Ci vuole rispetto

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Il giorno dopo fu molto tranquillo, lo passai tra le scartoffie varie, la sera Lewis degnò di farsi vedere:
-"ciao" disse distrattamente entrando e toccandosi le tasche
-"ciao" dissi con gli occhi fissi sul Times
-"come sono andati questi due giorni?" Chiese cercando qualcosa nel giacchetto
-"una meraviglia, mi sono divertita molto" dissi non togliendo gli occhi da quelle righe d'inchiostro
-"sono contento" disse distrattamente
-"a te?"
-"bene, sono stati molto movimentati" disse smanettando il cellulare
-"immagino.. senti come sta tua madre? L'hai sentita?" Dissi girando la pagina
-"sta meglio" disse posando le chiavi dell'auto sul mobile vicino la porta
-"beh sicuro sta bene visto che non ha niente anzi dovrei dire non ha mai avuto niente" dissi alzando gli occhi dal giornale e portandoli su di lui
-"che vuoi dire?" Mi chiese  sbarrando gli occhi
-"voglio dire che mi hai mentito" dissi appoggiando il giornale ancora aperto sul tavolo
-"ma no, che dici" disse nervosamente
-"allora mente tuo fratello" dissi con fare ovvio
-"cosa?! Hai chiamato Nicolas?" Disse lui sconcertato
-"si, perché ? Ci sono problemi?" Chiesi curiosa
-"no, ma..."
-"allora da quanto la rivedi?" Dissi incrociando le braccia al petto
-"chi?" Disse inarcando un sopracciglio e fingendo di non sapere di chi stessi parlando
-"non fare il finto tonto con me Hamilton" affermai stanca
-"scherzi?!" Affermò alzando un po' la voce
-"no. Purtroppo non scherzo. Allora da quanto sei tornato a scoparti la tua ex?" Dissi tornando con gli occhi tra le righe del mio giornale
-"ma ti senti? È assurdo quello che dici?" Disse lui arrabbiato
-"è assurdo il fatto che lo neghi ancora" dissi sbuffando una risatina
-"solo perché ti fai quel ragazzino non vuol dire che io faccia lo stesso" sputò velenoso
-"bravo bravo continua così, ma sappi che questa tecnica di addossarmi la colpa per farmi fare un passo indietro non funzionerà, non stavolta" dissi posando il giornale chiuso sul tavolo e alzandomi velocemente dalla sedia parandomi difronte a lui
-"adesso mi dai anche del manipolatore" disse polemico sbuffando
-"allora ti ho chiesto da quanto te la porti a letto, non è difficile... rispondi" dissi veramente satura
-"non ti riguarda" disse dandomi le spalle
-"cosa?! Mi riguarda eccome.. visto che sono la tua fottuta ragazza e che mi lasci da sola tutte le sere per andare da lei. Tu te ne strafreghi di me e lo hai sempre fatto, ma ricordati che io non sono una bambolina o una statuetta che puoi mettere dove vuoi e sta zitta. Fatti un'esame di coscienza e soprattutto inizia a portarmi rispetto per prima cosa, anche se non so se tu conosca questo concetto" dissi puntandogli un dito contro
-"ti ripeto che quella non è una cosa che ti riguarda e ti ho sempre portato rispetto per la cronaca" disse polemico
-"ma vaffanculo" dissi alzando un po' la voce contro il suo tono duro "cos'è il rispetto per te eh? Usarmi quando non hai niente di meglio? Mentirmi mentre mi guardi negli occhi, mh oppure addossarmi le colpe per scaricati la coscienza che è nera come la pece? Spiegami cosa intendi tu per rispetto... non mi hai mancato di rispetto solo come donna, ma anche come persona, non ti meriti nemmeno di condividere la mia stessa aria quindi te lo dico una volta sola: va via"
-"puoi scommettere che me ne vado, ma io non ti ho mai mancato di rispetto non puoi dirlo"
-"infatti vattene... vai da quella che per soldi si fa prendere in giro da uno come te, che si fa prendere a calci nel di dietro, vai a fotterti la tua ex..." sputai velenosa "sottone" aggiunsi in un sussurro sistemandomi i capelli
-"puoi contarci! Almeno lei mi ama" disse alzando il braccio e indicando un punto nel vuoto
-"ahahahha" feci una risata isterica prima di continuare "no, caro mio, non ci siamo proprio... questo non dovevi dirlo, ti ho dato tutto e tu l'hai buttato nel cesso.. già è proprio quello hai fatto... perché tu non sai che cosa voglia dire amare, tu non sai niente. Lei è innamorata dei tuoi soldi e della tua fama, ma quello ti meriti, solo quello. Ora sparisci dalla mia vista" dissi seria
-"con piacere e non parlare di lei così mai più" disse avvicinandosi minaccioso
-"non ti azzardare a dirmi cosa posso o non posso fare e ora vattene e non farti vedere... più ti guardo e più provo pena" dissi disgustata guardandolo dalla testa ai piedi.
Il giorno dopo si sarebbe girata la pubblicità per la Coca-Cola, fortunatamente io me ne sarei rimasta nel mio studio in tranquillità, visto che la cosa non mi riguardava ...o almeno pensavo... ci speravo visto che non avevo chiuso occhio per tutta la notte.
A metà pomeriggio mentre ero con Nick e Mark mi chiamò Zak, mi chiese se potevamo raggiungerlo che avevano avuto un problema.
Così caricammo tutto l'occorrente nella Citroën di Mark e andammo.
Dopo la litigata di ieri sera avevo detto si e no due parole messe in croce, ero veramente esausta del comportamento del pilota Mercedes.
Quando scesi dall'auto notai che un bel po' di occhi ci stavano fissando:
-"che per caso abbiamo qualcosa che non va?" Chiese Nick prendendo le cose dal portabagagli
-"ecco i nostri salvatori" disse Zak venendoci incontro con le braccia aperte "si è rotto qualcosa, ma non sappiamo bene cosa"
-"ci pensiamo noi capo" disse Mark tutto pimpante, adorava sentirsi utile.
-"Ele tu mettiti al posto del guidatore e gira la chiave, okay?" Mi chiese Nick
-"ma ce la fai con quelle scarpe?" Continuò Mark scherzando
-"sono zeppe mica trampoli" dissi un po' acida
-"okay, mi scusi mia signora" disse ridendo lui
-"ecco già meglio" risposi io divertita
Lavorare alla macchina mi permise di concentrami, così non pensai a ieri sera e nemmeno ad Alejandra che ronzava intorno a Lando; già era anche qui, assurdo.
-"bene abbiamo finito" dissero i due da sotto la macchina
-"bene, andiamo?" Chiesi io sbrigativa
-"meglio se rimanete, se dovesse succedere qualche altro danno" disse Zak trattenendo una risatina.
Così ci andammo a mettere vicino alla nostra macchina a guardare un po' tutte le riprese che terminarono davvero tardi...
-"comunque l'ingegnere più figo lo abbiamo noi , è assodato. Cioè sei una bomba con questi jeans neri e la camicia" disse Nick rivolgendosi prima a Mark e poi a me.
-"bastardo..." sibilai tra i denti
-"che?" Chiesero confusi, fino a quando non si girarono e videro la scena: quella stronza di una spagnola che si limonava quell'imbecille che due giorni prima diceva di amarmi.
-"non ci credo" dissi un po' delusa portandomi una mano alla bocca
-"ma allora è davvero cretino" disse Nick
-"andiamocene" aggiunse infine Mark.
Mentre stavo salendo in macchina ecco che arrivò lui:
-"dove vai?"
-"torno da dove sono arrivata" dissi con un finto sorriso "scusa devo andare"
-"aspetta..."
-"smettila anche tu di dire balle, sono stanca... comunque bel limone prima, magari ti danno l'oscar" dissi chiudendo la portiera e salutandolo con la manina.
Tornati in fabbrica mi chiusi nel mio ufficio. Stavo lavorando al computer quando bussarono:
-"avanti" dissi a testa bassa scrivendo su un foglio degli appunti
-"disturbo?" Mi chiese Lando un po' impaurito
-"un pochino" sbuffai
-"okay, posso parlarti? Ci vorranno due minuti"
-"di cosa? Di quello che ho visto prima?"
-"si, ecco io volevo dirti che.."
-"ascolta" dissi mettendomi le mani sul volto "spiegami quale di queste due cose è una menzogna: tu che dici di amarmi o tu che appena puoi baci quella tizia?"
-"non è come pensi"
-"questa è già una risposta per me... pff. Esci per favore"
-"fammi almeno parlare"
-"per sentire cosa? Cazzate? No, grazie. Lasciami da sola Lando, per favore"
-"va bene.." disse lui passandosi una mano dietro il collo.
-"quando sarò più tranquilla e libera potrai dirmi quello che vuoi, senza mentire, grazie." Dissi indicandogli l'uscita.
-"okay, sai che io ci sono sempre"
-"certo" risposi sorridendo
-"allora vado" disse abbassando il capo e voltandosi "ciao"
-"ciao" dissi mentre chiudeva la porta.
Mi aveva fatto male quel bacio perché io mi fidavo di lui...
Mi chiusi nel mio studio fino a tardi quando andai a sciacquarmi i polsi... mi chiusi la porta del bagno alle spalle, aprì il getto d'acqua e mi bagnai i polsi portandomi poi la mano dietro il collo e mettendo la testa all'indietro:
-"posso?" Disse l'inglese facendo capolino con la testa dalla porta del bagno
-"cosa vuoi ora?" Chiesi sbuffando
-"oggi sei strana... che è successo ieri?" Chiese lui incrociando le braccia al petto
-"niente.. tutto qui" dissi poggiando le mani sul bordo del lavandino davanti a me.
-"tutto qui?" Ripeté lui
-"io e Lew abbiamo litigato, ma non sono affari tuoi" ribattei scocciata
-"perché? Dimmelo"Chiese alterato
-"non ti riguarda, sono solo incazzata perché mi ha mancato di rispetto" dissi rispondendo a tono
-"lo hai lasciato?" Chiese alzando le sopracciglia
-"no... cioè non so ancora come stanno le cose ora" dissi io sbrigativa
-"non ci credo... poi sono io quello che dice stronzate... almeno dimmi perché ti ha mancato di rispetto" sbuffò lui girando gli occhi
-"perché ti interessa? Oggi non mi sembrava ti importasse molto di me" dissi voltandomi nella sua direzione
-"anche io ho dei dubbi sul fatto che io e il bacio di oggi ti interessiamo.. visto che nonostante tutto stai ancora con quello lì... quindi, dimmi sinceramente: perché ti ha dato tanto fastidio, eh? Se preferisci lui in tutto a me"
-"fidati è come se ci fossimo lasciati dopo quello che è successo... veramente non è come pensi tu... io preferisco te a lui in moltissime, moltissime cose... e comunque mi ha dato fastidio perché... perché ecco vedi io.." dissi facendo una pausa e cercando le parole giuste "io ti amo cretino... ti amo" dissi sbuffando e scoppiando a piangere
-"ti amo anche io cretina" disse lui avvicinandosi velocemente a me, mi prese il polso per farmi girare, mi mise una mano dietro la nuca e mi baciò con forza. "È la prima volta che lo dico... mi fanno tanta paura queste parole"
-"non mi fare più una cosa così" gli sussurrai "fino a quando staremo insieme non devi avere paura di niente, ti proteggerò sempre te lo prometto"
-"mai più" disse poggiando la sua fronte sulla mia "non sai da quanto volevo dirti che ti amo" disse lui stringendomi un po' di più "ti prometto che farò di tutto per farti sentire al sicuro" disse nascondendo il viso nell'incavo del mio collo, mentre io mi poggiai sul suo petto.
-"tu non sai da quanto aspettavo che me lo dicessi"
-"speravo di avertelo fatto capire"
-"lo hai fatto, ma volevo che pronunciassi quelle due parole perché dette da te sono un vero capolavoro"
-"ti amo"
-"devi ammettere che è più bello in italiano" dissi ridendo
-"sembra più forte, più deciso... e io ti amo così intensamente come non ho mai fatto nella mia vita, il mio cuore sarà per sempre tuo"
-"e il mio sarà sempre tuo, non dimenticarlo mai"
Rimasi a dormire da Lando, era così bello stare tra le sue braccia, non mi ero mai sentita così prima d'ora... era una sensazione talmente bella che avrei voluto fosse eterna, avrei passato con lui tutta la vita... chi l'avrebbe mai detto.
La mattina dopo Lando mi aveva lasciato la colazione sul comodino con un girasole, un bigliettino e l'avviso che avrei dovuto vedere un video su whatsapp.
Aprì il biglietto color rosso, il profumo era inebriante, deciso e assolutamente delizioso.
Sopra c'era scritto: quando Dio ti ha inventata probabilmente quel giorno sai è iniziata la mia vita.
Avrei riconosciuto le parole di quella canzone ovunque... la stessa che gli avevo cantato qualche sera prima. Presi il telefono dal comodino e una volta sulla chat dell'inglese guardai il video: aveva rifatto la canzone con la chitarra e la stava cantando.
«so che non sono intonato come Lewis... lui è perfetto, ma io l'ho fatto solamente per dedicarti ogni singola parola perché la sento fino dentro le ossa e volevo farla mia per donarla a te... spero di non averti rovinato il risveglio. Spero anche di vederti presto perché senza di te mi manca l'aria... buongiorno, ti amo amore mio»

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