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Negli ultimi mesi ho iniziato ad avere alcune giornate in cui volevo stare completamente sola e altre in cui mi ci sentivo e quindi stavo male. Oggi è una di quelle in cui non voglio vedere nessuno e Bryce l'ha notato. Ha imparato a capire quando è il caso di lasciarmi stare dal mio comportamento. Poco fa l'ho trovato al tavolo a bere il caffè dalla sua tazza blu. Mi sono seduta con la testa bassa e, dopo avermi lanciato uno sguardo, ha finito in fretta, ha sciacquato la tazza mettendola nella lavastoviglie per poi lasciarmi un bacio sulla testa e uscire dalla cucina. Sospiro e faccio colazione con lentezza estenuante. Una volta finito vado da Bryce. «Sto io in camera se vuoi stare di là.» Solleva il capo visto che era sdraiato sul letto. Mi rivolge un sorriso e annuisce. In silenzio torno nella mia stanza, ma prima prendo Prada. Finisco a fissare il soffitto con le cuffiette che sparano musica altissima. Mi alzo solo quando mi brontola la pancia per la fame. Guardo la sveglia sul comodino che indica le 13.36. Forse dovrei mangiare qualcosa. Vado diretta in cucina mentre la nostra gatta ci segue in cerca di cibo. Metto le crocchette nella sua ciotola nera e poi mi preparo un panino. Mentre mangio vado in salotto, ma Bryce non c'è. Allora lo cerco in camera sua. Stranamente la porta è chiusa. Sento dei rumori strani, allora decido di entrare senza bussare. Scoppio a ridere facendo cadere il panino sul pavimento mentre esibisco la mia migliore espressione sconvolta. Bryce si tira immediatamente su i pantaloni e Stella, sullo schermo del computer, si copre con una coperta e mi saluta imbarazzata con la mano. Bryce, vedendo quanto io stia ridendo, mi imita e Stella fa lo stesso. «La prossima volta avvertimi o chiudi a chiave se dovete fare cose sconce in chiamata.» Si allaccia i jeans neri e sistema la t-shirt viola acceso. «Per oggi ho visto abbastanza.» Faccio per uscire dalla stanza ma poi mi torna in mente la scena e comincio nuovamente a ridere. Bryce si avvicina probabilmente per prendermi, buttarmi sul letto e farmi il solletico. «Lavati le mani!» Lui sbuffa alzando gli occhi al cielo, ma poi va in bagno. «Vuoi metterti qualcosa sorellina?» Mi siedo sul letto matrimoniale. Lei annuisce e sparisce dal mio campo visivo per un momento. Torna con una maglietta, probabilmente di Bryce, e sistema i capelli. «Mi dispiace» dice imbarazzata «Figurati. È normale visto che non potete vedervi, davvero lo capisco. Ma Bryce dovrebbe dirmelo così non entro in camera sua e vedo cose che non devo vedere.» Alzo il tono di voce all'ultima frase. «Ti aspetto per quando avrai un ragazzo e magari sarà a tre ore di macchina.» Mi rabbuio nel pensare ad Andrew. Il mio migliore amico, tornato nella stanza, lo nota «Scusa.» Scuoto la testa e gli indico di sedersi accanto a me. «Volete che vada via o Stella chiama Nick?» chiedo «L'atmosfera è rovinata. Amore chiama Nicolas.» Do una spallata scherzosa a Bryce «Ehi non è colpa mia, ma tua che non chiudi a chiave» lo rimprovero «E cosa ne sapevo. Stamattina era una di quelle giornate.» Stella ci interrompe «Davvero?» annuisco «Si ma vedere Bryce imbarazzato ha migliorato la mia esistenza. Starò bene per almeno altre due settimane.» Lui sbuffa una risata e raccoglie il mio panino. «Lo mangi ancora?» domanda «Ormai la regola dei cinque secondi è stata decisamente infranta.» Alza le spalle e addenta voracemente il panino. «Bleah.» Io e Stella esprimiamo il nostro disgusto mentre Nick si siede vicino a lei. «Li hai beccati?» mi chiede, allora annuisco in risposta. «Io ieri.» Guardo Bryce che non ci considera nemmeno perché troppo impegnato a mangiare. «Era arrabbiata perché siamo andati alla festa senza avvertirla» mi spiega «Tu mi hai dato buca per fare quello che hai fatto con Stella?» Annuisce con un espressione colpevole stampata sul volto. «Per me è finita.» Bryce si inginocchia chiedendo umilmente perdono facendo ridere tutti. «Solo se mi porti a mangiare fuori e paghi tu.» Ci pensa un po' su «Niente cibo per ricchi?» Annuisco alla condizione. Allora ci stringiamo la mano e sigilliamo il nostro patto. «Allora andiamo oggi a fare un giro della città Sempre che tu non sia troppo impegnato.» Scuote la testa «Va bene.» Continuiamo a parlare e poi ci salutiamo quando io e Bryce dobbiamo uscire. «Scusa per quello che è successo.» Entra in camera mentre mi infilo la maglietta. A molte ragazze darebbe fastidio, ma non a me con Bryce. Prima cosa so che ama da morire Stella. Secondo è il mio migliore amico e nessuno dei due pensa all'altro in quel modo, altrimenti non saremmo venuti a vivere insieme. «Stai tranquillo. So che è difficile. Ti piace questa maglia?» Indico con la mano il top giallo che ho messo. Scuote la testa e inizia a frugare nel mio armadio. Mi lancia una maglietta azzurra che mi arriva all'ombelico. Levo quella gialla e la metto. «Andiamo?» Annuisco. Saluto Prada e prendo la borsa.

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