-I wonder if you are too good to be true and would it be alright if I pulled you closer.
Seduta nel sedile posteriore Mi-Yeun vedeva tutto girare per colpa dell'alcol che aveva nel corpo, sentendo le voci di Jimin e Taehyung come due suoni lontanissimi di cui non capiva nessuna parola. In quel momento le veniva da ridere, anche se non c'era nessun motivo per farlo, facendo voltare il suo migliore amico che la guardava divertito, mentre Taehyung la fissava dallo specchietto con lo stesso sguardo tagliente e arrogante di prima dipinto in volto.
«Chissà quante altre volte devo dirle di non bere se non è in grado di reggere l'alcol.» disse lui arrabbiato mentre girava con troppa forza il volante.
«Taehyung, è solo triste perché vi siete allontanati. Almeno così sta ridendo, anche se sembra un po' pazza visto che lo fa senza motivo.» gli rispose Jimin.
Taehyung non rispose e continuò a tenere gli occhi, stretti in due fessure per il fastidio, sulla strada mentre dietro Mi-Yeun cercava di smettere ma le veniva impossibile. Si sentiva felice, perché a un tratto le era tornato in mente che per tutta la serata Taehyung non aveva fatto altro che ingelosirsi di Jin, dimostrandole quanto in realtà ci tenesse a sistemare le cose.
«Almeno potresti dirci cosa c'è di tanto divertente, così rido anch'io visto che ne ho bisogno?» domandò Taehyung irritato. «Mi stai urtando i nervi.» aggiunse fermandosi davanti la casa di Jimin.
Quest'ultimo, felice di non dover assistere a quella gelosia di Taehyung, scese dall'auto, aiutò Mi-Yeun a sistemarsi sul sedile davanti e le strinse la cintura di sicurezza addosso per poi augurare buonanotte a entrambi e sparire in casa.
Adesso che si trovava al suo fianco, Mi-Yeun, sentiva il vecchio imbarazzo riaffiorarle, ma con il sorriso in volto si girò dalla parte opposta alla sua.
«Che c'è? Stai ancora pensando alle battute di Jin? Per questo ridi ancora?» chiese irato voltandosi a guardarla male.
L'orologio segnava 01:15 di notte e in quel quartiere c'era un silenzio e una calma che rilassarono Taehyung.
«Non mi ricordo nemmeno una delle battute che ha fatto a dire la verità.» rispose.
«Strano, mi sei sembrata presa da lui per tutta la sera. Molto di più di quanto lo eri da Jungkook o Namjoon.»
Mi-Yeun fece spallucce sistemandosi addosso la giacca con fare innocente.
«Tu invece sei riuscito a contare tutti i brufoli che aveva in faccia la ragazza che avevi di fianco?»
«Che vuoi dire?»
«Sei stato così vicino a lei per tutto il tempo che devi aver per forza unito mentalmente tutti quei brufoli per vedere che disegno ti usciva fuori.» gli spiegò sgarbata e il fastidio le tornò.
Le aveva persino spostato i capelli dal viso, come se fosse la sua ragazza! Come aveva potuto? Si chiedeva questo mentre lui faceva una risatina sommessa.
«La mia è solo gentilezza. E comunque, se vuoi saperlo, non le visto nessun brufolo. La sua pelle chiara, liscia e perfetta, come quella che piace a me.»
«Le hai spostato i capelli dal viso sempre per gentilezza? O forse è così scema da non riuscire a farlo da sola?»
Era così che voleva dimostrazioni? Mentre lui faceva quello che più le pareva lei doveva soffrire per le sue ripicche?
«Non mi sei sembrata così gelosa prima, mentre ridevi alle battute di Jin.» disse e parcheggiò l'auto davanti casa di Mi-Yeun slacciandosi la cintura di sicurezza.
Lei lo imitò e rossa in viso, e non per l'imbarazzo ma per la rabbia, si voltò verso di lui.
«Io gelosa di quella stupida? No grazie, ho altri principi nella vita.»
«Quindi se io mi mettessi con lei non saresti gelosa, no?» chiese alzando un sopracciglio.
Al solo pensiero di vederlo insieme a un'altra stava male, se davvero fosse accaduto non sapeva proprio cosa avrebbe fatto per superarlo perché Taehyung era la sua persona e nessun altro doveva mettersi tra di loro! Già Subin aveva fatto abbastanza casino, ci mancava solo che anche altre facessero lo stesso.
«Perché mai dovresti metterti con lei?»
«La trovo carina.» rispose.
Mi-Yeun lo fissò incredula per alcuni secondi, ferita dalle sue parole, e scese dall'auto senza dirgli nulla, continuando a barcollare ma trattenendo le lacrime. Cercò le chiavi dentro le tasche e appena le trovò le infilò nella serratura, ma la testa le girava ancora e rischiò di cadere, appoggiandosi per un pelo al muro vicino.
Taehyung nel frattempo era sceso dalla macchina, si era avvicinato a lei, girò le chiavi e aprì, poi fece per aiutare Mi-Yeun ma lei si discostò guardandolo furiosa.
«Non mi toccare.» la voce le tremava e continuava a fissargli le scarpe senza alzare lo sguardo sul suo. Non si era mai sentita così.
«Non fare la stupida, non ti reggi in piedi.»
«Non ho bisogno del tuo aiuto.» alzò finalmente lo sguardo beccandolo a guardarla divertito. «Cosa hai da ridere?» aggiunse.
Taehyung alzò le spalle e le riabbassò. «Hai cercato per tutta la sera di farmi ingelosire e appeno lo faccio io ecco il risultato. Morale, non fare agli altri ciò che non vuoi che facciano a te.»
Mi-Yeun strinse gli occhi e una risatina le fuori uscì dalla bocca mentre si teneva stretta al muro per non cadere.
«Perché tu che hai fatto prima?» ribadì in tono aggressivo.
«Io mi sono comportato normalmente.»
A quelle parole Mi-Yeun s'innervosì ancora di più e a passo spedito, mentre tutto girava, gli passò accanto e fece per entrare in casa ma ancora una volta scivolò e in quel momento Taehyung la issò sulle spalle ed entrò dentro chiudendosi alle spalle la porta.
«Yah lasciami!» alzò la voce mentre gli prendeva a pugni la schiena ma lui non ci fece caso e la portò come se nulla pesasse fino al salotto. Stava per buttarla sul divano ma lei, impaurita che potesse cadere da quella altezza, per colpa dell'alcol che le faceva vedere tutto distorto, si aggrappò al suo collo un secondo prima che la lasciasse sui cuscini, cadendo entrambi sul divano e ritrovandosi pochi centimetri l'uno dall'altro, Taehyung sopra di lei che guardava le sue guance rosse come il fuoco e sentendo anche lui un po' d'imbarazzo.
«Y-yah che hai da guardare?» Mi-Yeun spostò gli occhi da un'altra parte mentre su di lei Taehyung si reggeva sulle braccia.
«Niente.» sospirò infine facendo per alzarsi, ma Mi-Yeun lo trattenne voltandosi a guardarlo e stringendogli un braccio.
«Non te ne andare.»
«Non so se te ne rendi conto, ma è una posizione abbastanza ambigua.» rispose e anche lui abbassò il tono della voce, come se entrambi volessero che solo l'altro sentisse le loro parole, anche se in casa non c'era nessun altro.
«A me piace.»
«Stai cercando di provocarmi?» mentre sussurrava la sua voce era ancora più bassa del solito e a Mi-Yeun vennero i brividi. L'avrebbe baciato, se solo avesse avuto il coraggio di farlo.
«Vedila come vuoi.» rispose.
«È una cosa abbastanza stupida da fare. Provocare un uomo, dico.»
Il suo profumo le riempiva le narici e Mi-Yeun sentiva strane sensazioni dentro a cui non voleva nemmeno pensare perché la stavano rendendo imbarazzata.
«Voglio solo che tu resti qui.»
«Sei ubriaca.» disse in fine e si allontanò da lei, mettendosi in piedi e spostandosi di qualche passo.
Imbarazzata Mi-Yeun si mise a sedere incrociando le gambe mentre lui la fissava respirando un po' forte senza riuscire a toglierle di dosso gli occhi.
Mi-Yeun notò che quella posizione aveva fatto effetto anche su di lui e vergognandosi di ciò che aveva appena visto si voltò da un'altra parte bollente in faccia.
«Prima provochi le cose e poi te ne imbarazzi?» chiese.
Mi-Yeun non si voltò a guardarlo ma avrebbe tanto voluto farlo.
«Comunque, adesso vado. Prova a fare una cosa così quando sarai sobria, magari la situazione cambia.» disse prima di darle la buonanotte e andare via.
Mi-Yeun quella notte non dormì, in mente le continuava a tornare quella scena e aveva sorriso per tutto il tempo, nel buio, sentendo le farfalle nello stomaco e vedendo Taehyung nei suoi sogni a occhi aperti.
STAI LEGGENDO
•Mr Kim•
FanfictionCompleta✅ Mi-Yeun, una giovane e ambiziosa psicologa, ha finalmente realizzato il suo sogno aprendo il proprio studio a Seoul. La sua vita procede tranquilla tra sedute, caffè e passeggiate nel parco Hangang, finché un incontro casuale non scuote l...