<<Ragazza, a titolo informativo: se non mi dai una risposta credo che mi verrà un infarto>>
Lei sorrise, ritornando al presente, e gli allungò la mano perché potesse infilare all'anulare l'anello: <<Certo che lo voglio!>> esclamò dandogli un leggero bacio sulle labbra.
Ariel, che era rimasta per tutto il tempo ad osservarli con il fiato sospeso, proruppe in un applauso che venne seguito a ruota anche da tutti gli altri presenti, i quali fecero anche le congratulazioni ai due futuri sposini.
Una coppia di signori inglesi si offrì di scattare una foto dell'allegra famiglia al tramonto cosicché potessero ricordare per sempre quel momento così importante.
<<Finalmente saremo una famiglia a tutti gli effetti>> disse Federico avvolgendo la sua promessa sposa in un caloroso abbraccio.
<<Per me lo siamo già>> precisò la ragazza <<Comunque avrei una curiosità: come hai fatto a fidarti a lasciare un anello così prezioso nelle mani di Ariel?>>
Federico scoppiò a ridere e scambiò l'ennesimo sguardo complice con la bambina.
<<Guarda che Ariel è una bambina molto responsabile>> la difese <<Le ho spiegato il piano e lei ha eseguito i miei ordini alla lettera>>
<<Mi ha anche detto di scrivere sul telefono 1-1-8 se si sentiva male>> aggiunse la bambina facendogli la linguaccia.
Ecco, su quel dettaglio avrebbe anche potuto sorvolare, ma non si poteva pretendere troppo.
Dopo l'aperitivo tornarono tutti e tre alla villa ansiosi di concedersi un bagno ristoratore per rilassarsi dopo quelle forti emozioni.
<<Posso fare un tuffo in piscina?>> chiese Ariel ancora energica, come se si fosse appena alzata dal letto.
<<Ma non sei ancora stanca?>> domandò la madre sfinita <<Va bene, ma solo per mezz'oretta>>
Stava per sposarsi. Lei, Chandra Elena Ferrari aveva appena ricevuto una proposta di matrimonio. Se qualcuno alle medie o alle superiori le avesse detto che un ragazzo come Federico Villa sarebbe diventato suo marito non ci avrebbe mai creduto.
<<La mia proposta ti ha sconvolta?>> le chiese Federico quando si trovavano entrambi nella vasca da bagno avvolti dalla schiuma.
Per loro era del tutto insolito poter vivere l'intimità in modo così romantico: nel loro appartamento c'era un unico bagno con una doccia così piccola che non gli permetteva nemmeno di lavarsi insieme. In quella stanza tutto era diverso: potevano chiudersi a chiave, insaponarsi, osservare la loro immagine riflessa nello specchio. Era tutto più magico.
<<Sono semplicemente incredula>> gli spiegò <<Non so proprio che cosa tu ci veda in me>>
Federico l'avvolse ancora più stretta nel suo abbraccio e iniziò a baciarle il collo nel tentativo di sciogliere la tensione e farla rilassare.
<<Come fai non rendertene conto: tu sei una ragazza più unica che rara Chandra Ferrari...e non solo per via del tuo nome>>
Amava starsene accoccolata tra le sue braccia perché lui e sua figlia erano le uniche persone che fossero in grado di farle dimenticare il suo passato. A volte avrebbe voluto poter tornare indietro per cancellare gli errori che aveva commesso e poter vivere con più spensieratezza. Così invece si sentiva perennemente in colpa, come se non si ritesse degna della vita che stava conducendo.
Ogni momento felice veniva immancabilmente macchiato dalla paura che tutto potesse scomparire nel giro di qualche secondo. Quel senso di precarietà la opprimeva.
Era come se in lei convivessero due persone: la ragazzina che era stata in passato e la giovane donna del presente. Tra di loro erano molto diverse, eppure s'influenzavano a vicenda, perché infondo Chandra si sentiva ancora un'adolescente incapace di affrontare i propri sbagli. E preferiva convivere con il rimorso piuttosto che dire la verità.
<<Non riesco a capire che cosa dovrei avere di unico>> insistette osservando l'immagine dei loro corpi nell'enorme specchio vicino alla vasca.
Probabilmente i suoi genitori lo avevano fatto posizionare proprio in quel punto per rendere più piccanti i loro momenti intimi, ma non doveva essere servito a molto. Nulla risultava utile se alla base di tutto mancava la volontà di far funzionare un rapporto.
<<Tu sei una persona incredibile>> le assicurò alzandole delicatamente il mento affinché potessero guardarsi negli occhi <<Hai portato avanti una gravidanza da sola, sei una madre eccezionale, una lavoratrice instancabile, una ragazza gentile e piena di idee che, a soli ventidue anni, ha già pubblicato un romanzo>>
Non era sufficiente, niente sarebbe mai riuscito a darle pace.
Erano ancora immersi nell'acqua quando qualcuno bussò alla porta obbligando la ragazza ad uscire di fretta dalla vasca e infilarsi l'accappatoio per dirigersi verso la porta.
<<Mi scusi se l'ho disturbata ma...>>
<<Mi dia pure del tu>> la pregò <<Il lei mi mette a disagio>>
<<Va bene. C'è un signore che vorrebbe parlarti>>
Sbuffò. Carlotta doveva aver sparso la voce del suo ritorno ed ora tutte le sue vecchie conoscenze sarebbero venute a turno a farle visita.
<<Ah, chi è?>>
<<Riccardo Casati>>
Riccardo Casati. Molto bene, la bomba ad orologeria era appena stata innescata.
_______________________________________________________________________
Eccoci con un nuovo capitolo!
Questo dovrebbe essere uno dei momenti più belli della vita di Chandra eppure lei non riesce ad essere completamente felice, teme che prima o poi salti fuori qualche suo scheletro nell'armadio. Sarà questo Riccardo a sconvolgere i suoi piani?
A proposito, vi ricordate chi è?
Grazie a tutti per la lettura e per il sostegno che mi state dimostrando!
STAI LEGGENDO
La storia sbagliata
General FictionDedicato a chi ama l'estate, il mare e le corse sotto il sole. Dedicato a chi nelle lunghe giornate invernali non può fare a meno di ripensare alle vacanze estive. Dopo nove mesi di vento e pioggia è finalmente tornata l'estate a Castel Ligure, una...