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Due mesi fa è stato diagnosticato un cancro alle ovaie alla mia migliore amica. Ha deciso di non fare l'operazione subito ma di aspettare. Ha aspettato due mesi, ma si è esteso e ha raggiunto i reni e l'intestino. Non so dire se sia bello vederla lottare, rendersi conto della persona con cui sei cresciuta, oppure brutto perché sai che potrebbe morire. Cosa farei se Georgia morisse? Morirei con lei, una parte di me lo farebbe. Primo giorno di chemio. Sono le sette di mattina e io sono seduta vicino a lei che si deve ancora svegliare. Deve riposarsi vista la giornata impegnativa che avrà, spero che non incontri Nicolas, non è il momento per dirglielo. «Ehi.» Apre piano piano gli occhi verdi «Buongiorno.» Cerca di tirarsi su ma è troppo debole, così la aiuto con calma. «Vado a prendere il caffè e parliamo un po'.» Ma di cosa dovremmo parlare? «Ehi Georgia sai ieri sera Nicolas, la tua cotta secolare, ha iniziato a vomitare sangue sul tappeto di casa mia. Lo abbiamo portato in ospedale e ha un cancro ai reni al secondo stadio che si sta estendendo. Faranno anche a lui la chemio ma non si sa se sopravvivrà. Ah vuoi un pezzo di cioccolato» Sono una pessima amica, me ne rendo conto. Non ho nemmeno il coraggio di dirle la verità. Come se non bastasse alla giornata terribile, la barretta di cioccolato si blocca. Detesto queste maledette macchinette. Inizio a colpire il vetro, deve cadere per forza. «Ehi, così la romperai.» Una voce maschile dietro di me mi fa voltare. «Si è bloccata» dico al ragazzo che si avvicina e inizia a scuotere la macchinetta come se fosse una piuma. La mia barretta cade. «Non c'è di che.» Gli sorrido e la prendo. Mi soffermo a guardarlo. È molto alto, con dei capelli biondo scuro e lisci spettinati. La pelle è pallida e mette in evidenza due occhi scuri come la pece. «Sono Andrew.» Mi sorride. «Skyler.» Ci stringiamo la mano «Tu sei la sorella di Stella», improvvisamente noto la somiglianza «Andrew Diamond deduco.» Il suo sorriso, che è uguale a quello del fratello, si allarga ancora di più. Mio dio. «Indovinato.» Sbuffo. Non conosco Andrew. È quattro anni più grande e non abbiamo mai parlato. Forse l'ho incrociato un paio di volte. Ma penso che sia tale e quale al fratello minore, Nicolas avrà pur imparato da qualcuno. Mi sposto verso la macchinetta del caffè e lui mi segue. «Posso chiamarti Sky?» lo fisso «Il mio nome non significa cielo» si appoggia al muro grigio incrociando le braccia. «Cosa significa allora?» gli lancio un'occhiata prima di scegliere il mio caffè lungo «Fuggitiva» rispondo impaziente di andarmene. «Allora perché non scappi?» la sua domanda è seria «La mia migliore amica è qui.» Perché la macchinetta non si sbriga? «Cosa significa Andrew?» tanto non andrà via, tanto vale fare conversazione. «Coraggioso» replica «E lo sei?» scuote la testa «Per niente, è Nick quello forte della famiglia. Io sono solo quello di passaggio, nato prima ma che nessuno ha mai considerato. Lui è il grande Nicolas Diamond.» Ci penso un po' su «Secondo me sei coraggioso invece.» Si stacca dal muro «E cosa te lo fa pensare?» domanda «Il fatto che tu sia qui. Tuo fratello è stato ricoverato ieri sera e tu sei corso qui. Quando è successo a Georgia non sono venuta a trovarla per due settimane, non volevo vederla in quelle condizioni.» Ci ragiona «Credo che sia normale, ma sei qui che aspetti un miracolo come faccio io. Sei forte anche tu Sky.» Alzo gli occhi al cielo per in nomignolo che mi ha affibbiato «Il caffè è pronto.» Se ne va. Non me ne ero nemmeno accorta. Prendo il bicchiere e torno nella stanza di Georgia, passando davanti a quella di Nicolas. Lui è sdraiato sul letto addormentato e pallido. I suoi genitori sono seduti sul divanetto blu nella stanza, mentre Andrew è nella poltrona vicina al letto che si massaggia le tempie. Alza lo sguardo verso di me e mi sorride. Ricambio e vado dalla mia amica. «Ci hai messo una vita» mi riprende per poi tossire. Corro da lei posando il caffè e la barretta sul comodino e la aiuto a sistemare bene il cuscino dietro la testa. «Si era bloccata la macchinetta.» Annuisce e mi indica con lo sguardo la barretta. La apro e gliene do metà. A sua madre abbiamo detto solo un pezzo piccolo, ma vederla felice è il modo migliore per proseguire la giornata. Parliamo un po' del corso di biologia visto che oggi ho un test per cui non ho studiato. Non mi importa più della scuola, sono sempre con Georgia e i professori non capiscono che lei viene prima di tutto per me. Mi alzo dalla poltrona e prometto alla mia amica che ci vedremo stasera, così mi racconterà tutto della chemio. Spero solo che funzioni. Odio essere al centro dell'attenzione, ho tutti gli sguardi puntati su di me. La notizia del cancro di Nicolas si è diffusa, così ora le persone pensano che io sia da compatire solo perché ho dovuto assistere a due scene identiche. Tutti sanno di quando Georgia è stata male. Odio tutte queste persone. «Non farci caso, fanno lo stesso con me.» Mia sorella mi cammina accanto per il corridoio, non siamo i tipi che passano molto tempo insieme, ma ora dobbiamo restare unite. «Mamma si arrabbierà a morte.» Saliamo le scale «Perché?» stringo i libri di spagnolo al petto «Era da un po' che Nicolas stava male, non aveva mai vomitato sangue, ma aveva sempre la nausea, era sempre stanco. Ho cercato su Google e aveva molti dei sintomi, l'ho fatto ieri. Così ero preoccupata per lui ed è per questo che prendevo un sacco di insufficienze. Oggi ho il compito di storia e non so nulla.» Sospiro guardando male Scott Cooper che ci fissa. Non ha da pensare alla sua vita penosa da ragazzo tradito? Che lo faccia e non irriti me. «Sono nelle stesse condizioni di biologia.» Faccio per entrare nell'aula di spagnolo, ma Stella mi prende per il braccio «Comportiamoci nel modo più normale possibile. So che Georgia sta male da mesi, ma questa cosa di Nick ha segnato anche te. Puoi mangiare con me e le mie amiche se vuoi.» Scuoto la testa «Non è un modo normale e lo sai.» Mi dà ragione «Possiamo mangiare solo io e te.» Annuisco, così va bene. Ci salutiamo ed entro in classe. La professoressa non è ancora arrivata. In questi pochi minuti dovrei almeno sfogliare il libro di biologia posato sul banco, ma invece fisso fuori dalla finestra il campo da football, chiedendomi che senso abbia tutto questo. Non ho scritto una parola. Solo il nome. Poi mi sono persa nei miei pensieri su come andrà la chemio di Georgia. E se andasse male? E se morisse? Insomma come potevo scrivere qualcosa con tutti quei brutti pensieri. Il professore non ha nemmeno guardato il mio compito quando l'ho consegnato, quindi avrà l'elemento sorpresa. Vado in mensa e prendo un hamburger, devo mangiare, anche per Georgia. Mi siedo da sola al tavolo e Stella mi raggiunge pochi minuti dopo. «Com'è andata?» chiede infilzando un po' di insalata «Uno schifo, ho lasciato in bianco. Oggi Georgia inizia la chemio e non ho nemmeno pensato al compito.» Inizio a mangiare «Anche io ho pensato solo a Nick. Un sacco di persone sono venute da me a dire che sono dispiaciute, come se fosse morto.» Abbassa lo sguardo «Morirà vero?» non rispondo. Il problema è che non lo so. Non so se Georgia sopravvivrà, come posso sapere se invece Nicolas ce la farà? «Tu conosci suo fratello?» mi guarda «Chi? Andrew?» annuisco «Si, è praticamente l'opposto di Nicolas. Studia a Los Angeles ingegneria e si sta per laureare. I suoi erano con lui quando lo abbiamo portato in ospedale.» Fa una pausa di qualche secondo. Anche per me era difficile parlarne all'inizio. Il pensiero che la mia migliore amica avesse un cancro mi faceva venire la nausea, per me era impossibile. Penso che Stella provi lo stesso «Però non lo conosco bene, credo sia un tipo con la testa sulle spalle. Si, direi che è esattamente il contrario di Nick.» Non so se essere sollevata o meno. «Perché questa domanda?» faccio spallucce «Semplice curiosità.» Do un morso all'hamburger. È strano essere in una mensa piena di persone e sentirsi gli unici, completamente soli. Solo che io non sono sola alla fine, perché questa volta Stella è al mio fianco. Ma tanto in questa battaglia nel cercare di accettare il fatto che una persona a cui tieni potrebbe morire mentre tu stai facendo il compito di biologia, va combattuta da soli. Nessuno può aiutarti ad accettarlo. Io non lo farò mai. Nemmeno Stella, perché siamo troppo deboli oppure troppo forti. Siamo semplicemente troppo legate ai nostri migliori amici e l'idea di lasciarli andare ci spaventa a morte. Ma noi non ci abbandoneremo, abbiamo bisogno di guardarci mentre combattiamo separatamente una battaglia già persa.

Spazio autrice
Ciao a tutti, come va? Secondo capitolo e non vedo l'ora che sia mercoledì per postare il terzo. Nuovo personaggio, prima impressione su Andrew? Lasciate un parere nei commenti e una stellina. Noi ci vediamo al prossimo capitolo!🌻
Giu

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