CAPITOLO 33

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Quando erano insieme quei due diventavano peggio dei bambini piccoli, pensò Chandra divertita dai loro modi di fare.
Il loro arrivo l'aveva anche tranquillizzata: sapere di avere degli amici sui quali poter contare la faceva sentire protetta, come se fosse circondata da una barriera che l'avrebbe difesa nel caso ci fosse stato un attacco.

Quando erano ormai le diciotto arrivarono anche i genitori di Federico che si avvicinarono alla padrona di casa porgendole di vassoio di pasticcini: <<Non sapevamo che cosa portare e allora abbiamo pensato a qualcosa di dolce>> le disse la signora Lucia dandole due baci sulle guance.

Il marito invece, il signor Francesco, aveva invece aperto il bagagliaio della macchina per estrarre un pacco regalo: <<Questo invece è per Ariel>> disse porgendolo alla bambina <<è un materassino gonfiabile, ma non dire alla nonna che te l'ho detto>> le bisbigliò facendole l'occhiolino.

La bambina in tutta risposta lo abbracciò per poi correre a posare il suo pacco nella cameretta.

<<Federico ci aveva detto che la casa era molto grande, ma non credevamo che fosse così grande. Complimenti>> le dissero i genitori del suo fidanzato.

<<è dei miei genitori>> gli spiegò Chandra alzando le spalle <<Hanno deciso di prestarcela per le vacanze>>

Intanto fuori dal cancello della loro abitazione la strada iniziava a popolarsi di persone che si stavano preparando per prendere l'aperitivo o che, tutte bagnate, stavano probabilmente facendo ritorno a casa dopo aver passato la giornata al mare. Ogni tanto qualche passante gettava uno sguardo incuriosito verso di loro, in alcune di quelle occhiate fugaci poteva intravedere anche un pizzico d'invidia.

 "La mia vita non è assolutamente da inividiare" avrebbe voluto comunicargli Chandra.

<<Mancano solo i miei genitori>> disse invece ai suoi futuri suoceri << Se volete intanto potete andare a bere qualcosa a quel tavolo>> aggiunse indicando il punto in cui si erano già seduti Chiara, Simone e Federico.

C'era una bellissima atmosfera e si stava avverando uno dei suoi sogni più ricorrenti di quando era bambina: avere una famiglia e una casa con un grande giardino nel quale potere organizzare sempre delle feste. Avere degli amici che partecipassero a quegli eventi con i quali poter ridere e divertirsi fino a tarda notte.

Passata poco più di mezz'ora arrivarono anche i genitori di Chandra, i veri padroni di quell' abitazione. Fecero il loro ingresso scendendo da un'auto color bianco perla, così brillante che sembrava quasi luccicare. Sua madre non era cambiata dall'ultima volta che l'aveva vista, d'altra parte lei sembrava non invecchiare mai. Avrebbe potuto descriverla come una persona fisicamente identica a lei, solo con trent'anni di più. Suo padre invece non era immune al passare del tempo e ogni volta che lo vedeva sembrava avere meno capelli della volta precedente.

Sua madre era impeccabile in un completo color corallo al quale aveva abbinato una collana e degli orecchini in perla che facevano risaltare la sua carnagione chiara. Sulle labbra aveva messo un leggero strato di rossetto rosa, un tocco di classe che le conferiva un aspetto ancor più giovanile. Aveva stile, non si poteva negare.

<<Ciao Chandra>> la salutarono i suoi genitori stranamente sorridenti <<Questo è una bottiglia di champagne del 1998, l'anno in cui sei nata. Speriamo possa piacerti>> le disse suo padre dandogliela in mano.

Leggendo l'etichetta la ragazza scoprì che si trattava di un Dom Pérignon che probabilmente doveva valere centinaia di euro.

<<Grazie, non dovevate disturbarvi>> li ringraziò in imbarazzo.

<<Si può utilizzare anche per accompagnare l'aperitivo>> puntualizzò sua madre.

<<Va bene, allora lo stapperemo subito, abbiamo una cosa molto importante da festeggiare. Anche se io ormai sono astemia>>

Non si abbracciarono ne si scambiarono baci, non era nel loro stile; la figlia si limitò a condurli al tavolo dove erano già riuniti gli altri ospiti. I genitori di Federico stavano parlando con i ragazzi mentre Chiara stava giocando con Ariel facendola ridere come una pazza. Erano riusciti a creare un clima perfetto.

<<Sono arrivati anche i miei genitori>> disse Chandra appoggiando la pregiata bottiglia sul tavolo e facendo segno a Federico di aprirla.

Subito i genitori del suo fidanzato si avvicinarono ai suoi per conoscerli, evitandole così il sempre ingrato compito di fare tutte le presentazioni del caso. Anche Chiara e Simone li salutarono in modo più informale complimentandosi per la casa.

<<Buona sera a tutti, noi siamo Michele e Eleonora Ferrari >> disse suo padre <<Siamo lieti che la villa sia di vostro gradimento, ma ormai la padrona di questa casa è nostra figlia Chandra>>

La padrona di casa, che parolone. Sembrava implicare più oneri che onori.

<<Proporrei un brindisi a Chandra>> disse la signora Lucia prendendo uno dei calici che il figlio aveva appena riempito con lo champagne.

<<In realtà avremmo pensato ad un brindisi più specifico>> precisò sorridente Federico andando vicino alla fidanzata e cingendole la vita.

La ragazza appoggiò la testa contro il suo petto per fare in modo che il battito regolare del suo cuore potesse calmarla e aiutarla a vivere al meglio quella serata.

<<D'accordo>> approvò la madre <<A che cosa brindiamo?>>

I due ragazzi si guardarono per qualche istante negli occhi, non avevano pensato a nessun discorso, si erano ripromessi di lasciarsi ispirare dalle emozioni del momento.

<<Al nostro matrimonio>> rispose semplicemente Federico facendole l'occhiolino.

<<Io e Federico il 5 settembre ci sposeremo>> confermò Chandra sotto lo sguardo allibito dei suoi genitori.

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Ciao a tutti e grazie per aver letto questo nuovo capitolo!

Scusate se non sono più stata costante nella pubblicazione ma da adesso spero di riuscire a tornare ad aggiornare con regolarità.

Che cosa ne pensate di questa nuova parte?

La storia sbagliataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora