Lando's pov La sensazione che provavo in questo momento era indescrivibile, le avevo mentito un'altra volta, ero stato una persona orribile. Come avevo potuto dirle una cosa del genere ? Non lo sapevo davvero. Ieri avevo notato che mentre le sue parole dicevano una cosa i suoi occhi la contraddicevano... erano d'accordo solo quando mi disse che le ero mancato... la stavo perdendo e più era lontana più l'amavo. Nonostante tante cose io l'amavo ancora e ogni giorno di più, come un fuoco che arde in una foresta dove neanche un oceano è in grado di spegnerlo. Il mio amore per lei era una fiamma viva, pura, era pura magia proprio come lei ; lei era così tante cose per me che non c'era nulla che non mi ricordasse lei, per fino l'aria che respiravo mi fa pensare a lei, lei era in ogni cosa... ogni cosa mi ricordava che lei non c'era, che era lontana da me e io mi chiedevo se avrei amato mai un'altra come amavo lei. Dopo ieri mi ero chiuso in stanza e avevo prolungato la mia permanenza qui per un altro giorno nella speranza che la lontananza potesse diminuire il dolore, ma non ne ero convinto. Mi guardavo allo specchio e avevo gli occhi gonfi e rossi per le lacrime ; avevo sempre pianto per le risate, ma raramente per il dolore e questo mi spaventava, avevo paura di quello che sentivo, avevo paura che non sarei mai riuscito a dimenticare e a dividere la mia vita sentimentale da quella lavorativa. Non avevo mai saputo cosa volesse dire amare e tantomeno essere amato, non sapevo quanto il cuore potesse fare male, quanto un sentimento potesse dolere più di un malessere fisico ; avevo sempre ritenuto esagerato ciò che veniva scritto nei libri e che si trovava sui social, ma avevo dannatamente torto perché era anche peggio di ciò che si poteva esprimere a parole... Dopo essermi sciacquato la faccia mi rigettai sul letto e presi finalmente il telefono dopo quasi un giorno... nessuna chiamata o messaggio da lei, niente, il vuoto. Aprii Instagram e oltre alle mie mille fanpage che mi taggavano notai una sua storia... la guardai sapendo di farmi ancora più male : Era ad Austin ancora, aveva taggato Lewis...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Quantomeno non era una foto in cui si baciavano o cose del genere, ma il dolore era lo stesso. Come mi ero ridotto ?? Quella notte la sognai, era così vera che mi sembrava di toccarla... in questi casi si dice che anche l'altra persona ti stava sognando, chissà se era vero. Ogni volta mi ripetevo quanto fosse impossibile che una ragazza bella, matura, intelligente, preparata e sicura di se potesse innamorarsi di me e ogni volta speravo di sbagliarmi ; invece ora ero qui, con una valigia in mano, stavo per prendere un'altro aereo, c'era un'altra gara, altre mille volte in cui l'avrei vista e mi sarei maledetto per essere così stupido... per cui mi ritrovai solo, come mi sentivo... c'ero io, i miei occhiali, le mie cose, il mio futuro e il ricordo di lei che in realtà mi faceva compagnia perché oramai solo quello mi era rimasto. Sul posto vicino al finestrino guardavo e riguardavo le nuvole e una sembrava rappresentasse due persone che si guardavano negli occhi, mi scese una lacrima, solitaria, estremamente silenziosa, estremamente dolorosa, non come la sua assenza assordante... nelle mie orecchie risuonava "remember us this way" di Lady Gaga.