Ricominciamo ?

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In fretta cercai delle cose da indossare per la serata, ma ovviamente non avevo portato chissà cosa... fortunatamente avevo dei jeans neri attillati, una camicetta bianca e dei sandali neri con un po' di tacco. Corsi in bagno e cominciai ad asciugarmi i capelli con il diffusore per ridurre le tempistiche. Un trucco leggero, degli orecchini presi al volo ed ero pronta proprio nel momento in cui bussarono alla porta; quando aprì la porta trovai davanti a me Lando vestito con una camicia, un pantalone blu con tanto di cinta... rimasi per un attimo senza fiato, fu una sorpresa piacevole.
-"Wow! Quanta femminilità ed eleganza" 
-"Grazie. Anche tu sei molto elegante questa sera"
-"Vogliamo andare?" Disse allungando il braccio verso di me.
Lo guardai sorridendo e intrecciai il mio braccio al suo. Lungo il corridoio c'era un leggero silenzio d'imbarazzo fino a quando non arrivammo in ascensore...
-"Mi sa che abbiamo iniziato col piede sbagliato" disse lui alzando lo sguardo su di me
-"Credo di sì " ammisi
-"Possiamo ricominciare da adesso, che dici ?" chiese mettendo le mani nelle tasche
-"Penso sia un'ottima idea"
-"Bene. Piacere Lando"
-"Piacere Eleonora "
-"Sono un pilota di F1 e adoro il latte, ma solo freddo" precisò seriamente
Lo guardai e scoppiai a ridere. 
-"Perché ridi ?" Mi chiese sorridendo
-"Nulla è che in questa scena recitata tu sei stato così spontaneo" ammisi abbassando lo sguardo sulle mie scarpe.
-"Beh se voglio avere un bel rapporto con te devo essere sincero, me stesso" disse fissandomi negli occhi.
-"Giusto. In questo caso dovrei dire che sono un ingegnere e sono un completo disastro"
-"è un piacere conoscerti piccolo disastro. Hai fame ?"
-"Oh sono una mangiona, mi sembra quasi scontato" dissi con una risatina
-"Oh menomale allora posso mangiare tranquillo ahaha"  continuò lui ridendo.
Scoppiammo in una risata fragorosa e in quel momento si aprì l'ascensore.
-"Ci sarebbe solo un problema..." disse portandosi una mano sulla bocca
-"Quale ?" chiesi impreparata
-" Ehm.. i paparazzi"
-"ah capisco .. "
-"Facciamo così io prendo la macchina arrivo qua davanti e tu monti veloce" mi spiegò agitando le mani
-"Va bene. Ma dopo?" chiesi con un velo di curiosità
-"Dopo ci mettiamo in un angolino un po' privato tranquilla "
-"Okay"
La cosa mi faceva stranissimo, ma a quanto sembrava la vita delle persone famose era questa, non c'era privacy...
Lo vidi arrivare con una mercedes nera opaca e i vetri oscurati, ero vicino l'uscita dell'hotel quando abbassò il finestrino e mi disse:
-"Vieni, vieni"
Mi avvicinai guardandomi intorno ed entrai in macchina velocemente.
-"Che ne pensi ehhh??" Disse con tono gaio
-"è un sogno "
-"Allora andiamo prima che il sogno finisca ". 
Sorrisi e annuì, mise in moto e partimmo.
In macchina ci divertimmo tantissimo e fu tutto molto naturale. Andammo a mangiare in un posto tranquillo, senza lusso e cose del genere come due ragazzi di vent'anni che andavano a mangiare insieme. Lando non bevve nulla mentre io presi una birra.
-"Ti andrebbe di andare a un parco non lontano da qui?" mi chiese mentre beveva un goccio d'acqua
-"Si, perché no"
Quindi ci facemmo una bella camminata tra gli alberi e le panchine, sui piccoli sentieri sterrati alla luce della luna.
-"Quindi ti piace la birra..."disse alzando gli occhi dalla stradina
-"Si, è un po' come il latte freddo,gustosa e fresca" affermai
-"Bel paragone, ma il latte non si batte" disse terminando con un'espressione seria che mi fece ridere.
-"Diciamo che sono pari". 
Ridendo mi diede una spallata e io ricambiai; continuammo così per un po' tra una battuta e l'altra fino a quando tornammo in hotel .
-"Ti chiederei troppo se ti dicessi di insegnarmi qualcosa del tuo lavoro ?" mi disse prima di scendere dalla macchina
-"No, mi fa piacere che ti interessi".
Lando mi accompagnò fino alla stanza e poi appoggiando il braccio allo stipite della porta mi guardò e disse:
-"è troppo tardi ora per scoprire qualcosa di te e del tuo lavoro ?" mi chiese guardandomi con i suoi occhioni
-"Sarebbe troppo tardi effettivamente, ma 10 minuti li possiamo sforare no?"
-"Si dai, saremo silenziosi".
Quando ci chiudemmo la porta alle spalle ci guardammo e scoppiammo a ridere... c'era una grande sintonia tra noi.

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