31

197 14 32
                                    

Harry's pov

Rivedere il cielo di Londra, grigio e uggioso, attraverso il finestrino di un aereo non è mai stato così doloroso.
Laggiù, in mezzo ai tanti palazzi e tra quelle vie, c'è quello che resta della mia intera vita, ridotto a un cumulo di macerie. Non so se sono pronto a vedere quello scempio, il mio cuore non ce la fa, ma devo, devo fare chiarezza e capire come e chi si è portato via una parte di me.

Proprio ora che sembrava avere tutto un senso, proprio ora che ogni cosa stava andando a posto... ho trovato l'amore ma ho perso ciò che per anni è stato il centro del mio mondo.

Louis mi distrae dai miei pensieri stringendomi la mano, mi volto osservandolo e lui mi regala uno dei suoi sorrisi più belli. Intreccia le dita con le mie, accarezzandomi la pelle con il pollice.

"Andrà tutto bene dolcezza, vedrai, sistemeremo tutto" mi dice baciandomi il dorso della mano.

Gli sorrido timidamente, i miei occhi sono perennemente rossi e lucidi, non riesco a smettere di piangere e ancora non ho visto il negozio distrutto.
Per fortuna ho Louis accanto, da solo non ce l'avrei fatta.

Atterriamo e ci dirigiamo all'uscita dell'aeroporto, dove ci attende un taxi. Saliamo e Louis indica all'autista un indirizzo, specificando 'Villa Johanna'. Lo guardo sorpreso.

"Credevo saremmo andati subito da Zayn e poi insieme al negozio" gli spiego.

"Prima devo fare una cosa... devo chiarire un paio di cose con qualcuno" mi risponde, sottolineando l'ultima parola.

_____________

Arriviamo nel cortile interno della villa, seguo confuso Louis che si affretta a salire la scalinata d'ingresso, apre la porta ed entra, falcando a grandi passi l'enorme salone.

"Luke!" escalma a gran voce.

"Luke! Lo so che sei in casa, vieni qui!"

Dopo pochi istanti compare il ragazzo biondo dal piano superiore, affacciandosi alla scala.

"Ciao fratello! Già di ritorno? Vedo che hai portato un souvenir dall' Italia" dice lanciandomi uno sguardo beffardo, mentre scende le scale placidamente.

"Non ho voglia di scherzare!" urla Louis, scagliandosi contro il fratello appena scende l'ultimo gradino.
Lo afferra per il colletto della camicia, sollevandolo e sbattendolo contro la parete retrostante.

"SEI STATO TU VERO?! DIMMELO!! DIMMELO CAZZO!" la rabbia di Louis esplode come una bomba.

"Louis! C-che ti prende?! L-lasciami!" balbetta il biondo, mentre viene pressato sempre di più contro il muro.

"NON TI LASCERÒ FINCHÉ NON AMMETTERAI CIÒ CHE HAI FATTO! SEI UN VERME! MI FAI SCHIFO!"

"Ma che diavolo ti p-prende Louis?! M-mi fai male, l-lasciami!"

"Louis calmati ti prego!" cerco di intervenire, ma la furia del mio ragazzo è cieca.

"NO HARRY, NON FINCHÉ QUESTO BASTARDO NON AVRÀ CONFESSATO CHE È STATO LUI AD INCENDIARE LA TUA SARTORIA!" grida sbattendo la schiena di Luke sempre più forte, stringendo i lembi del suo colletto, fino a impedirgli quasi di respirare.

"Louis basta! Lascialo!" mi lancio in mezzo ai due, divindendoli, scostando il castano.

Luke respira affannato, massaggiandosi il collo, mentre Louis continua a guardarlo con occhi infuocati.

"DILLO! DILLO! O TI STRAPPERÒ LA LINGUA CON LE MIE MANI!"

"MA CHE CAZZO STAI DICENDO LOUIS?!! PENSI VERAMENTE CHE SIA STATO IO A INCENDIARE QUEL NEGOZIO?!"

Touch of silk - Larry Stylinson F. F. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora