48. Strette

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-Find me and I'm gonna bleed with you.-

La strada sembrava infinita, Mi-Yeun ci aveva messo esattamente un'ora per arrivare al posto di lavoro di Taehyung e ora che si trovava davanti l'entrata dell'edificio l'ansia era tornata. Sospirò e dopo aver tentennato un po' decise di entrare dentro. Il calore della stanza la investì immediatamente e riscaldandosi, poiché fuori si gelava, chiese informazioni alla ragazza che stava dietro una scrivania all'ingresso della Kim Eletronic Corporation. Una nota di fastidio le fuori uscì dalla voce mentre lei insisteva che Taehyung era impegnato e che non poteva dirle per nessuna ragione al mondo a che piano si trovasse il suo ufficio, quando Hoseok si avvicinò a lei.
«Che ci fai qui Mi-Yeun?» chiese sorpreso.
Grata che fosse arrivato suo fratello sospirò, allontanando finalmente il pensiero di prendere per i capelli anche quella ragazza.
«Taehyung è in ufficio?» domandò infastidita.
Hoseok annuì, «sì» rispose e la guardò curioso mentre si grattava la testa.
«Puoi dirmi dove diamine è il suo ufficio? Quest'idiota non si decide a farlo.» 
«Yah, ma come ti perme-» stava per dire ma Mi-Yeun alzò una mano e l'azzittì mentre Hoseok faceva spallucce.
«Ti ci accompagno, stavo per salire anch'io.» disse ed entrambi ignorarono le lamentele della segretaria che continuava a ripetere che non era possibile una cosa del genere e che Taehyung si sarebbe arrabbiato.
Mentre Mi-Yeun e Hoseok prendevano l'ascensore un silenzio imbarazzante lo riempì. L'ufficio di Taehyung si trovava nel piano più alto e più salivano più l'ansia aumentava.
«Quindi, come mai vi siete lasciati? Sta malissimo.» disse all'improvviso suo fratello e il cuore di Mi-Yeun fece una capriola. Taehyung ne aveva parlato con Hoseok e gli aveva anche detto di stare malissimo. Allora, perché continuare a stare male e non risolvere le cose piuttosto? Lei avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di averlo di nuovo.
Mentre si massaggiava la testa, imbarazzata che Taehyung ne avesse parlato con suo fratello, Hoseok aspettava impaziente una risposta.
«Be', sei il suo segretario no? Allora conoscerai sicuramente quella maledetta Subin.»
Hoseok annuì mentre si appoggiava alla parete dell'ascensore e continuavano a salire.
«Sì, Jungkook mi ha accennato che lei c'entra qualcosa, ma non ha potuto dirmi molto perché lei era lì vicino a noi. Quindi centra lei eh! Che ha fatto?» chiese curioso e gli tornò in mente come Taehyung l'aveva trattata per tutta la mattina. Per aver avuto quell'atteggiamento, comunque, pensava fosse qualcosa di grave.
Mi-Yeun sospirò. «Chi è Jungkook?»
«Un dipendente. Lavora con noi. Oggi Taehyung ha fatto un casino; Subin lavorava al suo fianco e oggi quando è arrivato ha voluto che i due si scambiassero di posto mettendosi vicino Jungkook, e ha trattato tutti male, lei soprattutto. Mi sembrava strano che lui facesse in quel modo, così gli ho chiesto cosa avesse ma non mi ha detto molto. Solo che non stavate più insieme ed era così ferito che non è nemmeno riuscito a trattenere le lacrime. Ma ora spiegami, che ha fatto Subin?» spiegò Hoseok e curioso aspettò che lei gli raccontasse tutta la storia.
Mi-Yeun si sentiva male; odiava che lui stesse così, ma nel profondo era felice che avesse trattato male Subin perché per lei lo meritava. Era solo dispiaciuta che il monito di Taehyung si era esteso anche a suo fratello e a quel Jungkook, ma a Subin ben le stava.
«Q-quella, q-quella» avrebbe voluto usare un termine poco elegante, ma non appena notò lo sguardo scandalizzato di suo fratello si fermò e respirò. «Lei ha baciato Taehyung.» disse infine e le tornò la rabbia. Più ci pensava e più non riusciva a credere che avesse fatto una cosa del genere a un ragazzo già impegnato. Il suo ragazzo.
Hoseok spalancò la bocca incredulo. «Non mi dire! Ecco perché era così arrabbiato con lei.» considerò ad alta voce.
Mi-Yeun annuì. Era felice che Taehyung ce l'avesse con lei. Così magari la prossima volta, se le fosse di nuovo capitato di volerci provare con un ragazzo impegnato, si sarebbe ricordata di cosa andava incontro.
«E quindi perché vi siete lasciati?»
Nel frattempo erano arrivati all'ultimo piano e uscendo dall'ascensore lo stomaco di Mi-Yeun iniziava a rivoltarsi: avrebbe subito voluto chiarire con lui e tornare a essere quelli di un tempo. Felici e spensierati come prima.
Mentre Hoseok la guidava lungo il corridoio silenzioso il suo cuore iniziò a battere forte. Spiegò a suo fratello di Chan, della foto e della rabbia che Taehyung aveva provato perché lei non si era fidata e quando si fermarono davanti la porta bianca dell'ufficio Mi-Yeun prese un profondo respiro.
«Adesso è più calmo, mi raccomando non farlo arrabbiare perché diventa sennò impossibile parlargli.» disse e così facendo aprì la porta.
La prima cosa che notò fu la scrivania dove Taehyung ( e i battiti erano aumentati alla sua vista) stava chino su dei documenti e un ragazzo dai capelli scuri che alzò lo sguardo su di loro aggrottando le sopracciglia confuso.
«Visite per te Taehyung.» disse Hoseok entrando e mentre lei lo seguiva il biondino alzò gli occhi si bloccò alla sua vista. Si sentiva una certa tensione nell'aria, anche perché voltandosi Mi-Yeun scorse...
«Subin?»
«Proprio io.» rispose alzandosi dalla sua sedia.
Mi-Yeun non riuscì a trattenersi e mentre Hoseok prendeva posto dietro la sua scrivania lei si precipitò sulla ragazza che aveva osato baciare il suo fidanzato.
«Yah, brutta bastarda!» esclamò e fece per prenderla per i capelli quando delle braccia forti e familiari la strinsero da dietro e le impedirono ogni movimento.
«Calmati Mi-Yeun.» disse Taehyung al suo orecchio ma lei non voleva sentire ragioni e mentre la teneva ferma dai fianchi riuscì a prendere per i capelli Subin che allo stesso tempo alzò una mano e la graffiò sul volto.
Hoseok teneva stretta l'altra ragazza e Jungkook aiutò Taehyung ad allontanarsi insieme a Mi-Yeun per evitare che le due si prendessero ancora per i capelli. Quando i tre riuscirono a mettere una certa distanza tra di loro Jungkook si mise di fianco a Taehyung e guardò la scena sbalordito. Era la prima volta che accadeva una cosa del genere in ufficio e dopo la sfuriata di Mi-Yeun, lui, notò quanto lo sguardo di Taehyung fosse cambiato dopo l'apparizione della sua fidanzata. Era come se un nuovo luccichio ne avessero preso possesso.
«Yah ma che ti prende?» alzò la voce Subin tentando di liberarsi dalla presa di Hoseok mentre Mi-Yeun, ben stretta da Taehyung, si dimenava per fare lo stesso. La voleva prendere a pugni, sfogare tutta la sua frustrazione su di lei e non darle modo di replicare.
«Sei proprio una stronza! Come hai potuto baciare un ragazzo che è già impegnato?» urlò.
Taehyung strinse gli occhi quando la voce acuta di Mi-Yeun colpì le sue orecchie e un sorriso stava combattendo per mostrarsi sul suo viso stanco, ma lo impedì. Si era accorto con la coda dell'occhio che Jungkook li osservava curioso.
«In amore e in guerra è tutto lecito!»
«Vuoi vedere cosa faccio diventare lecito io, eh?» rispose e quasi si liberò dalla presa di Taehyung, solo che lui fu più veloce; la prese per il polso, la mise dietro di sé e guardò Subin dalla sua postazione.
«Adesso basta. Voglio che tu non dica più una sola parola.» disse rivolto a Subin e i suoi occhi si riempirono di lacrime.
«Jungkook, accompagna Mi-Yeun fuori dalla porta di questo ufficio.»
Mi-Yeun sentì una stretta al cuore. «Ma...»
«Ti raggiungo subito.» la interruppe Taehyung e il suo sguardo si era un po' addolcito.
Jungkook prese per una mano Mi-Yeun e la trascinò fuori dalla stanza, anche se lei tentava di opporsi, e non appena furono abbastanza lontani dalla porta le lasciò il polso dolorante.
«Yah voglio tornare da lui.» disse riprendendo a camminare ma Jungkook la prese di nuovo per un polso e la costrinse a tornare indietro.
«Yah, ha appena detto che ti raggiunge subito!»
«Voglio sapere cosa le sta dicendo!»
«Senti, oggi è stato proprio impossibile lavorare insieme a Taehyung per colpa tua e di Subin. Non voglio che lui si arrabbi quindi adesso ti calmi e aspetti che venga.» disse e Mi-Yeun si fermò.
Non appena smise di dimenarsi Jungkook la lasciò libera e si massaggiò il collo con un sospiro disperato. «E comunque, starà sicuramente rimproverandola. Oggi non fa che prendersela con lei anche di cose di cui non c'entra.» 
«Le sta bene.» rispose stizzita e allontanandosi un po' da lui si appoggiò al muro con le braccia incrociate al petto.
Jungkook la guardò ancora. «Quindi sei tu la sua famosa ragazza eh! Ammetto che avrei avuto la tua stessa reazione se fosse accaduta una cosa del genere a me.»
Mi-Yeun lo squadrò con gli occhi taglienti e continuò a fissare la porta in attesa che comparisse Taehyung.
«La detesto, è solo una brutta...» si fermò non appena comparve Taehyung. Camminava velocemente verso di loro e le farfalle iniziarono a infestarle lo stomaco. Pensò che fosse bello come sempre: indossava una camicia bianca, un paio di pantaloni blu e sulle spalle la giacca dello stesso colore.
«Sai che non mi piacciono certi termini.» disse non appena fu vicino le guance di Mi-Yeun si tinsero di rosso.
Taehyung sospirò mentre la fissava, poi si ricordò di Jungkook al suo fianco e si voltò verso la sua direzione. «Grazie Jungkook. Puoi andare.»
Il ragazzo s'inchinò e dopo aver salutato entrambi si allontanò lasciandoli da soli.
Mi-Yeun abbassò lo sguardo imbarazzata mentre sentiva lo sguardo di lui addosso.
«Andiamo a fare un giro in macchina.» la prese per il polso e la trascinò di nuovo giù.

•Mr Kim• Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora