Erano capitoli che volevo scriverlo😂😂 non è un capitolo particolarmente ricco ed emozionante, ci fa solo vedere il punto di vista di Louis, abbastanza ovvio del resto, però il fatto di far finalmente parlare il nostro amatissimo Tommo è una soddisfazione, anche se dicesse solo ABC, per noi andrebbe bene😂😂.
Grazie a tutti per i voti, i commenti e le visualizzazioni, fateci sapere cosa ne pensate, un bacio💋

R.

Touch of silk - Larry Stylinson F. F. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora