CAPITOLO 29

29 16 10
                                        

Le parole di Riccardo avevano completamente rovinato il suo buon umore. Succedeva sempre così: quando credeva di poter essere finalmente felice accadeva qualcosa che rovinava tutto.

<<Chi era quell'uomo?>> le chiese nuovamente Chiara osservandolo mentre si allontanava dalla scuola di danza.

Non si era nemmeno premurato di andare a salutare Ariel che in quel momento stava giocando spensierata con le sue amiche. Quando si sarebbe accorta della sua assenza sarebbe toccato a Chandra trovare una scusa per giustificare la sua partenza. E sapeva che sua figlia ci sarebbe rimasta male.

<<È il padre di Ariel>> le confessò continuando a fissarlo.

Lo vide salire a bordo di una mercedes nera con i finestrini oscurati. Aveva fatto il salto di qualità anche per quanto riguardava le automobili. Non aveva niente a che vedere con la vecchia panda ammaccata che guidava anni prima; proprio lui che non aveva mai avvertito il bisogno di possedere oggetti di lusso aveva ceduto al fascino di quei beni.
Aveva acquistato un appartamento con una splendida vista sul mare, guidava un'auto che in molti gli avrebbero invidiato, aveva un iphone, vestiti firmati... doveva guadagnare molto bene per potersi permettere tutte quelle cose.
Peccato che fossero solo oggetti.

<<No!Non ci credo!>> esclamò Chiara <<Non mi avevi detto che era così bello>>

<<Non è bello>> ci tenne a precisare l'altra <<è un arrogante e un insensibile.E abbassa la voce>>

Quando qualcuno le chiedeva informazioni in merito al padre biologico di Ariel si manteneva sempre sul vago, dicendo solamente che si era trattato di una relazione molto breve alla quale non aveva dato troppa importanza. E credeva che fosse giusto così.
Riccardo poteva anche avere un legame di sangue con sua figlia ma tra di loro non c'era alcun legame affettivo.
Non l'aveva vista nascere, non le aveva cambiato il pannolino, non si era alzato per cullarla alle due di notte, non le aveva insegnato ad andare in bicicletta e non aveva compiuto tutte quelle azioni che trasformano un "padre" in un "papà". Il papà di Ariel era a tutti gli effetti Federico.

<<Perché è venuto qui?>>

<<Credo che non lo sappia nemmeno lui. Non è una persona molto affidabile>> tagliò corto lei.

<<Ma vi ha trovate lui o vi siete rivisti per caso?>>

<<Abita a Castel Ligure, ho incontrato per disgrazia sua moglie il giorno che siamo arrivati>> sospirò, stanca di tutte quelle domande <<Adesso preferirei chiudere l'argomento, grazie>>

Era come un'ombra del suo passato che ogni tanto ritornava all'improvviso oscurando le belle giornate di sole. Riuscì a rovinare anche l'umore di Ariel che, come Chandra aveva previsto, rimase molto delusa nel non vederlo più. Era stato un bene che fino a quel punto della sua vita non avesse conosciuto Riccardo, si era risparmiata tanti momenti amari.

Per tentare di distarla le propose di andare a cena fuori insieme a Federico, per festeggiare anche con lui la buona riuscita del suo spettacolo di danza.

<<Sì!Sì!>> approvò la bambina entusiasta <<Vuoi venire anche tu Chiara?>>

<<Oh, no mi dispiace Ariel, ma la zia Chiara questa sera ha un impegno>>

Chandra la guardò sorpresa: <<Che genere d'impegno?>>

<<Esco con un ragazzo>> le confessò allegra << Molto carino, tra l'altro. L'ho conosciuto su un sito d'incontri e sembra molto dolce>>

<<Capisco>> disse <<Mi raccomando fai la brava>>

Non vedeva molto di buon occhio quei siti d'incontri, forse perché il suo lato più romantico si rifiutava di accettare di trovare l'anima gemella attraverso un freddo algoritmo.
Non le piaceva nemmeno l'idea di "sfogliare" i profili delle persone come si sfogliano le pagine di un volantino promozionale. Ma Chiara la pensava diversamente

<<Io faccio sempre la brava>> le assicurò la sua amica, portando le mani sopra la testa per creare un'aureola.

Al contrario di Chandra, credeva che i siti d'incontri permettessero, attraverso lo scambio di messaggi, di conoscere prima la parte interiore della persona e poi quella esteriore.
Facevano in modo che non ci fermasse solo all'aspetto estetico ma che si andasse oltre.
Spesso le foto dei profili potevano essere false, è vero, ma i messaggi solitamente erano sinceri.

<<Divertiti>> aggiunse la ragazza facendole l'occhiolino. Sperava che qualunque uomo si fosse trovava davanti l'amica fosse in grado di farle trascorrere una piacevole serata. Se lo meritava.

La storia sbagliataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora