48.

7 4 0
                                    

Spesso vogliamo cose che non possiamo avere. È letteralmente impossibile ottenerle eppure noi, quando scopriamo che sono irraggiungibili, le bramiamo ancora di più. L'esempio più banale è il fratello protettivo che dice alla sorella che non può stare con il suo migliore amico e poi loro due si mettono insieme. Perché quando proibisci qualcosa ad un essere umano, a meno che non sia un codardo di prima categoria e una persona noiosa, lui subito la vorrà e farà di tutto per ottenerla. Io voglio qualcosa che non posso avere, è semplice. Spesso mi fa paura pensare a quello che voglio che potrei ottenere in un secondo se solo non ci fosse un muro davanti a me. Quel muro sono proprio io. Imporsi dei limiti è giusto, spesso fa male ma è comunque giusto per non continuare a soffrire come se nulla fosse. Il mio muro è stata la partenza per Mosca per impedirmi di sbagliare. Ho già commesso un errore fidandomi di Bryce e Andrew, non succederà ancora, non me lo permetterò. E infatti mi sento soffocare. Mi sento soffocare ora che sono nuda nel letto mentre Cam è andato a farsi una doccia, mi ha chiesto di andare insieme e ho detto che non mi andava. Mi sento soffocare pensando che ho appena fatto sesso con lui e che non era quello che volevo, non credo di volerlo mai. Ho sbagliato ad andarci a letto quella sera alla confraternita, sarei stata in grado di perdonare Andrew? Il problema non è il suo errore, ma il fatto che io non mi sarei perdonata di essere stata con Cameron perché Andrew me lo avrebbe rinfacciato ad ogni occasione. Conosco Andrew Diamond e so che anche solo alla scelta di mangiare pizza o sushi lui mi avrebbe detto «Decido io perché sei andata a letto con Cameron. Prendiamo il sushi.» Non lo avrei sopportato. Non ce l'avrei fatta ma mi sarei impegnata perché amavo Andrew davvero tanto. Ma cosa dico? Lo amo ancora. Lo amo anche se sono a Mosca da un mese e non l'ho chiamato. Non ho più sentito la sua voce, non ho guardato le sue foto perché quelle sono rimaste nel telefono che ho lanciato fuori dalla finestra a casa di Jenn e Lily. E non riesco ad andare avanti perché penso alla mia vita a Los Angeles; mi mancano le mie amiche, mi manca Nick. Non ho parlato con nessuno se non con una ragazza per chiederle dove fosse l'aula di anatomia e non parlava una parola di inglese e abbiamo comunicato a gesti. Voleva fare amicizia. L'ho liquidata. Nessuno può sostituire Jenn e Lily. So che è brutto da dire, so che è brutto non voler fare nuove amicizie perché ti mancano quelle vecchie, ma è così. Sfilo l'anello dal dito e leggo l'incisone dentro. "Georgia". Non faccio nuove amicizie anche per lei. Però l'ho sostituita con Jenn e Lily. In mia discolpa sono una persona completamente diversa da allora. A breve saranno passati due anni e sono diventata l'opposto. Dopo la morte di Georgia credevo che ogni singola cosa fosse in grado di farmi crollare, poi ho vissuto la perdita di Andrew; la paura di amarlo; la paura di rimanere delusa da Bryce; le nuove amicizie; la lontananza di mia sorella; di Nick e della mia famiglia; la bugia di tutte le persone a cui tengo; il trapianto di Nick. Ho vissuto così tante cose che la ragazzina che andava a trovare la sua migliore amica malata di cancro la mattina prima di andare a scuola e si ribellava alla madre che non voleva che si distraesse dallo studio e che poi si è diplomata un anno prima non esiste più. Mi sono realizzata, grazie al cancro di Georgia. Ho ottenuto un diploma e mi sono trasferita a studiare dall'altra parte dell'America. Ho iniziato medicina. La stessa medicina che dovrò studiare tra poco. Avrei potuto fare amicizia con le mie compagne di corso. C'è una ragazza australiana, cinque o sei americane, tre irlandesi, nove inglesi e le altre non mi ricordo. Eppure non l'ho fatto. Non mi andava. Un giorno ero tentata ad andare dalla ragazza australiana e chiederle se voleva prendere un caffè insieme, ho cambiato idea appena ho raccolto le mie cose. Non ci riesco. Il telefono squilla e sbuffo. Mi alzo infilando i vestiti che sono rimasti sul pavimento e rispondo senza nemmeno guardare chi mi sta chiamando. «Pronto?» Sento qualcuno trattenere il fiato «Tesoro.» Mi blocco in mezzo al corridoio «Mamma.» Trattengo le lacrime per non mostrarmi debole davanti a lei che non lo merita, non da me. «Come stai?» Non la sento da quando le ho detto che sarei andata a Mosca, più di tre mesi fa. Rispondo alla sua domanda che sto bene anche se non è vero. Mi racconta di un gossip del quartiere, della signora Philips che ha tradito suo marito con il padre della migliore amica della figlia, per rompere il ghiaccio. Prova a farmi ridere parlando di come lui lanciava le sue cose nel vialetto, ma io rimango impassibile ascoltando le sue risatine. Non mi importa. Dopo essersi resa conto che non mi interessa dei Philips sospira, «Mi dispiace Sky.» Scuoto la testa anche se non può vedermi «Non mi importa mamma, mi hai delusa, tutti voi lo avete fatto. Ormai avete sbagliato e non potete tornare indietro, forse con tempo passerà» dico «Ma sono passati mesi!» protesta «Mi avete mentito per più di un anno sulla vera causa della morte della mia migliore amica e io non posso prendermi qualche mese?» ringhio «Certo che puoi, ma non a Mosca. Con un ragazzo che neanche conosciamo, non so nemmeno come si chiama.» Sbuffo «Sono grande e lui si chiama Cameron. Preferiresti che stessi con Andrew Diamond che mi ha mentito per tutto il tempo?» domando retorica «Si. Perché lo ami e lui ti ama. Lo ha fatto per proteggerti da un dolore che non avresti potuto sopportare, eri a pezzi Skyler. Andrew Diamond ti ama davvero, non come quel ragazzo che ti ha portata dall'altra parte del mondo in un appartamento lussuoso e paga lui. Non ti ama Skyler. Dimmi una sola cosa che ha fatto per te, per il tuo bene e per non farti soffrire.» Non rispondo. Non mi viene in mente nulla se non l'avermi accompagnata ad ubriacarmi alla festa. «Torna a casa Sky» cerca di convincermi. «No. Ho Cam e lui ama me più di quanto mi amasse Andrew. Non vi perdonerò, almeno non ora. Avete sbagliato e mi avete delusa, smettila di chiamarmi per convincermi a tornare a casa e per farti perdonare. Ti chiamerò io quando me la sentirò, quando sarò pronta a perdonare una madre che non si è comportata come tale.» Riattacco, non mi va più di sentirla parlare. Mi metto sulla poltrona davanti alla vetrata e penso allo sbaglio più grande che i miei limiti mi hanno fatto fare. Venire a Mosca. Mia madre ha ragione anche se detesto ammetterlo e non posso più farci nulla. Vorrei tornare a casa.
Spazio autrice
Ciao a tutti, come state? Skyler di è resa conto del suo errore... E ora? Cosa farà? Preferite Cameron o Andrew? Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti! A domani❤️

SkyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora