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Esistono i giorni felici. Ma ci sono anche quelli brutti. È normale che ci siano probabilmente perché sono state imposte da una legge cosmica, ma ogni tanto servono. Oggi è un giorno felice. Oggi inizia la mia nuova vita. Ho visto il campus della UCLA diverse volte da quando sono a LA, ma di giorno e con tutti gli studenti che camminano di fretta per non tardare a lezione mi sembra la cosa migliore che esista. Il mio futuro. Il nostro futuro. Mio e di Bryce che è accanto a me che cerca il libro di marketing. «L'ho sicuramente lasciato a casa» piagnucola. Sbuffo una risata consapevole del fatto che il libro è proprio sotto il suo naso e lo tiro fuori dallo zaino. «Farai tardi a lezione. Ci vediamo a pranzo?» Annuisce e si dirige verso destra, come indica la sua mappa, per raggiungere la sua aula. Io vado nella direzione opposta guardandomi intorno. Ci sono alcuni ragazzi seduti sul prato a studiare e sorrido al pensiero che io ora sono come loro. «Studiano ingegneria, è una noia mortale.» Mi spavento sentendo la voce di Cameron che poi si mette al mio fianco. Ripenso ad Andrew. Per un po mi sono scordata del fatto che lui studia qui e che forse è anche molto conosciuto per la sua bravura a football, ma Cam mi ha fatto tornare in mente dove sono. Alla UCLA. La stessa università di Andrew Diamond. Il ragazzo che amavo quando è morta la mia migliore amica Georgia e che amo ancora oggi. Vorrei chiedere a Cameron se lo conosce, ma perché state ulteriormente male pensando a lui? Sarebbe insensato e ho appena superato il trauma Georgia. Non è vero, non l'ho superato. «Medicina è meglio. Vedrai il sangue.» Ridacchio «Non penso che vedrò sangue proprio oggi.» Fa spallucce «Che lezione hai?» Guardo lorario sul foglio «Anatomia» rispondo «Io scultura. Ti va di vederci a pranzo?» Scuoto la testa «Sono con Bryce. Tu non gli piaci.» Alza gli occhi al cielo «Puoi dire al tuo amico che non farò nulla che tu non voglia.» Lo scruto attentamente «Mi stai dicendo che ci stai provando con me?» Muove il capo su e giù in segno di assenso. «Skyler sei una ragazza bellissima e mi stupisco del fatto che tu non abbia un ragazzo, ma meglio per me no?» Si volta e va via, dopo avermi rivolto un sorriso a trentadue denti che ricambio a disagio. Non sono pronta a frequentare qualcuno. Prima devo essere sicura di non provare nulla per Andrew e per adesso sta andando decisamente male. Mi rendo conto di amarlo ancora come mesi fa, come quando quella barretta energetica si è bloccata in quella macchinetta. Dio, sono al college e non dovrei pensare ai miei problemi passati. Dovrei divertirmi, andare alle feste e studiare per aiutare le persone. Invece sono qui che cerco di smettere di pensare ad Andrew, ma mi risulta impossibile. Comincio a camminare verso dove dovrebbe essere la mia prossima lezione e prego di non incontrarlo. Sarebbe strano. E imbarazzante. Sospiro e mi dirigo all'edificio di medicina, situato vicino all'ingresso del campus, ed entro nella mia aula. Mi siedo in un posto in fondo isolata dal resto delle persone presenti. Quando entra il professore le due file davanti a me sono completamente libere. «Salve a tutti e benvenuti al corso di Anatomia. Sono il professore Brown e terrò questo corso.» Rivolge lo sguardo a tutti i presenti per poi scrivere il suo nome sulla lavagna. Ci spiega tutto il programma dicendo che domani inizieremo a studiare. Sono già nervosa.

Le prime tre ore si svolgono tranquillamente, poi devo andare a pranzo e torna la preoccupazione. Lo vedrò. Non so perché ma ho questo presentimento. Prendo qualcosa alla mensa e vado a sedermi ad un tavolo fuori. La temperatura è adatta per godersi il sole. Bryce è in ritardo, mi ha scritto un messaggio. «Non dovresti prendere quella roba. È disgustosa. Da domani portati il pranzo da casa.» Sgrano gli occhi. Ecco qual è la mia unica reazione. Non paura, non felicità. Stupore. Perché non credo neanche che sia vero. A me sembra tutto una grande cazzata frutto della mia immaginazione. Ma è davvero lui. I capelli biondi, gli occhi scuri e la pelle abbronzata. Il sorriso nervoso stampato sul volto nella speranza che tutto vada bene. È esattamente come lo ricordavo. È esattamente lo stesso Andrew Diamond che ho lasciato mesi fa e che non ho mai smesso di amare. «Ho fatto una cazzata» ammetto. Apre il suo panino «Di che cosa parli Sky?» Mi era mancato sentirmi chiamare così. Non lo fa praticamente nessuno. Mia madre voleva chiamarmi Sky, ma poi ha fatto l'abitudine al nome Skyler. «Non ho ancora superato il mio dolore.» Smette di mangiare. «Allora dovrei andare.» Fa per richiudere il panino ma lo fermo. Gli tocco la mano e mi era mancato così tanto avere un contatto fisico con lui. Vorrei baciarlo. Ci guardiamo negli occhi e poi io mi ricompongo «Voglio che tu stia con me. Cazzo ho fatto un casino, lo so. Ma non dovevo mandarti via.» Sorride e tira fuori una ciambella confezionata dallo zaino e una candelina rosa. Prende l'accendino e la accende. «Tanti auguri mio motivo per tornare.» Soffio la candelina. Andrew non era con me. Ma si è ricordato del mio compleanno. Gli sorrido. «Amici?» Annuisco «Sai che non saremo solo amici vero?» Annuisco di nuovo. «Voglio che mi aiuti a superare il trauma di mia madre» mi dice «E io quello di Georgia.» Spezzo la ciambella e gliene porgo metà. Assaggio la pasta che ho preso e la sputo nel piatto. «Fa schifo.» Mi porge un pezzo del suo panino. «Barretta energetica alle macchiette?» propone «Si bloccherà?» Ripenso al nostro primo incontro «Lo spero.» Sorridiamo. «Oh. Wow.» Bryce si siede accanto a me e fissa insistentemente Andrew. «Sei il ritorno più inaspettato del secolo. Ma mi sei mancato amico.» Gli dà una pacca sulla spalla. «Ehi hai soffiato la candelina senza di me!» Gli lascio un bacio sulla guancia e dallo zaino tira fuori un pacchettino incartato da carta rossa e uno da carta verde. «Questo è di Nick» dice riferendosi a quello verde che è il primo che apro. È un pupazzo a forma di delfino. Sorrido. Andrew lo guarda confuso. Ma io ne capisco il vero significato. Georgia ne aveva uno simile in camera sua e, un giorno, siamo andati a casa dei signori White per vedere un'ultima volta le sue cose. Siamo finiti a piangere sul suo letto abbracciando questo delfino. Nick era appena stato mandato a casa. C'è un biglietto. "Spero che tu possa stringere questo delfino ogni volta che starai male e io non ci sarò. Ti voglio davvero bene Skyler e non vedo l'ora di vederti. Ti auguro il meglio. Supererai il tuo dolore. Buon compleanno. Nick." Sorrido stringendo forte il delfino tra le mani. Lo supererò. Lo so che ce la farò. Bryce mi passa il pacchetto rosso «Di stella.» lo apro velocemente curiosa di sapere che cosa ha deciso di regalarmi mia sorella. La scatola è ricolma di lettere. Le prendo. Sopra, con un pennarello giallo, c'è scritto "Da leggere quando sarai incinta." Ne prendo un'altra. "Da leggere quando sei triste.", "Da leggere quando ti senti sola.", "Da leggere il giorno della tua laurea.", "Da leggere al tuo ventunesimo compleanno.", "Da leggere quando dirai il tuo primo ti amo." Le lacrime scorrono sul mio viso mentre leggo i titoli delle restanti dieci lettere. Fin quando arrivo a quella che dice "Da leggere ora." E lo faccio.  La apro delicatamente per non rovinare la busta e la leggo.

Cara Skyler,

Oggi è il tuo compleanno e non siamo insieme per la prima volta, ma pensando a dove siamo entrambe mi viene da piangere. Siamo al college! Se non sei in pubblico puoi saltellare di gioia. Hai affrontato così tanto per una ragazzina che ha appena compiuto diciassette anni. Queste lettere sono per i momenti importanti della tua vita, perché io ci sarò in quei momenti. Sarò con te ogni volta perché siamo sorelle e abbiamo lo stesso sangue. Quest'anno ho deciso di non farti il solito regalo materiale che poteva essere un libro o roba simile ma qualcosa di davvero significativo. Voglio solo e solamente farti gli auguri. Perché sei una persona meravigliosa. La mia migliore amica. La mia unica certezza in questo mondo che spesso ti schiaccia. Sei uno dei pochi motivi per cui vado avanti. Mi sei stata vicino in momenti che pensavo insuperabili, e non l'hai fatto perché eri costretta come sorella, ma perché volevi esserci. Ti ricordi il tuo ottavo compleanno? E il nono? E il decimo? E tutti gli altri? In nessuno di quei giorni sono avvenuti eventi memorabili se non l'aver festeggiato te. La persona più importante della mia vita. Purtroppo non ricordo il giorno in cui sei nata visto che stavo dormendo. Avevo solo un anno e mezzo, non farmi la predica. Spero che tu possa leggere le lettere al più presto ed essere seriamente felice, perché so che supererai tutto il tuo dolore. Perché sei forte. Cazzo se sei forte. Ti voglio tanto bene. Buon compleanno sorellina!

                                                                                                                                                 Stella

Prima di dire qualcosa scrivo un messaggio a mia sorella. Nulla di smielato.

Grazie. Sei la sorella migliore che potessi avere.

Per me non è una cosa dolce da dire perché è la pura e semplice verità. Ora è il turno di Bryce che sorride speranzoso che il mio regalo mi piaccia. E si. Mi piace molto. È un braccialetto con la metà di un cuore. Mi mostra le chiavi della sua auto. Al portachiavi è appesa l'altra metà del cuore. Li attacco. Mi sento completa. «Grazie.» Mi lascio abbracciare e lui mi porge un'altra cosa. Un album blu. Lo apro e lo sfoglio. Sono tutti i momenti che abbiamo vissuto con sotto scritta una didascalia: la data, cosa stava accadendo e un suo pensiero. Voglio guardarlo a casa con calma e godermelo tutto, ma non resisto e ne leggo uno. Una foto di me con un bicchiere di Starbucks all'aeroporto di Washington. 3 settembre 2019. Partenza per Los Angeles. È l'inizio della nostra nuova vita, sono fiero di me stesso per essere diventato il tuo migliore amico e averti convinta a vivere con me. Pronta per organizzare insieme il nostro futuro? Lo faremo. Bryce è il mio migliore amico e con lui pianificherò parte del mio futuro. «Facciamo un giro per il campus?» propone Andrew una volta finito di mangiare visto che entrambi abbiamo un'ora buca e Bryce matematica. Mi saluta con un bacio sulla guancia e corre a lezione. Mi alzo infilando nello zaino i regali. «Mi sento in colpa per non averti comprato nulla» dice mentre passeggiamo fianco a fianco. Mi posa un braccio sulle spalle e lo lascio fare prima di parlare. «Sei tu il mio regalo di compleanno. Grazie di essere tornato.»

Spazio autrice

Postare questo capitolo fondamentale a quest'ora non è proprio la scelta migliore ma ho scordato di pubblicare. Compleanno di Skyler e quale regalo potrebbe essere migliore di Andrew Diamond? Vi piacciono i regali che le hanno fatto? Le lettere di Stella a parer mio sono un'idea stupenda, il delfino di Nick ha un gran significato e l'album di Bryce porta a ricordi fantastici. Quale regalo avete preferito (Andrew escluso)? Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che siate felici del ritorno di Andrew, ma ci aspettano ancora tante cose. Lasciate una stellina e un commento se vi va, a lunedì!

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