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                                    Bryce

27 gennaio 2019. Washington D.C

Nella vita ho dovuto affrontare momenti difficili, talmente difficili che ho pensato di crollare tante volte. Mio padre è diventato un alcolista e non ha mai avuto intenzione di curarsi, mia madre ha iniziato a portare a casa uomini fingendo che fossero suoi clienti, ma i gemiti provenienti dal suo studio spiegavano tutto. Papà poteva anche tornare a casa e passare davanti alla porta sentendoli, ma era talmente sbronzo che pensava che fosse solo la sua immaginazione. Andava in camera e vomitava. Io lo mettevo a letto e poi piangevo. Al mattino andavo a scuola e mi comportavo da idiota e inizialmente facevo sesso in giro, poi mi sono innamorato. Un giorno un mio compagno di squadra si è messo con una sua amica e hanno iniziato a pranzare con noi. Siamo diventati amici, ma non eravamo fatti per quello, ma io non potevo stare con qualcuno. Ero pieno di problemi e non volevo tirare dentro alla mia vita anche Stella. Ma l'ho fatto. Stella mi è rimasta vicino quando la notte non dormivo perché dovevo stare con mio padre, è stata la prima a cui ho detto tutto. L'ho portata a casa mia perché sapevo che non ci sarebbe stato nessuno. Ma mia madre è tornata e ha fatto finta di nulla, sono andati nel suo studio e i gemiti si sentivano in tutta la casa. Stella non ha commentato. Poi mio padre è entrato e puzzava di vodka in un modo impressionante. Mi ha vomitato addosso. Stella era con me e non ha detto niente. Si è solo alzata e mi ha detto di farmi una doccia. Quando sono tornato mio padre dormiva e lei stava lavando i vestiti sporchi di vomito. Mi sono appoggiato al muro dietro di lei e mi ricordo ogni singolo istante di quel momento.

12 aprile 2016, Washington D.C

«Tu non sei così. Fingi di essere uno stronzo per allontanare le persone dal casino della tua famiglia. Non sei tu il problema qui Bryce.» Si volta verso di me appoggiandosi contro la lavatrice, «Perché non scappi?» domando «Perché non voglio, hai bisogno di aiuto. Voglio esserci per te Bryce.» Mi avvicino cautamente a lei e la bacio. Non è la prima volta che succede, ma non importa perché è la prima volta che bacia il vero me. Non il giocatore di football. Non quello popolare. Solo Bryce. Bacia me e basta. Me con tutti i miei problemi. Stella si prende il peso di tutti i miei problemi.

27 gennaio 2019, Washington D.C

Credo di aver amato Stella nello stesso istante in cui lei non mi ha giudicato vedendo la mia famiglia. Nello stesso istante in cui ha capito chi sono davvero. L'ho data per scontato molte volte, avendo paura che lei potesse lasciarmi perché è sempre stata il mio punto di riferimento. Il faro nella notte che era la mia famiglia. E avevo paura che Nick me la portasse via, e non l'ha fatto. L'ho data per scontato finché non ho smesso di avere paura di quel sentimento che provavo ogni volta che la pensavo. Sono un cliché, ma ho le farfalle nello stomaco ogni volta che penso a Stella Harris e alla persona fantastica che è. Lei si è presa i miei problemi e mi ha aiutato e io farò lo stesso con lei. Ed è proprio per questo che ora sto facendo la doccia a Skyler che fissa il vuoto con aria persa. Gli occhi vacui che fanno quasi paura. Ma non lo faccio solo per Stella, lo faccio anche per Sky, perché lo merita. Perché mi vuole bene da quando ha capito che non sono quello che mostro e perché le sto mentendo. La sto guardando e le sto mentendo. Lei è qui davanti a me completamente nuda, sia fisicamente che emotivamente, mentre io mi sono costruito un muro intorno per non farle capire le mie preoccupazioni, la mia ansia che scopra dell'eutanasia. E non vorrei mentirle mentre le asciugo i capelli biondi, mentre salto scuola per starle vicino. La aiuto a vestirsi e a mangiare. Ci siamo solo noi in casa e il silenzio è assordante, ma ormai ci sto facendo l'abitudine. «Che ne dici di fare un giro?» domando mentre lavo la tazza. Scuote leggermente la testa «Guardiamo un film?» Di nuovo no, «Vuoi studiare?» No «Cosa vuoi fare allora?» Non ottengo risposta. Mi siedo sospirando accanto a lei e le poso una mano sulla spalla. Si scosta come se le avessi dato la scossa «Vorrei che fosse qui» mormora «So che lei ti manca.» Scuote la testa «Si, mi manca. Ma vorrei che lui fosse qui.» Parla di Andrew. So che si è pentita di averlo buttato fuori dalla sua vita, «Che ne dici di chiamarlo?» Risponde che non le va. Torna a letto e io mi metto a studiare in cucina stando attento ai rumori attorno a me, non voglio che le succeda nulla. Ma non la sento muoversi per ore. Vado a controllare che stia bene dieci minuti prima dell'arrivo di Stella ed è sul letto con il telefono in mano a fissare la foto di Andrew con quella parrucca ridicola. Potevano essere felici insieme ma hanno scelto di restare feriti. La aiuto ad alzarsi e scendiamo. Non mangia molto e risponde a monosillabi alle domande di Stella che cerca di includerla nei suoi discorsi sulla scuola. «Penso che dovresti tornare.» Skyler alza gli occhi di scatto e posa la forchetta sul patto che non ha neanche toccato. «Magari la prossima settimana.» Stella sbuffa «Lo hai detto le precedenti due settimane.» Faccio cenno a Stella di smetterla. Sky sta male e non ha bisogno che lei glielo faccia pesare. «No Bryce. Devi tornare a scuola anche tu.» Skyler si prende la testa tra le mani trattenendosi dal rispondere. «Stella perché non vai a farti un giro?» So che non pensa quello che dice. È solo stanca perché sta studiando più del previsto per gli esami di ammissione al college. «Br-» La fermo «Sono io che ho scelto di stare con lei. Voglio farlo perché le voglio bene, non lo faccio per te ma solo per lei. Tornerò a scuola quando se la sentirà» Stella si alza ed esce di casa sbattendo la porta. «Scusa» mormora Skyler «Non ti scusare. So che stai male. Va bene così, andremo a scuola quando te la sentirai ok?» Annuisce. Quel pomeriggio decide di guardare un film comico con me, ma non ride neanche. Resta seria per tutto il film e fissa il televisore facendomi capire che non sta prestando attenzione a quello che sta succedendo attorno a lei perché troppo persa nei suoi pensieri. Non ci faccio caso, non le faccio pesare il suo dolore perché mi ricordo quello che le ha detto Andrew il giorno in cui hanno litigato: «Mi fai pesare il mio dolore.» Si dice questo alla persona che si ama? Si, se si è feriti. Quando siamo feriti automaticamente cerchiamo di ferire anche l'altro ed è proprio quello che ha fatto Andrew. In realtà è quello che ha fatto mia madre. Ferita dall'alcolismo di mio padre, dal suo menefreghismo nei nostri confronti, ha cercato di ferirlo tradendolo a destra e a manca andando a letto con ogni uomo sulla terra. E glielo faceva sentire. Perché se le fosse interessato solo andare a letto con un uomo lo avrebbe fatto in un hotel o cose simili, ma lei lo faceva nel suo studio e faceva rumore in modo che mio padre la sentisse. Ma lui era un menefreghista troppo ubriaco per notarla. Non ha mai notato nessuno di noi. Non gli è mai importato nulla di niente se non della sua banca fallita che l'ha portato allo schifo in cui è ora. Non voglio bene ai miei genitori anche se dovrei. Mio padre è un fallito e temo di diventare come lui, mia madre pensa più a se stessa che a me. Non mi ricordo l'ultima volta in cui mi ha chiesto come fosse andata a scuola. Ma ormai non importa più. Stella torna quando il film è finito da dieci minuti e si inginocchia davanti a sua sorella, «Mi dispiace Sky. Ho esagerato.» Skyler annuisce e si lascia abbracciare ricambiando debolmente la stretta. Stella si siede vicino a me e si appoggia alla mia spalla lasciandomi un bacio leggero sulle labbra. Sky ci lascia soli andando di sopra. Passiamo l'ora successiva a baciarci sul divano cercando di non pensare ai problemi in cui siamo immersi. Cristo, quanto amo Stella Harris.

Spazio autrice
Ciao a tutti amici, come state? In questo capitolo Bryce esprime tutto l'amore che prova per Stella e, personalmente, io li amo insieme. E voi invece, cosa ne pensate di questa coppia? Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci stia vicino nei momenti più difficili, e Stella è quella persona per Bryce. Fatemi sapere che ne pensate qui nei commenti, in privato oppure su instagram (giuliacattii). Ci vediamo nel prossimo capitolo!❤️

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