Manca un'ora e ventitré minuti all'uscita con Andrew. Sono chiusa nella mia stanza con Jenn e Lily. Ho chiesto loro se volevano stare con me prima dell'appuntamento vista la mia ansia e hanno accettato. «Guarda che stai bene» mi rassicura Jennifer mentre continuo a guardarmi allo specchio da tutte le angolazioni per vedere come mi sta il vestito che mi ha consigliato ieri sera Bryce. Non l'ho mai messo e quando l'ho provato in negozio mi piaceva, ma ora riesco a vedere solo un milione di difetti. «Secondo me è troppo.» Sbuffo passandomi la mani sui fianchi per lisciarlo. «Non è troppo. È elegante ma anche casual. Se non vuoi che sembri troppo come dici tu truccati poco.» Annuisco. Ha ragione. Sistemo il collo alto e mi inizio a truccare davanti allo specchio sotto l'attenta osservazione delle mie nuove amiche che mi consigliano un colore di ombretto. «Non il rossetto ma quel lucida labbra rosa scuro secondo me è perfetto.» Seguo il consiglio di Lily e poi mi pettino i capelli. Metto le scarpe e resto a fissarmi davanti allo specchio per un po'. Esco con Andrew. Lui mi ha visto nelle condizioni peggiori. Mi ha vista con una parrucca colorata addosso mentre cercavo di nascondere il dolore per la perdita di capelli della mia migliore amica. Mi ha vista mentre il mondo mi crollava addosso perché gli occhi di Georgia si erano chiusi per l'eternità. Mi ha vista mentre rischiavo di vomitare per la sua disgustosa pizza all'ananas o per i gusti di gelato terribili. Mi ha vista dopo una giornata di scuola in cui ho affrontato gli sguardi carichi di compassione e le parole che non mi interessavano degli insegnanti. Mi ha vista mentre imprecavo contro una macchinetta di un ospedale perché una stupida barretta si era bloccata. Per lui non sono né troppo né troppo poco. Ad Andrew vado bene. L'orologio segna le 18.55. Le ragazze mi dicono che devono andare ma che ci vedremo domani per fare colazione insieme almeno io e Lily possiamo andare ad anatomia e sederci vicine. Le saluto e vado da Bryce che sta studiando in cucina. «Ho paura» confesso appoggiandomi al tavolo. «Sai che è normale?» annuisco «Ad Andrew non piaci.» Spalanco gli occhi per ciò che ha detto e il panico mi assale, «Lui ti ama Skyler. E credo che sia normale visto quello che avete affrontato insieme. Lo ha detto il giorno del Ringraziamento. Quindi non farti assalire dal panico. Andrew ti ama. Cazzo Skyler lui ti ama e tu sei qui a sentirti troppo o troppo poco per lui? Ti posso dare uno schiaffo?» Rido leggermente e lo abbraccio sedendomi sulle sue ginocchia. Resto appoggiata con la testa sulla sua spalla fino a quando non suona il telefono per una chiamata di Andrew che mi dice di scendere. «Devo uscire per quando tornate?» solleva il sopracciglio. Gli lascio un leggero schiaffo dietro alla nuca. «Ok scrivimi un messaggio in caso.» Alzo gli occhi al cielo sbuffando una risata. Prendo la borsa nera e scendo di corsa le scale. Ci posso riuscire. Apro il portone e lui è lì che mi aspetta con una camicia bianca e dei jeans neri. «Ciao Sky.» Prendo un respiro profondo e mi calmo. «Ciao Andrew.» Entriamo in macchina e lui inizia a guidare fino al ristorante. Stranamente appena siamo insieme tutte le mie preoccupazioni svaniscono e iniziamo a parlare tranquillamente come al solito. «Corrompermi usando mia madre è scorretto comunque.» Ridacchia svoltando a destra «Come se non volessi uscire con me. Tua madre è stata una scusa per realizzare il tuo sogno.» Mi fa l'occhiolino mentre io gli colpisco il braccio con la spalla. «Ahia.» Finge di essere addolorato e io faccio la linguaccia. Poi, dopo nemmeno un secondo di silenzio, scoppiamo a ridere. La sintonia tra me e Andrew mi stupisce ogni volta, ma ormai dovrei averci fatto l'abitudine. Abbiamo passato due mesi insieme e poi altri tre. Andrew fa parte della mia vita quotidiana. Dovrei abituarmi al fatto che andrò a vederlo alle partite e agli allenamenti visto che anche Bryce è in squadra e che noi due stiamo uscendo insieme. Ora dovrei pregare che questa serata vada per il meglio, ma l'unica volta che mi sono messa in ginocchio e ho parlato con Dio è stato per Georgia. Lei doveva guarire e invece non è successo. Nemmeno pregare è servito per una cosa così importante, non vedo perché dovrebbe funzionare per un appuntamento che è nulla in confronto a un cancro. Io credo in Dio. Da quando sono molto piccola credo che ci sia qualcuno che ha creato tutto questo. Uomo o donna. Umano o non. Non so cosa sia ma c'è. Però spesso penso che forse alla fine non ha il potere di risolvere i problemi di tutti come si crede, che sia onnipotente. Se potesse farlo le persone non avrebbero il cancro perché molti amici e parenti pregano perché guariscano, come ho fatto io, e non succede sempre. Quindi non credo che possa risolvere ogni cosa come si dice. Ed è stupido pensare che sia onnipotente e poi rendersi conto che non lo è. Se lo fosse non ci sarebbe la fame nel mondo, la guerra e il dolore. Invece c'è tutto questo perché pregare non serve sempre. Forse se avessi pregato e poi Georgia fosse guarita sarei stata tra la massa di persone che pensa che possa risolvere ogni problema. Invece sarebbe stata semplicemente una stupida coincidenza. Ma io ci avrei creduto. Spesso ci si aggrappa a cose non vere per trovare la forza di andare avanti. Io mi sono aggrappata al fatto che Georgia sarebbe guarita per riuscire a diplomarmi in anticipo. Mi sono aggrappata ad Andrew per venire alla UCLA. Ho pensato che non mi importava che lui fosse qui, ma che se lo avessi incontrato la mia vita sarebbe migliorata. Lui mi migliora. Prendo il telefono e scatto una foto a noi due che facciamo una faccia stupida fermi al semaforo. La nostra prima foto insieme. Non riesco a credere di essere con Andrew. Mi trattengo dal guardare la foto con quella parrucca ridicola che ho scattato quasi un anno fa e metto via il telefono. Parcheggia vicino ad un ristorante. «Hai prenotato?» Scuote la testa «Ho chiamato e hanno detto che non c'era bisogno.» Lo fermo prima che possa scendere «Vogliamo davvero andare in un ristorante dove mangeremo pesce?» domando retorica. Mi guarda in attesa che continui «Andiamo a prendere qualcosa in un fast food e mangiamolo in macchina o in spiaggia o dove ti pare.» Sorride e mette in moto. Arriviamo fino al McDonald's più vicino e ordiniamo da mangiare. «Dovrei avere una coperta dietro... Riesci a prenderla?» mi sporgo verso i sedili posteriori dove c'è la coperta blu e rossa. «Spiaggia o andiamo in un posto isolato dove si vede tutta la città?» propone «La seconda.» Allungo ancora un po' il braccio e afferro la coperta portandola fino alle ginocchia. «Pensavo che a novembre facesse caldo a Los Angeles.» Sorride «Tutte leggende. A Los Angeles fa freddo meno che a Washington, ma a novembre, dicembre e gennaio fa freddo. Poi a febbraio la gente va a fare surf e gira con solo una felpa mentre in altri posti vanno a sciare.» Annuisco interessata dal discorso. Io e Georgia avevamo scelto Los Angeles anche perché pensavamo di poter passare il giorno del Ringraziamento in spiaggia per il caldo. Ci sbagliavamo, ma nessuna delle due era mai venuta a Los Angeles. Adesso io ci vivo ed è strano che lei non sia qui con me. Andrew si ferma in mezzo a un prato. «Bene andiamo.» Scendiamo dall'auto, io con la coperta tra le braccia e lui con il sacchetto del McDonald's. Stendiamo la coperta e ci sediamo. Decido di levare le scarpe che sono scomode e mi metto nella posizione più comoda possibile visto il vestito. «Incrocia pure le gambe. Non guarderò.» Sorrido e faccio come dice. Tira fuori i panini e le patatine dal sacchetto e cominciamo a parlare parlando e guardando il panorama. Le luci sono davvero meravigliose. Sono felice di essere venuta a Los Angeles. Sono felice di essere con Andrew. «Vorrei vedere la scritta di Hollywood» dico «Che ne dici di rimandare il nostro gelato a domani e ti ci porto?» Lo guardo «Sarebbe una scusa per uscire di nuovo?» Annuisce. Sorrido perché mi piace come scusa. «Volentieri.» Si avvicina leggermente a me. «Posso fare una cosa che non faccio da tanto?» Gli lancio uno sguardo confuso. «Non ho baciato nessun altra dopo di te.» Appoggia la fronte contro la mia. «Nemmeno io ho baciato qualcuno dopo di te.» Sorride e si avvicina fin quando non sento il suo respiro sulle mie labbra. «Posso?» Annuisco. Voglio che mi baci. E lo fa. Mi bacia come la prima volta nella cucina di casa mia e mi sento bene. Sto baciando Andrew e mi sembra una boccata d'aria fresca. È la cosa migliore che mi sia capitata negli ultimi mesi.
Spazio autrice
Ciao a tutti amici! Come state? Scusate se posto a quest'ora ma oggi mi sono completamente dimenticata. Appuntamento tra Andrew e Skyler e si sono baciati! Finalmente vorrei aggiungere. Personalmente adoro Bryce, mi fa davvero ridere e il suo discorso di incoraggiamento a Skyler è un esempio di vera amicizia. Vedremo cosa succederà dopo il bacio tra Andrew e Skyler... Ciao!
Giu
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Sky
RomanceQuanto può essere strano capire di star perdendo ogni singola cosa? La persona più importante della tua vita. Non capirai mai perché sia successo. È successo a Skyler che si sta avvicinando sempre di più all'idea che la sua migliore amica Georgia mu...