Chandra all'inizio non era stata molto entusiasta all'idea di dover organizzare una cena che sarebbe potuta potenzialmente essere criticata da sua madre. E non era nemmeno contenta di doversi mettere in contato con i suoi genitori per invitarli, ma poi si era lasciata trascinare dall'entusiasmo di Federico.
<<Se siamo tutti insieme non potranno fare scenate>> le aveva fatto notare per convincerla.
Una giusta osservazione.
Non aveva idea di come avrebbero potuto reagire alla notizia del suo imminente matrimonio, forse sarebbero stati felici per lei, magari invece avrebbero cercato di dissuaderla dal compiere quel passo o, più probabilmente, sarebbero rimasti indifferenti.
Sua madre di certo non avrebbe approvato la loro idea di organizzare un matrimonio così semplice e informale, ma la sua opinione non le interessava. Avrebbe anche accettato senza troppi problemi un loro eventuale rifiuto a partecipare alle nozze.Si preparò a quell'eventualità per tutti i giorni che precedettero quella fatidica sera: s'immaginò l'espressione di suo padre mentre preparava le valigie per andare al mare, pensò a che cosa avrebbero potuto dirle mentre disfafava i bagagli una volta tornata a Castel Ligure e, infine, tentò di decifrare il loro stato d'animo quando li avvisò per informargli della cena.
Fu suo padre, inaspettatamente, a rispondere alla chiamata. Le sembrò alquanto sorpreso nel sentire la sua voce (d'altra parte non si telefonavano quasi mai) e accettò senza alcuna esitazione il suo invito.
Anche Chiara, Simone e i genitori di Federico furono entusiasti e, tentando di adeguarsi agli impegni di tutti, stabilirono come data sabato 13 giugno.Per quel giorno sarebbe dovuto essere tutto perfetto: la casa riordinata alla perfezione e la tavola apparecchiata con estrema cura; Chandra aveva addirittura implorato Federico di darsi al giardinaggio tagliando l'erba e potando la siepe.
<<Per fortuna che avevamo detto: "niente di troppo formale">> sbuffò il ragazzo <<Io sono un ginecologo non un giardiniere>>
Alla sua fidanzata venne in mente una battuta per ribattere, ma era troppa sconcia per poter essere pronunciata in presenza di una bambina.
<<Pensavo che saremmo andati al mare>> si lamentò di nuovo << non che saremmo stati tutto il tempo a pulire la casa>>
La ragazza non ne poteva più delle sue continue lamentele, avevano già concordato che il giorno dopo avrebbero passato tutta la giornata in spiaggia insieme a Chiara e Simone, che avevano deciso di approfittare della loro disponibilità per stare una giornata al mare. Avrebbero anche noleggiato una canoa o un pedalò per accontentare Federico; tutto a patto che quella serata filasse liscia.
<<Lo sai che mia madre è puntigliosa>> sospirò la ragazza <<troverà sicuramente qualcosa in disordine. Sono sicura che non vede l'ora di trovare un motivo per rimproverarmi, cerchiamo almeno di renderle l'impresa più difficile>>
Ora che mancavano solo poche ore all'arrivo di tutti i suoi ospiti si rendeva conto di non essere psicologicamente pronta a vedere tutte quelle persone riunite attorno allo stesso tavolo: ci sarebbe stato lo scontro tra il passato (rappresentato dai suoi genitori) e il suo presente (cioè i suoi amici e i genitori di Federico). Aveva una tremenda paura di dire qualcosa di sbagliato, quel genere di paura che non era più abituata a provare, così come non era più abituata a sentirsi così a disagio.
Sopraffatta da tutte quelle emozioni e dall'agitazione continuava a camminare nervosamente prima per il giardino, osservando Ariel che nuotava spensierata in piscina, poi per le varie stanze del pianterreno.
Non riusciva a stare ferma, ne a trovare un'occupazione che riuscisse a farla distrarre finché non si ritrovò a davanti alla cucina ad osservare la signora Camilla che, pazientemente, stava cucinando quello che lei le aveva detto di preparare.
La mattina Chandra e Ariel avevano fatto alcuni biscotti che avrebbero servito al termine della cena ma la realizzazione di tutto il resto del menù era stata affidata alle mani esperte della custode. Nel caso ci fosse stata qualche pietanza poco gradita, aveva pensato Chandra, avrebbe sempre potuto addossare la responsabilità su quella povera signora.<<Vuoi che ti dia una mano a preparare qualcosa?>> le chiese nel tentativo di rendersi utile.
<<Oh, no grazie>> rispose la donna <<Sei troppo agitata e per cucinare bene bisogna essere calmi>>
Le piccoli mani di Camilla si muovevano rapide e agili, passando da una preparazione all'altra con grande disinvoltura. Tutto sul bancone sembrava essere stato posizionato in un ordine preciso per ottimizzare i tempi ed evitare di sporcare mentre dal forno iniziava ad uscire un ottimo profumo. Sì, la sua cucina era in buone mani.
Rimase quindi ad osservare incantata la donna finché non arrivò il momento di prepararsi per accogliere i suoi ospiti. Uscì quindi in giardino per richiamare all'ordine Ariel e spedirla in bagno a fare la doccia. La mattina avevano scelto che cosa avrebbe indossato per la cena: un vestito azzurro a scacchi che si abbinava perfettamente alla camicia che avrebbe invece indossato Chandra. Un piccolo particolare che sperava venisse notato e possibilmente apprezzato.
La prima ad arrivare fu Chiara, seguita pochi minuti dopo da Simone.
<<Cioè>> disse il ragazzo incredulo con il suo solito modo di fare buffo <<Mi avete obbligato a vivere per due anni in un appartamento minuscolo insieme a voi quando potevamo trasferirci tutti e quattro in questa reggia?>>
<<Forse non volevano condividere questo posto con te>> gli fece notare acida Chiara.
Tra loro due non si era mai instaurata una particolare simpatia, si potrebbe dire che non si sopportassero, sebbene Chandra e Federico avessero provato più volte ad organizzare delle uscite a quattro per fare in modo che si mettessero insieme, ottenendo però scarsi risultati.
Forse erano troppo simili per poter stare insieme, così simili da arrivare ad odiarsi.
<<Come sei spiritosa Chiara>> disse lui fingendo una risata.
<<Mi è uscita dal cuore>>
<<Su ragazzi, non iniziate>> li richiamò Federico come se fossero due bambini <<Venite che vi faccio fare un giro della casa>>
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La storia sbagliata
General FictionDedicato a chi ama l'estate, il mare e le corse sotto il sole. Dedicato a chi nelle lunghe giornate invernali non può fare a meno di ripensare alle vacanze estive. Dopo nove mesi di vento e pioggia è finalmente tornata l'estate a Castel Ligure, una...