Ripensò a quello che le aveva detto Chiara per il resto della giornata: si ricordò della focaccia che azzannava a Castel Ligure mentre consumava velocemente il suo pranzo, le vennero in mente i lunghi bagni in mare mentre osservava sua figlia danzare e rivide sé stessa prepararsi per uscire la sera mentre sistemava in fretta e furia la casa prima di uscire a cena con il suo compagno.
D'un tratto si sentì in colpa per non aver dato ad Ariel la possibilità di vivere momenti simili a quelli che aveva vissuto lei nel corso della sua infanzia e della sua adolescenza.
Forse a causa sua si stava perdendo qualcosa di importante, ma tornare a Castel Ligure dopo tutti quegli anni sarebbe stato troppo rischioso.
Aveva passato l'ultimo periodo della sua vita a costruirsi una nuova immagine, aveva lavorato su sé stessa per cancellare le tracce di quello che era stata. E non poteva permettere che una semplice tentazione mandasse in fumo anni di sforzi.<<La maestra ha detto che il saggio di fine anno è venerdì prossimo>> le disse sua figlia mentre s'infilava il pigiama dopo aver fatto la doccia.
Giusto, non si era resa conto dell'imminente fine della scuola. Le giornate negli ultimi mesi le erano volate via tra le mani: tutto era un stato un susseguirsi d'impegni, un cercare costantemente di correre dietro al tempo con la perenne sensazione di non riuscire a portare a termine tutto.
<<Ok, ci sarò... se ti fa piacere ovviamente>> la punzecchiò.
<<Certo che mi fa piacere!>>
<<Ah, meno male perché mi era venuto un dubbio>>
La bambina la guardò storto e poi le si parò davanti puntandole un dito al centro della fronte.
<<Dove ti è venuto il dubbio, a destra o a sinistra?>> domandò indicando i lati della testa.
<<Mm, credo a destra>>
Ariel diede un leggero colpetto in quella zona con la manina.
<<Brutto, non si fanno venire certi dubbi alla mia mamma>>
Chandra non riuscì a trattenere una risata, incapace di capire da dove venissero tutte le bizzarre convinzioni di sua figlia. Era una bambina estremamente intelligente che ogni giorno inventava nuove teorie per spiegare a sé stessa e agli altri quello che accadeva intorno a lei.
Quella sera però non avrebbero cenato insieme. I genitori di Federico si erano offerti per portarla a casa loro e occuparsi di lei mentre il figlio e la sua compagna si sarebbero goduti tranquillamente la loro cena.
Benché non fosse loro nipote di sangue, i suoi "suoceri" erano sempre stati molto affettuosi con la sua bambina e lei li considerava dei veri e propri nonni.
All'opposto, i genitori di Chandra li riconosceva a malapena e non aveva quasi nessun rapporto con loro. Si vedevano solo per i compleanni e altre ricorrenze particolari e, anche in quelle circostanze, tra di loro non si creava nessuna complicità.<<Non ti sei ancora preparata?>> sospirò Federico nel vederla con addosso i suoi soliti jeans slavati quando rientrò a casa.
<<Sono un po' in ritardo>> ammise lei <<è che questa signorina mi ha fatto perdere in chiacchiere>>
<<Non è vero! Non è stata colpa mia!>>
Federico rise di gusto: <<Non so chi tra voi due sia la bambina>>
E Chandra non riusciva a capire come lui facesse a sopportarle entrambe. Non si capacitava del fatto che un ragazzo giovane, spigliato, attraente e intelligente potesse stare con una come lei.
Quando era rimasta incinta credeva che non avrebbe mai trovato una persona che potesse accettare di occuparsi anche di sua figlia e lei, d'altra parte, non avrebbe mai potuto chiedere ad un ragazzo di prendersi delle responsabilità che non sarebbe stato poi in grado di sostenere.
Il fatto che la vita le avesse fatto incontrare Federico era stato una specie di miracolo. Ed era incredibile anche il fatto che fossero riusciti ad acquistare un appartamento tutto loro e potessero vantare una vera e propria indipendenza economica.<<Non ti preoccupare, adesso corro a cambiarmi>> gli assicurò, per poi sussurrargli all'orecchio <<Vado a farmi bella>>
<<Tu sei sempre bella>> ribatté lui sfoggiando uno dei suoi sorrisi smaglianti.
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La storia sbagliata
Ficción GeneralDedicato a chi ama l'estate, il mare e le corse sotto il sole. Dedicato a chi nelle lunghe giornate invernali non può fare a meno di ripensare alle vacanze estive. Dopo nove mesi di vento e pioggia è finalmente tornata l'estate a Castel Ligure, una...