THE DARK FAIRY

Amicizie Pericolose

Come mai quell'affermazione?
Ultimamente sto indagando sul passato della Karaton strega ed è saltata fuori una foto risalente al 1957. Due ragazze posavano per una rivista molto conosciuta, il Witches Weekly. La foto era stata scattata in una grandissima sala e le due ragazze erano sedute una accanto all'altra su due sedili verdi.

Dunque, dato che sia Alphedra, che Thunderia, avevano un percorso scolastico di cinque anni, dai 16 ai 21 in pratica, le due tipe della foto dovevano essere al secondo anno. Anzi no, avevano appena terminato il primo, a giudicare dalla data: 11 Giugno 1957. E la sala dove era stata scattata la foto, doveva essere la Sala Grande di Thunderia. La ragazza sulla sinistra era Georgiana: altissima, coi capelli viola, un vestitino nero aderente ed un paio occhiali neri luccicosi. L'altra era bassa, con un vestito rosa e un mega fiocco in testa. Chi poteva essere?
Mi era venuto un dubbio orrendo.

Ho immediatamente chiamato Giselle col walkie talkie magico.
-Sour Candy a Piece Of Me, mi ricevi?
-Forte e chiaro, tesoro, dimmi tutto.
-Hai presente la tizia che il ministero ha spedito qui da noi?
-La rospa rosa? Sì, perchè?
-Credo che sia la migliore amica di Georgiana-
Dall'altra parte ho sentito un silenzio tombale per venti secondi.

Poi Giselle ha ripreso:
-Questa sì che è una notizia bomba.
-Mica troppo, sai?
-Immagino. Ma cosa ti fa credere che siano migliori amiche?
-Ho trovato una foto, risalente a quarant'anni fa, quando entrambe frequentavano Thunderia. Ora si spiega tutto.
-Tutto cosa?-

Ho sospirato, trattenendo la rabbia. Come mai era così ottusa, quella biondina?
-Gisy, perchè non ci arrivi? Non sta insegnando ai ragazzi a difendersi, perchè vuole che Georgiana sottometta la scuola al suo potere! Li sta pure torturando, perchè vuole indebolirli!
-Oh porca puttana. Siete messi malissimo.
-Hai dei cons...
-No, guarda, sarei più impanicata di te.
-Che ca...
-Ascolta, Betha, io devo andare ora. Promettimi che farete gruppo e la manderete tu sai dove. Ok? Ciao ciao-
Bel consiglio, Gisy, davvero.

Nei mesi seguenti, ho tenuto costantemente d'occhio la Umbridge, che prendeva sempre più potere all'interno di Hogwarts. Il resto dello staff non sapeva più che pesci pigliare.
Intanto, dal passato di Georgiana, saltavano fuori sempre più foto in compagnia di Dolores Umbridge. Erano proprio migliori amiche, da quanto vedevo. Sull'ultima immagine, datata 4 Giugno 1961, le due ragazze avevano tra le mani il loro diploma di streghe. Non erano cambiate affatto dalla prima foto: una era sempre molto alta, con i capelli viola e un abito nero aderente e luccicoso. L'altra era sempre bassa con i capelli ricci, tenuti da fiocchi enormi e un vestito rosa peonia.

Dopo la scuola, non si sono mai perse di vista, e hanno progettato insieme i loro piani malvagi, compreso quello per conquistare l'America. Quando il piano è fallito, Dolores e Georgiana hanno litigato e mentre la prima ha iniziato a lavorare al ministero, in un altro Paese, la seconda è diventata preside di Thunderia. Hanno fatto pace solo pochi anni fa.
E ora, la Umbridge sta preparando il terreno per il ritorno della sua migliore amica, più malvagia e spietata che mai.
Siamo. Tutti. Fottuti.

Il problema era che Silente non stava combinando nulla, per bloccare quella maledetta rospa rosa.
-Lei si sta credendo superiore, al preside? Ma scherziamo?
-Purtroppo no, Betha- mi ha riferito Minnie- se andiamo avanti così, gli alunni cominceranno a scappare da qui, pur di non vedere più quella faccia da culo.
-E non ce lo possiamo permettere, o sbaglio?
-Assolutamente no. È per questo che dobbiamo farci forza, e lottare contro la Umbridge, tutti assieme, se il preside non ci aiuta. Chi è con me?-

Sono scattate in aria ben dieci mani: la mia, quella di Sev, Pomona, Vitious, Sibilla, Rolanda, Katie (supplente di cura delle creature), Thomas (professore di aritmanzia), Hayley (insegnante di antiche rune) e Charity (prof di babbanologia, una  finta santarellina, che ogni due per tre ci provava spudoratamente con Sev, venendo bellamente ignorata, e mi ero promessa che un giorno gliel'avrei fatta pagare).

Bene, buona fortuna a noi...