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Jennifer

23 dicembre 2019, Los Angeles

Questo Natale non volevo tornare a casa. Avevo deciso di restare a Los Angeles a bere cioccolata calda e guardare film strappalacrime. Non sarei riuscita ad entrare in casa e salire le scale dove lui si è ucciso per andare a dormire. Poi Adam mi ha costretta. Ha detto che potevamo stare in albergo e ho accettato anche se mia madre non era d'accordo. Non era d'accordo a dover mangiare fuori la vigilia di Natale mentre il giorno di Natale da Lily, ma poi ha capito che non potevo farcela a stare lì dentro. In quella casa soffocante. Così ora sono in macchina verso Santa Cruz, la città in cui sono nata e cresciuta. Sei ore di viaggio con Adam che è ansioso di conoscere i miei genitori. «Metto un po' di musica?» propone. Scuoto la testa fissando il paesaggio, «Allora parliamo. Jenn non possiamo passare le prossime cinque ore e mezza in completo silenzio.» Lo guardo «Hai ragione, scusa.» Mi siedo composta e penso a qualcosa di cui parlare. «Lily è strana.» Mi lancia un'occhiata interrogativa.

«Saranno più di dieci giorni. Ti ricordi quando ha portato Nick alla visita? Non è tornata a casa quella notte e da allora è sempre fuori. Non capisco. Credo che sia successo qualcosa tra lei e Nick.»
«Qualcosa di bello o di brutto?»
«Bello. Quelle poche volte che l'ho vista era al settimo cielo. Non la vedevo così da tanto, ma aspetterò che mi dica qualcosa. Sai di solito andiamo insieme a casa, facciamo tre ore a testa a guidare e le ho detto che poteva venire con noi ma ha detto che sarebbe venuta in aereo il ventiquattro mattina. Quando arrivano i genitori di Nick.»

Ridacchia, «Lily se la fa con Nicolas!» Faccio spallucce e rido anche io «Non lo so, magari se la fa con Andrew.» Poi mi rendo conto che non è da Lily stare con qualcuno di cui una sua amica è ancora innamorata. Non prendiamo mai l'aereo perché io ho paura visto l'incidente che ho fatto anni fa. Mando un messaggio a Skyler anche se sta dormendo visto che a Mosca è notte e le dico che sto tornando a casa. Penso che sarà felice per me. Ogni tanto mi manca. Non è vero, mi manca sempre. Ormai sentire la mancanza della mia amica è una costanza, soprattutto se Andrew mi fa domande tutti i giorni su come stia. Non vorrei ferirlo, ma mi sono trovata obbligata a dirgli che sta più che bene. Che ama Cam. Che è felice. Senza di lui. Ha finto che non gli importasse ma so che non è così. Ha lasciato la sua ragazza per Skyler e non è più stato con nessuna. Vorrei che potesse stare bene e andare avanti, ma non sarebbe Andrew. Vorrei solo che lui non restasse ad aspettarla tre anni per poi vederla tornare per mano a Cameron più felice che mai. Ma non sarà più felice che mai, perché è proprio Andrew a renderla felice. Conosco Skyler e so che sarà infelice per il resto della sua vita se starà con Cameron. Perché ama Andrew. Lo ama nonostante tutto, anche se non lo vorrebbe lei non può fare a meno di lui. E so che adesso si sente soffocare, come se stesse annegando e che vorrebbe essere con lui. Conosco la mia amica. La mia migliore amica. Che è diventata così importante per me, che mi ha dato il coraggio di affrontare la morte di mio fratello. È davvero speciale. Adam posa una mano sulla mia gamba «Tutto ok?» Annuisco «Mi sono persa nei miei pensieri» rispondo «Ti va di condividerli con me?» Sorrido. Lo faccio. Parliamo per tutto il viaggio di cose totalmente a caso dopo aver parlato di Andrew e Sky. Arriviamo a Santa Cruz all'ora di cena e mangiamo qualcosa con il servizio in camera per poi metterci a dormire distrutti dal viaggio.

Ci svegliamo per le dieci e facciamo una doccia insieme prima di andare a fare un giro della città. Adam conoscerà i miei genitori domani sera, quindi giriamo per mano per la mia città natale spensierati. Guardiamo le vetrine e compriamo qualcosa. Torniamo in hotel alla sera ridendo per un comico che stava poco lontano dall'entrata dell'albergo. Ordiniamo la cena in camera e poi stiamo abbracciati sul letto a guardare uno di quei film natalizi che non sono neanche belli, ma con Adam lo sono. Lui rende bella ogni singola cosa. «Che ne dici se ti porto da mio fratello domani?» Mi guarda stupito dalla mia proposta ma poi accetta. Penso che a Bob sarebbe piaciuto Adam perché è capace di rendermi felice e per lui è sempre stato importante. Si è sempre messo al secondo posto rispetto a me nonostante avesse più problemi di me, per una volta ha fatto l'egoista e non credo di biasimarlo. Ho capito perché mio fratello si è suicidato ed è decisamente strano. Forse avrei preferito portarlo in Svizzera per farlo morire con l'eutanasia, ma non avrebbe preso l'aereo, non lo avrei fatto neanche io. Va bene così. Va bene se mio fratello tetraplegico si è suicidato senza dire nulla. Quando Adam si addormenta mi alzo lentamente e prendo la lettera dalla borsa per poi chiudermi in bagno.

Cara Jenn,

Scusa. So che avresti voluto che fossi forte e resistessi a tutto il mio dolore, ma non potevo farcela. Adesso mentre detto questa lettera penso a quello che succederà tra pochi minuti. Non ti dirò come morirò perché non è giusto. Lo vedrai e sarà una scena abbastanza raccapricciante per te. Potrai leggere questa lettera per pensarmi e sorridere perché non voglio che tu pianga pensando a me. Io ti ho sempre fatto ridere no? Sto per morire e l'unica cosa a cui penso è che non potrò vederti di nuovo. Ma io vorrei abbracciarti, non solo guardarti. Sei così bella e vorrei poterti toccare, vorrei sentire che ti siedi sulle mie gambe per ballare a Natale, non posso più per quello stupido incidente. Ricordi quanto eravamo felici di andare a Parigi? La Francia sembrava così bella. Anche impossibile. Ma ho detto che ti avrei fatta sorridere, non piangere. Mi sono innamorato al gruppo di sostegno, lui si chiama Aaron. È rimasto paralizzato un anno fa investito da un auto e lo amo. Non sono ricambiato. Sta con una ragazza meravigliosa che lo ama. Non mi suicido per lui, sappilo. Mi suicido per me stesso, perché voglio stare bene. Spero di finire in Paradiso, magari lì potrò camminare. Voglio dirti che a me non importa del passato, so che mi hai voluto tanto bene nonostante tutto. Sei la sorella migliore che potessi avere e non ti sostituirei per nulla al mondo, soprattutto perché so che adesso tu mi stai capendo. So che stai leggendo questa lettera capendo perché ho deciso di compiere questo atto estremo, ma non riesco nemmeno a dettarti questa lettera da quanto mi fa schifo essere paralizzato. Ti voglio bene Jenn ok? Non dimenticarlo per nulla al mondo. Non farlo e resta quello che sei. Trova qualcuno che ti ami immensamente come faccio io, non importa chi sia, ma trovalo. Lo meriti. Meriti di stare bene anche senza di me. Ce la puoi fare. Perdonami se ti ho fatta soffrire.

Sempre tuo,
Bob

Adam entra in bagno mentre mi asciugo le lacrime seduta sul pavimento «Non volevo svegliarti» mi scuso con la vice roca. Lui si siede vicino a me e mi posa un braccio sulle spalle e prende la lettera. La legge in fretta e sospira. «Jenn, ti voleva bene. È morto felice» mi rassicura «Lo so, è che mi manca.» Mi stringe forte a sé «Voleva che ti trovassi una persona che ti amasse quanto ti amava lui. L'hai trovata. Ti amo da morire Jennifer.» Non rispondo subito. Realizzo in qualche secondo e sorrido tra le lacrime «Ti amo.» Mi bacia e passiamo la notte sul pavimento abbracciati e ridere senza la voglia di andare a letto. Ma siamo felici, felici perché innamorati e insieme. Ho l'amore che Bob mi augurava.

Spazio autrice
Ciao a tutti e buona epifania, come state? Spero bene... Cosa avete ricevuto oggi? Io alcune cose molto carine, ma soprattutto mi è stato regalato "My dilemma is you" di cristinastories , scrittrice che io amo (è la mia preferita). E a voi invece che hanno regalato? Fatemi sapere nei commenti se questo capitolo vi è piaciuto e ci vediamo venerdì!❤️

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