39

165 8 32
                                    

Zayn's pov

Appoggio il gomito sulla portiera dell'auto, accanto al finestrino, e con la mano mi sorreggo la testa, guardando fuori oltre l'orizzonte, socchiudendo gli occhi che vengono colpiti dagli ultimi raggi caldi e rossi del sole infuocato.

Sospiro, ammirando la bellezza del paesaggio periferico di Londra, dove la natura incontra la città, mescolandosi, per lasciare spazio, via via che con l'auto ci allontaniamo dalla metropoli, a distese verdi e a colori brillanti.

"Non capisco perché, con tutti i posti che c'erano, proprio a Princess Park dovevano aprire un brand store" borbotto a Liam, seduto accanto a me alla guida.

"Credo perché è un posto fantastico e strategico a livello commerciale?" risponde il castano.

"Sì, e in culo ai lupi! Lo sai quanto dista da Londra?!" ribatto, leggermente scocciato.

"Meglio!"

"Meglio?!"

Liam sospira, guardandomi storto.

"Allora vuoi proprio che ti dica il vero motivo, il più ovvio, del perché ti abbiano messo a lavorare a Princess Park?! Mi sembrava abbastanza evidente!" dice.

Lo osservo con un cipiglio.

"Concordo pienamente con l'idea di Louis, più distanza ci sarà tra te e Mister coglione e meglio sarà! E non guardarmi così! Prevenire è meglio che curare. Anche perché se dovesse succedere ancora, non dovrebbero medicargli solo la faccia, ma praticargli una falloplastica, chiaro?!"

"Adoro quando fai il geloso"

"Meglio non provocarmi" sogghigna Liam, appoggiando la sua mano sul mio ginocchio, stringendo un pò la presa.

"Siamo arrivati" pronuncia poco dopo.

Parcheggia nel viale e scendiamo.
L'edificio che ho di fronte è bellissimo e imponente, in stile classico, raffinato, con qualche tocco di modernità.

Liam mi stringe la mano e mi conduce verso l'entrata. Apre la porta ed entriamo.

Avanzo lentamente rimanendo senza parole per la bellezza di questo posto.
L'ambiente è moderno, spazioso, in colori chiari, il tutto esattamente in linea con lo stile della Maison in centro.
Pareti bianche e alte, soffitti adornati da faretti a led luminosi e brillanti,  grandi vetrate in stile inglese e arredamenti classici che incontrano il moderno, spezzando perfettamente e creando una sintonia armoniosa.

Manichini sparsi ovunque, relle pronte ad ospitare centinaia di abiti, camerini comodi, divanetti e banconi qua e là, pareti attrezzate con le migliori stoffe e, nel retro, un laboratorio ben fornito, con macchine da cucire di ultima generazione, macchinari per i filati e computer.

Sono letteralmente sbigottito, gli occhi sgranati per lo splendore di tutto questo, la bocca spalancata e asciutta, il cuore accelerato che sembra voler saltare fuori dal petto.

"È la prima volta che ti vedo così" esordisce Liam.

"Lee... ma è tutto vero?" chiedo con voce tremante.

"Evidentemente... sì" risponde lui, stringendomi la mano.

"È bellissimo, perfetto! C'è tutto, non manca niente! Potrò seguire lo store e lavorare anche da qui, è... è incredibile!" grido, saltando con le braccia al collo al mio ragazzo.

"Sì è stupendo, Zee, e te lo meriti" Liam mi bacia, accarezzandomi la guancia con il pollice.

"Ma non sarà perfetto, finché non ci sarai tu, qui dentro, all'opera" sussurra sulle mie labbra.

Touch of silk - Larry Stylinson F. F. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora