Quando il ragazzo fu abbastanza vicino perché potesse sentire il suo stesso profumo, lo stesso di un tempo, Chandra arretrò, quasi involontariamente.
<<Ciao Riccardo>> ricambiò lei freddamente << Perché sei venuto qui?>>
<<Potrei farti la stessa domanda>>
<<Questa è casa mia>> gli fece notare lei sforzandosi di mantenere un tono calmo.
Sapeva che era un abile lettore dell'animo umano ma sperava ugualmente di ingannarlo: sperava di dimostrargli che i tempi ormai erano cambiati, che lei era cambiata.
<<è bizzarro, perché mi pare di ricordare che anni fa tu abbia giurato, con un certo orgoglio oltretutto, che non saresti più tornata a Castel Ligure>> sibilò lui avvicinandosi alla ragazza di colpo, per essere certo che nessun altro potesse ascoltare la loro conversazione.
Solitamente ci sono dei piccoli dettagli che ci colpiscono delle persone, quelle particolarità che le rendono uniche e degne di essere ricordate: può essere il colore degli occhi, il suono della voce oppure le mani. Ognuno è portato a focalizzarsi su qualcosa di diverso. Nel caso di Riccardo, a Chandra era rimasto impresso il profumo dei suoi vestiti.
Era una cosa tanto strana quanto innegabile perché ogni volta che captava un odore simile al suo si ritrovava automaticamente a pensare a lui.E quando venne inondata da quella fragranza dedusse che doveva usare ancora lo stesso ammorbidente.
E anche i suoi modi non erano cambiati. Ad una prima vista sembrava l'impersonificazione della calma ma bastava poco perché quel suo apparente stato grazia si modificasse radicalmente.
<<Evidentemente ho cambiato idea>> lo provocò lei allontanandosi di nuovo.
<<Devi andartene>> disse << Puoi rimanere ancora domani ma dopo dovrai partire e non tornare mai più qui>>
<<Perché?>>
<< Sai benissimo il perché. Non puoi restare>> ribatté risoluto iniziando a grattarsi il dorso della mano destra <<Tornatene a Torino o in qualsiasi altro posto tu viva adesso>>
Un tempo sentire quelle parole che le venivano sputate in faccia senza badare minimamente alla sua sensibilità l'avrebbe fatta stare malissimo; in quel momento invece non provò alcuna sensazione paragonabile al dolore, solo un'immensa rabbia.
<<Scusa Riccardo, ma deve essermi sfuggito qualcosa. In questi anni ti hanno per caso nominato imperatore di Castel Ligure? Adesso sei tu a decidere chi può rimanere e chi deve andarsene? >> domandò Chandra cercando di tramutare tutta la sua rabbia in sfida <<Non sono più la ragazza indifesa di un tempo, non farò quello che vuoi solo perché sei tu a dirmelo. Resto qui quanto mi pare. Anche per tutta l'estate>>
Il ragazzo si prese la testa tra le mani iniziando a premere con i polpastrelli sulle tempie come se quasi volesse bucarsi la pelle. Ma d'altra parte che cosa credeva? Che lei si sarebbe limitata ad eseguire i suoi ordini.
<<Tu non sei mai stata una ragazza ingenua>> precisò quando riuscì a ricomporsi << Smettila di recitare questa parte da vittima>>
Non c'era nulla in lui che lasciasse trapelare anche un minimo interesse verso di lei, per Riccardo la sua presenza a Castel Ligure era solo un grande fastidio.
Erano sei anni che non si vedevano e non si sentivano e lui non si era nemmeno preso la briga di chiederle come stava. Com'era stata stupida un tempo.
<<Salve>> lo salutò Federico, completamente ignaro di tutto, quando entrò nella sala dopo aver finalmente ultimato la sua vestizione.
<<Buona sera>> ricambiò l'altro senza guardandolo nemmeno ma rimanendo con lo sguardo fisso su Chandra.
Sperava forse di intimidirla continuando a fissarla.
Anche Federico ora la stava guardando, ma la sua espressione era completamente diversa: stava semplicemente aspettando che si decidesse a presentargli quell'estraneo.
<<Lui è Riccardo Casati>> disse infine alzando un sopracciglio << un mio... conoscente>>
<<Piacere Federico Villa>> si presentò il ragazzo con il suo solito sorriso spensierato.
Ora che li aveva entrambi davanti Chandra ebbe la conferma di quanto fossero diversi: non aveva mai provato a paragonare il suo fidanzato a Riccardo, ma in quel momento si rese conto che quell'aria perennemente malinconica di Riccardo non l'affascinava più. Non trovava più attraente la sua perenne espressione enigmatica.
<<Aveva bisogno di qualcosa in particolare?>> gli chiese Federico vedendo che se ne stava fermo immobile.
<<Sono venuto a portare un invito>> gli spiegò decidendosi finalmente a guardarlo <<Mia moglie mi ha detto che Chandra è ritornata in paese e mi ha chiesto di invitarvi a pranzo da noi domani, con la speranza naturalmente che possiate accettare>>
Così era quella la patetica trovata che si erano inventati per scoprire come stava procedendo la sua vita: un invito a pranzo nella tana del lupo. Sapeva che quell'idea doveva essere stata partorita dalla mente di Carlotta, tra i due era lei quella che teneva ai convenevoli e alle apparenze, Riccardo invece era allergico a tutti quei riti consuetudinari.
Preferiva andare dritto al sodo.
<<Sua moglie è la ragazza che abbiamo incontrato questa mattina in pasticceria>> gli spiegò <<Comunque ti ringrazio Riccardo ma pensavamo di goderci il mare in questi giorni>>
<<Ma potremmo anche andare da loro visto che ci hanno invitati>> obiettò il ragazzo <<Così posso conoscere alcuni dei tuoi amici>>
<<Insisto>> disse Riccardo prendendo la palla al balzo.
Si erano coalizzati entrambi contro di lei. Di certo Federico non sarebbe stato così entusiasta di pranzare con quell'uomo se avesse assistito alla scena di poco prima.
<<Due contro uno>> constatò alzando le braccia in segno di resa <<Però ci sarà anche Ariel>>
<<Ariel?>>
<<Sì, mia figlia>> disse sfidandolo con lo sguardo.
<<Non credo che ci siano problemi>> le assicurò l'altro iniziando a mostrare i primi segni di disagio <<Domani poi tornerete a casa?>>
<<Sì, dobbiamo iniziare a definire alcuni dettagli del nostro matrimonio>> gli rivelò la ragazza sventolando l'anulare in modo che potesse apprezzare il suo nuovo anello di fidanzamento << Ma probabilmente torneremo. Potremmo anche decidere di passare qui le vacanze estive e chissà che non mi venga l'ispirazione per un nuovo romanzo>>

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La storia sbagliata
Aktuelle LiteraturDedicato a chi ama l'estate, il mare e le corse sotto il sole. Dedicato a chi nelle lunghe giornate invernali non può fare a meno di ripensare alle vacanze estive. Dopo nove mesi di vento e pioggia è finalmente tornata l'estate a Castel Ligure, una...