<<Mamma! Hai visto che è venuto a trovarci il nostro amico del mare?>>
"Il nostro amico del mare", bella definizione. Una definizione che probabilmente mise in imbarazzo anche lo stesso Riccardo che, a giudicare dalla sua rigidità, non era abituato ad essere strattonato e abbracciato ( e al calore umano in generale).
Come diavolo aveva fatto a scoprire quale scuola di danza frequentava Ariel?
Incurante delle occhiate di fuoco che gli stava lanciando Chandra, aveva iniziato a complimentarsi con la bambina con il suo modo di fare però sempre molto distaccato che ricordava quello di un insegnante colpito dalle doti del suo alunno migliore.
<<L'ho visto adesso>> rispose Chandra sforzandosi di sorridere.
<<Ma chi è?>> le chiese incuriosita Chiara.
<<è una lunga storia>> sbuffò lei dirigendosi a passo deciso verso la figlia e Riccardo.
Ariel gli stava mostrando nuovamente tutti i suoi passi di danza mentre lui la osservava attento, senza sorriderle. Non era il tipo di persona che suscitava la simpatia dai bambini eppure sua figlia era innegabilmente attratta da lui.
<<Ciao Riccardo>> lo salutò interrompendo lo spettacolo della figlia << <Come mai sei qui? Come hai fatto a trovare la scuola di danza di Ariel?>>
<<Oh, è stato piuttosto semplice>> ammise lui passandosi una mano tra i capelli accuratamente laccati <<Ho cercato tutte le scuole di danza della città in cui mi avevate detto di abitare e poi ho controllato i loro siti per vedere in quale si sarebbe tenuto uno spettacolo nella giornata odierna. E così ho dedotto che si trattasse di questa scuola. Spero che la mia presenza non ti abbia recato disturbo>>
Non avrebbe mai immaginato che Riccardo potesse prendersi la briga di fare quelle ricerche per rivederle. Doveva avere certamente un secondo fine, dubitava che avesse fatto tutta quella strada solo per assistere ad un saggio di danza.
<<Sono felice che sei venuto a vedermi>> disse la bambina abbracciandolo forte.
<<Mi fa piacere, Ariel>>
Mentre Ariel era ancora abbracciata a Riccardo si avvicinò nuovamente a loro la maestra che guardò intenerita quella scenetta.
Da quando era iniziato il corso di danza aveva sempre visto la sua allieva migliore solo in compagnia della giovane madre e, vedendola abbracciata ad una figura maschile, credette che si trattasse del padre.
<<Mi complimento anche con lei, signore>> disse allegra <<Sua figlia è molto brava>>
Riccardo s'incupì immediatamente ma non ribatté nulla, fu Ariel a precisare che lui non era suo padre.
<< è un amico della mamma>> le spiegò.
<<Oh, credo di avere appena fatto una gaffe>> si scusò la maestra in imbarazzo <<Vi assomigliate così tanto che credevo foste parenti>>
Chandra sospirò irritata trattenendo a stento il forte desiderio di insultare quella donna. La povera maestra non poteva saperlo, ma lei erano anni che combatteva con la propria vista per fare in modo di non cogliere la somiglianza tra la figlia e Riccardo. Ogni volta che Ariel sorrideva o faceva delle smorfie era come se sul suo volto si palesasse quello di Riccardo, mentre Chandra cercava disperatamente di non vederlo.
<<Non si preoccupi>> la rassicurò cercando di chiudere l'argomento << Ariel, perché non vai a mangiare qualcosa con le tue amiche?>>
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La storia sbagliata
General FictionDedicato a chi ama l'estate, il mare e le corse sotto il sole. Dedicato a chi nelle lunghe giornate invernali non può fare a meno di ripensare alle vacanze estive. Dopo nove mesi di vento e pioggia è finalmente tornata l'estate a Castel Ligure, una...