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Da piccola guardavo una telenovela con mia madre di cui non ricordo il titolo. Mi ricordo solo che le prime tre stagioni erano stupende, poi hanno deciso di portarla avanti per il successo ottenuto per altre quattro stagioni. Per farlo hanno ucciso praticamente tutti i personaggi. La mia vita mi ricorda molto quella della protagonista. Disseminata di morte. Non parlavo con Stella da mesi, l'unica volta che mi ha chiamata non le ho risposto. Perché sono felice per una volta nella mia vita. Una finta felicità che però sembra vera. E non so perché stavolta ho risposto, ma ho sentito che fosse importante, e lo era. Cameron ha scelto di venire con me e non so nemmeno io se sia un bene o un male. So solo che Bryce è davanti alla sua auto all'aeroporto che ci aspetta. Non mi importa di nulla. Lascio la valigia e corro da lui abbracciandolo forte e piangendo sul suo petto. Cameron ci raggiunge trascinando anche la mia valigia e non si salutano nemmeno, «Andiamo da Stella.» Mi siedo sul sedile del passeggero e andiamo al mio appartamento dove ora stanno Andrew e Nick. Stella è sul divano in silenzio. «Che cosa è successo?» Mi metto vicino a lei abbracciandola. «Volevano farmi una sorpresa e sono venuti a Los Angeles. Hanno noleggiato un auto ed erano sulla superstrada. Ieri ha piovuto e l'asfalto era scivoloso, la macchina ha sbandato e sono andati contro il guardrail. Mamma è morta sul colpo e papà in ambulanza. Skyler loro sono morti.» Singhiozzo forte con la mano davanti alla bocca. «Siamo sole.» Mi lascio cadere sul pavimento «Oddio sono  morti. Oddio.» Respiro affannosamente per il dolore al petto. Andrew si precipita davanti a me. «Sky respira tranquillamente. Respira con me. Uno. Inspira. Due. Espira. Sei bravissima.» Mi accarezza dolcemente i capelli e continuiamo così finché il mio respiro non si regolarizza. Lascio che mi abbracci e mi godo il nostro contatto fisico che mi è mancato davvero tanto. «Sono davvero morti?» Annuisce continuando ad accarezzarmi la schiena. Continuo a piangere silenziosamente stretta ad Andrew mentre Cameron resta in piedi appoggiato allo stipite della porta e Nick si siede vicino a Stella così come Bryce. Vedo Lily passare e aprire la porta. Lei e Jenn camminano lentamente entrando nel salotto e appena le vedo mi stacco da Andrew per poi corriere tra le loro braccia. Ci stringiamo forte l'una all'altra e mi sento bene nonostante tutto. I miei genitori sono morti e io ero arrabbiata con loro e non ci parlavo da mesi. Lo supererò mai? Non penso. «Dovresti riposare sai?» Andrew mi posa una mano sulla spalla. Annuisco e lascio che mi accompagni nella sua stanza che prima era la mia. «Ho avuto un attacco di panico?» domando mettendomi sotto le coperte. Risponde di si, «Vuoi che chiami Cameron?» Scuoto la testa, non lo voglio qui. «Riposati, ti vengo a svegliare quando è pronta la cena.» Annuisco e chiudo gli occhi. Sento che resta a guardarmi per pochi minuti e poi esce. Quando lo fa abbraccio il cuscino con il suo odore e piango in silenzio. Finisco per addormentarmi dalla stanchezza del viaggio e non mi sveglio fin quando qualcuno non mi accarezza i capelli. «Nick» mormoro. Mi passo una mano sul viso e sento le lacrime secche sulle guance, «Ciao, hai fame?» Dico di si e mi alzo. Vado in bagno e mi sciacquo il viso per poi raggiungere gli altri in cucina. Appena entro Stella ha gli occhi rossi ed è seduta sulle gambe di Bryce, Jenn sta finendo di apparecchiare con Andrew, mentre Lily e Nick si tengono la mano lasciandomi sconvolta. «V-voi?» Lily si alza di scatto, «Mi dispiace dovevo dirtelo ma non lo abbiamo detto a nessuno e-» la fermo «Sono felice per voi.» Sforzo un sorriso anche se vorrei solo tornare a piangere e mi siedo vicino a Stella. Le poso una mano sul fianco e la faccio sedere in braccio a me. Lei lo faceva quando è morta Georgia. Ci abbracciamo forte e ci sosteniamo a vicenda ma mi sembra inutile. Mi sembra che nulla possa farmi stare meglio. Poi guardo Andrew e trovo come posso stare meglio. Sospiro e mi ricordo dell'esistenza di Cameron. Guardo Bryce e faccio per parlare, «È andato in albergo.» Annuisco. Non gli importa nulla a quanto pare.

Quattro giorni dopo il nostro arrivo a Los Angeles io e Cameron non ci siamo ancora visti. Oggi ci sarà il funerale quindi saremo obbligati a stare insieme, ma credo che lui abbia paura di stare con me in un momento doloroso come questo. Ma è ok. O almeno credo. Lily e Jenn hanno dormito con me e Stella stanotte e ci stanno aiutando a prepararci. Metto un vestito nero che mia madre adorava e poi, mano nella mano con Stella, usciamo dall'appartamento e scendiamo le scale. Abbiamo deciso di non fare il funerale a Washington perché non ce la sentivamo di viaggiare, così abbiamo chiamato chi dovevamo chiamare e tutti hanno deciso di prendere un aereo per venire. Seduta in prima fila mi sento troppo vicina alle bare. Le bare dei miei genitori. Mi manca l'aria. «Respira Sky.» Andrew si siede sulla sedia vicino a me. «Non riesco ancora a crederci» sussurro per non farmi sentire da nessuno «Lo so.» Cameron viene davanti a me e si china per arrivare alla mia altezza, «Mi dispiace.» Faccio spallucce. La sua presenza non avrebbe cambiato assolutamente niente. Lui non è Andrew. Non lo sarà mai. Lo guarda facendogli cenno di alzarsi per sedersi da un'altra parte. Fa per andare via ma io lo tengo per il polso. Cameron mi guarda esterrefatto ma io non dico una parola. Va via e io resto mano nella mano con Andrew e Stella.

Spazio autrice
Eccomi tornata con questo cinquantaseiesimo capitolo. Ecco svelato cosa è successo... I genitori di Stella e Skyler sono morti. E ora che succederà? Lunedì posterò il prossimo capitolo, alla prossima!❤️

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