12. Farfalle

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-Smile at me once again.-

Mi-Yeun's pov

Sentì come se potesse prendere a fuoco da un momento all'altro. Taehyung le era a pochissimi centimetri dal viso, come si suol dire "a un bacio di distanza." Non preoccupandosi di ciò che avrebbe potuto pensare Mi-Yeun, Taehyung le fissò prima gli occhi e poi le labbra, deglutendo quasi a fatica. Si erano come bloccati in quella posizione ma poi, quasi riprendendosi del tutto, Mi-Yeun fu la prima ad allontanarsi, la faccia bollente come se avesse la febbre.

Lui invece ebbe bisogno di più tempo per metabolizzare: rimase a fissarla per ancora altri pochi secondi, come deluso dal fatto che lei si fosse allontanata, poi sorrise imbarazzato, posandole il bicchiere davanti che grazie al suo intervento non si era riversato su di loro e il divanetto.

Jimin rimase in silenzio e immobile, ma gli veniva un gran voglia di sorridere che non era riuscito a trattenere, beccandosi uno sguardo furioso ma anche decisamente imbarazzato da parte di Mi-Yeun.

«Grazie.» balbettò infine.
«Di nulla»
Choyoung e Jimin avevano ripreso la conversazione e Taehyung era riuscito a dimenticare subito l'accaduto riprendendo a parlare con i due. Mi-Yeun invece passò il resto del pomeriggio in completo silenzio, accennando solo a qualche sorriso quando il ragazzo dai capelli scuri o la sua migliore amica facevano una battuta rivolgendole degli sguardi.

Alla fine Taehyung, che aveva pagato per tutti e quattro, si era messo addosso la giacca e aveva sbadigliato, dicendo che gli dispiaceva molto dover andarsene ma che aveva ancora alcune cose da sbrigare prima di andare a casa. Aveva offerto un passaggio a tutti e tre, ma Jimin a rispose che avrebbe passato un altro po' di tempo con Mi-Yeun e Choyoung che, delusa dal declino del suo amico, dato che sperava di rimanere da sola con lui in macchina, lo osservava con tristezza.

Dopo aver salutato tutti, il biondo rivolse uno sguardo ancora a Mi-Yeun; lei lo notò guardandolo con la coda dell'occhio ma non aveva osato alzare completamente lo sguardo su di lui.

Rimasero loro e tre soli dentro la caffetteria; Jimin decise di prendere un altro caffè americano e Choyoung una cioccolata calda. A Mi-Yeun era passato l'appetito, perchè aveva la sensazione delle farfalle sullo stomaco? A lei non interessavano quelle cose da teenager e né tanto meno poteva interessarle Kim Taehyung. Se avesse potuto lo avrebbe volentieri evitato, come era accaduto in quegli ultimi cinque anni, ma il destino aveva delle strane cose in serbo per loro, a quanto aveva capito fino a quel momento.

Alle 20:30 Jimin e Mi-Yeun lasciarono Choyoung davanti il portone di casa sua e poi si avviarono verso le loro abitazioni. Jimin non faceva che fissarla divertito, senza però spiccicare parola e Mi-Yeun se ne accorse.

«Stai zitto.» disse sgarbata facendogli fare una risatina.
«Ma non sto nemmeno parlando!»
La faccia di lei aveva ripreso a bollire, nonostante fuori ci fossero 8 gradi.
«E non guardarmi nemmeno.» aggiunse ancora Mi-Yeun.

Che le stava succedendo? Non faceva che pensare a quello che era successo appena un'ora e mezza prima; gli era stato così vicino da riuscire a vedere le sfumature di marrone più chiaro nei suoi occhi, il neo sul naso e il suo profumo travolgente. Ma perché non faceva che pensare a tutto questo? Non era stato poi niente di così importante.

«Posso almeno respirare?» chiese divertito Jimin
«No.»
«Non capisco questa reazione così esagerata. Non ti ha mica baciato, si è solo ritrovato un po' troppo vicino per pura casualità.»
«Quale parte della frase "non parlare" non hai capito, Park?» domandò irata, le guance ancora arrossate.
«Perché stai arrossendo? Non starai mica pensando a quello che è successo prima!» la stuzzicò, rendendola ancora più paonazza. Infatti si fermò di scatto, pestò il terreno e strinse i pugni lungo i fianchi.
«Yah, Jimin! Io non sto pensando proprio a niente!» alzò la voce catturando l'attenzione dei passanti.

Divertito, ma anche imbarazzato, Jimin le afferrò il braccio, facendole segno di abbassare la voce mentre si allontanavano dal centro.
«Va bene, va bene scusa scherzavo!» bisbigliò.
Nel frattempo erano arrivati a casa di Mi-Yeun.

Prima di andare, Jimin voleva chiederle cosa avesse provato ma, quasi avesse intuito qualcosa, Mi-Yeun afferrò le chiavi e le girò sulla serratura, esclamando un:
«Ci vediamo domani, Jimin.» senza dargli nemmeno il tempo di salutarla.

Non appena fu di nuovo da sola, sentì il suo cuore battere insolitamente forte. Senza farci caso si era portata una mano sul petto, sentendo ogni lembo di pelle caldo. Nella sua mente, ancora, Taehyung le fissava gli occhi e le labbra, senza distogliere un solo secondo lo sguardo. Più ci pensava e più la sensazione di mille farfalle nello stomaco aumentava.

"Non sono innamorata di lui." disse a se stessa, liberandosi dalla giacca e lasciandola sul divano.
"Avrei provato la stessa identica sensazione per qualsiasi ragazzo che all'improvviso mi fosse stato così vicino." aggiunse, passandosi una mano sul viso.

Si buttò sul divano e incrociò le braccia al petto. «Dottoressa Jung.» all'improvviso la sua voce bassa e matura le comparve in testa mentre chiudeva gli occhi.

Mi-Yeun si alzò dal divano, iniziando a fare avanti e indietro per tutta la cucina. Possibile che non riuscisse a toglierselo dalla mente?
«Lasciami in pace, Kim.» disse a se stessa, decidendo di dormirci su, sicura che l'indomani sarebbe passato tutto.

•Mr Kim• Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora