57.

6 3 0
                                    

Invidio coloro che ai funerali non piangono. Io non ne sono capace. Sto andando a dire qualche parola per i miei genitori cercando di ricompormi ma mi sembra impossibile. Apro il foglio con il discorso che ho scritto in volo e mi schiarisco la voce. «Per un po' ho odiato i miei genitori. So che è brutto da dire ma è la verità. Sono stati dei bravi genitori che hanno vacillato davanti ai mille problemi delle figlie, non sarebbe stato normale se non lo avessero fatto. Ora che li vedo dentro una bara vorrei tornare a qualche mese fa quando mamma mi ha chiamata per dirle che l'ho perdonata, così come papà, così come tutte le persone che mi hanno mentito per il mio bene. Ma loro non lo sapranno perché se ne sono andati.» Mi manca la voce perché ricomincio a piangere talmente tanto da non riuscire a parlare. Qualcuno mi cinge le spalle con un braccio e prende il foglio. Andrew. Lo riconosco dall'anello di sua madre. Mi tiene stretta e continua il discorso per me. «Però so che mi volevano bene, so che hanno fatto degli errori ma cercavano solo di aiutarmi e mi pentirò per il resto dei miei giorni di non averlo capito. Volevano che io fossi felice e che mi realizzassi. Sono felice di essere stata cresciuta da due persone straordinarie come Karen e William Harris. Ora continuerò a renderli orgogliosi di me. Della famiglia mi resta solo mia sorella Stella, ma ho un'altra famiglia composta da persone che farebbero di tutto pur di vedermi felice, così come loro. Resteranno per sempre nel mio cuore perché sono stati i genitori migliori che potessi ricevere. Grazie di tutto mamma e papà.» Finito di parlare Andrew mi abbraccia forte e mi riaccompagna al mio posto dove prendo la mano di Stella. Ho detto addio agli assi portanti della mia famiglia.

Nick è andato nell'appartamento di Lily con lei, Stella invece è con Bryce. Io e Andrew siamo soli dove ora vivono lui e Nicolas. Ho smesso di piangere più di due ore fa e adesso ho tolto il vestito per mettere una maglia e dei pantaloni della tuta di Andrew. Vestita così mi sento a casa e mi sembra di essere tornata a quando le cose andavano bene e io non vivevo a Mosca. A quando non stavo con Cameron fingendo di essere felice in una vita che mi sta stretta. In una vita fatta di mostre d'arte e cene che non fanno per me. Io sono fatta per avere i miei amici fantastici intorno. Sono nata per fare il medico, non per cercare di imparare il russo per comunicare con la cassiera del supermercato. E vorrei non dover tornare a Mosca ma so che devo. Però adesso mi godo il mio momento con Andrew che mi porge un bicchiere di spremuta. «L'hai corretta con la vodka?» Ridacchia ma alla fine annuisce rendendomi felice. Ho bisogno di alcool. «Comunque mi manchi» confesso continuando a bere indifferente. «Mi manchi anche tu.» Appoggio la testa sulla sua spalla e fisso la televisione spenta, «Vorrei non essere andata a Mosca.» Sospira «Non tornarci allora.» Mi allontano, «Sai che non posso.» Lo guardo e i nostri occhi si incrociano per un tempo che sembra infinito. Ma vorrei che questo momento magico non dovesse mai finire. Lo interrompiamo con una cosa bella. Una cosa che mi mancava come l'ossigeno quando sei in apnea, mi sento improvvisamente bene. Mentre Andrew mi bacia mi sento talmente bene che il cuore mi batte a mille. Posiamo i bicchieri sul pavimento e continuiamo a baciarci fin quando non gli sfilo la maglietta. Poi ci alziamo e camminiamo fino alla sua stanza sbattendo contro alcuni mobili e ridacchiando. Ci spogliamo a vicenda fin quando non ci ritroviamo nudi l'uno davanti all'altro. E cazzo se sto bene. Cazzo se sto bene davanti all'uomo che amo che mi guarda come se fossi la cosa più bella del mondo, «Cristo non sai quanto ho sognato questo momento.» Mi accarezza il fianco facendomi rabbrividire. Lo bacio di nuovo e capisco che questa volta non proverò quello che provo con Cameron. Sarò felice di stare con qualcuno. Farò l'amore con Andrew per la prima volta e non sarà come con Cameron, quando devo fingere di essere felice. Esitiamo a studiarci ancora per imprimere nelle nostre menti questa bellissima immagine. Bacia il tatuaggio sul fianco, «Davvero mi hai perdonato?» Gli prendo la testa riportandola all'altezza della mia. Gli lascio un bacio sulle labbra «Si. È stato un inferno senza di te» ammetto, «Allora non tornare con lui a Mosca.» Quasi mi prega con gli occhi lucidi e pieni di speranza che ci possa essere un noi. Sospiro. Vorrei restare qui, «Non pensarci adesso ok? Godiamoci questo momento.» Che è l'ultimo. Vorrei aggiungerlo ma non lo faccio. Mi stringo a lui e faccio l'amore per la prima volta dopo Marcus ed è la cosa migliore che mi potesse capitare. Andrew è la cosa migliore che mi potesse capitare. Lo amo così tanto anche se è un errore, ma gli sbagli ogni tanto sono anche belli vero? Non ci voglio pensare, non voglio pensare alle conseguenze di questa mia azione; so che non posso lasciare Cameron. Non posso ferirlo perché lui è stato così carino con me. Si è preso cura di me e mi ha sostenuta nei momenti difficile, ha avuto paura davanti alla morte dei miei genitori e non posso dargli torto. Infatti mi godo quest'ultimo momento con Andrew perché bramo da troppo tempo di sapere come si sta tra le braccia della persona che si ama. Ma poi tornerò a Mosca alla mia vita infelice e monotona fatta di cose che non vanno bene per me. Ma ormai non importa, non mi importa più di nulla. Ho perso tutto e stavolta farò le cose per bene. Riprenderò i rapporti con Stella perché sono l'unica che le è rimasta e magari la inviterò a Mosca per un po'. Farò venire anche Lily e Nick e magari Adam e Jenn. Sono felice che loro stiano con le persone che amano. Le persone che amano sul serio, non come me che sto con una persona che non amo spaventata di ferirla. Non sopporterei di vedere Cam soffrire perché è una persona meravigliosa. È una persona meravigliosa e io lo sto tradendo. Però smetto di pensarci mentre sto con Andrew. Vorrei non andarmene, vorrei restare con lui e magari scappare insieme, sarebbe un cliché; ma con Andrew sarebbe un bel cliché. Vorrei tante cose che non posso avere. Vorrei che Georgia non fosse morta perché adesso le cose sarebbero diverse. Vorrei non essere andata a Mosca e aver avuto prima il coraggio di perdonare le persone che mi hanno mentito. Vorrei che i miei genitori fossero qui e, mentre che ci penso, capisco che io sono felice poche ore dopo il loro funerale e vengo assalita dai sensi di colpa. Mi viene da piangere, ma poi incrocio gli occhi scuri di Andrew che mi guarda con tutto l'amore possibile. E mi scordo di tutto, mi scordo anche come mi chiamo fin quando non è lui a dirlo, «Ti amo Sky» mormora sulle mie labbra «Ti amo anche io Andrew.» Mi sento così bene, talmente tanto da stare male. Ho le farfalle nello stomaco mentre Andrew si sdraia accanto a me stanco e sudato. Poi volta il capo verso e mi sorride prendendomi tra le sue braccia. Mi bacia un'altra volta, «Vorrei essere ancora il tuo motivo per tornare.» Non rispondo. Anche io vorrei che lo fosse.

Spazio autrice
Credo che questo sia il capitolo che tutti abbiamo aspettato. Non so perché ma a me fa piangere il fatto che Skyler vorrebbe Andrew, ma che non possa stare con lui per paura. Però si amano, ce ne siamo resi conto tutti. Mancano esattamente tre capitoli, quindi lunedì prossimo posterò l'epilogo. Vi voglio bene❤️

SkyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora