Erano le sei di mattina, come al solito la sveglia non smetteva di suonare e il cielo era grigio, minaccioso di piovere... tutto come al solito tranne il motivo per cui mi stavo alzando dal letto quella mattina.
La mia vita negli ultimi due anni era cambiata, mi ero trasferita nel Regno Unito per inseguire un sogno; quel sogno che nel mio paese sarebbe stato troppo lontano perché si sa, se non hai chi ti aiuta non puoi arrivare in alto perché ti butterano sempre più giù. Amavo la mia casa, il cielo sempre blu, la luna e le stelle che brillavano tutte le sere, il buon cibo, le tradizioni ... amavo la mia Italia. Mi mancava da morire, ma un piccolo sacrificio dovevo farlo, così due anni fa decisi di lasciare tutto anche l'accademia Ferrari e trasferirmi nella piovosa Inghilterra e continuare i miei studi alla McLaren engineer academy.
I motori sono stati la mia passione da quando ero piccola, il fine settimana in famiglia si passava tra il rombo dei motori della F1 e della Moto GP. Quando arrivò il momento di decidere ciò che sarebbe stato del mio futuro, decisi di far diventare la mia passione il mio lavoro.
Tornando a quella mattina... ero molto agitata dopo che l'accademia mi chiamò dandomi un appuntamento per parlare di una cosa molto importante, non sapevo cosa indossare, di cosa si potesse trattare. Alla fine optai per uno stile formale e prendendo la mia macchina mi diressi presso l'edificio che mi aveva ospitato per due anni. Mentre entrai dalla porta automatica il cuore l'avevo in gola e con un filo di voce chiesi alla segretaria dove dovessi dirigermi, lei mi indicò di salire al terzo piano e di entrare alla porta in fondo al corridoio. Feci tutto quello che mi disse e arrivata davanti la stanza mi sembrava di morire, volevo scappare ... ma mi feci coraggio ed entrai :
-"Buongiorno signorina"
-"Buongiorno signor direttore"
-"Prego si accomodi" mi disse sorridendo e accompagnando tutto con il gesto della mano. Accettai il suo invito e mi sedetti su una delle sedie in pelle girevoli del suo luminosissimo studio.
-"Allora signorina, noi vorremo darle le possibilità di lavorare con il nostro rispettivo team di F1. Uno dei nostri due piloti purtroppo è rimasto senza ingegnere di pista, ora, noi vorremmo conciliare ciò con un progetto che stiamo promuovendo ...
Pensiamo che una donna possa essere preparata tanto quanto un uomo e che la F1 possa accoglierla positivamente perché questo sport non ha genere. Noi saremo molto contenti se lei accettasse la nostra proposta e ci rendesse fieri di questa iniziativa.Riponiamo molta fiducia in lei".
Ero in uno stato di trance , non potevo crederci, avevo sentito bene ??
-"Credo che sia un'ottima iniziativa e sono molto orgogliosa di farne parte. Accetto molto volentieri" dissi cercando di trattenere il mio entusiasmo
-"Bene. Questo è il contratto, legga bene e firmi dove è indicato".
-"Quando devo iniziare?" Chiesi mentre firmavo
-"Già dal prossimo Gp. Questo è il biglietto di andata al ritorno ci penserà la squadra " disse il direttore estraendo dei fogli dal cassetto
-"È tra tre giorni ?!" affermai sconvolta
-"Esattamente. Lei indichi su questo foglio le sue preferenze per il vestiario così giovedì il team principal le farà trovare tutto pronto". Disse il direttore spostando delle carte sulla sua scrivania
-"Okay" affermai con un filo di voce leggermente in imbarazzo.
Ero visibilmente emozionata e la mano mi tremava.
-"Posso sapere quale dei due piloti ? " chiesi con un filo di voce
-"Certamente... Lando Norris" affermò ritornando a guardarmi
-"Ah bene" affermai a bassa voce abbassando lo sguardo
-"Problemi?" chiese preoccupato
-"No, no, è che siamo due giovani con non tanta esperienza... ho un po' paura" mi giustificai velocemente
-"Stia tranquilla, crediamo in voi. Sappiamo che farete grandi cose" disse prendendo i fogli firmati. "Questo è tutto" continuò sistemandoli e unendoli con una spillatrice. "Grazie a lei, buona giornata e buon inizio del lavoro " disse l'uomo tendndmi la mano.
-"Grazie a voi per tutto,per l'opportunità e per la fiducia. Buona giornata " dissi stringendola e sorridendogli cordialmente.
Uscita di li mi misi in macchina e rimasi 5 minuti a realizzare tutto ciò che era successo, era così incredibile, il mio sogno era lì e io l'avevo appena preso come un cowboy con il lazo prende un bandito. Quando fui nel mio appartamento chiamai subito la mia famiglia e il mio ragazzo per condividere con loro la bellissima notizia. Erano tutti entusiasti e contenti per me; con loro condivisi anche le mie paure e la mia ansia per il viaggio che mi aspettava. Mentre ero sdraiata sul letto pensavo a come fossero gli uomini della squadra, a come avrebbero reagito, a quel giovane pilota... chissà com'era, che avrebbe detto o pensato, chissà se era tutto come lo avevo sempre immaginato...