24. Il primo appuntamento parte I

2.2K 156 22
                                    

-Baby you're beautiful. You, you, you.-

«Buona sera.» disse Taehyung scendendo dall'auto mentre Mi-Yeun chiudeva a chiave la porta dell'edificio, imbarazzata al massimo,l. Jimin le stava accanto e tratteneva i sorrisi con scarso successo.

Taehyung salutò prima il ragazzo dai capelli scuri, che fece lo stesso con tanto entusiasmo. Scambiarono qualche parola, anche se Taehyung stesso era abbastanza rosso in viso ora che parlava con Jimin in quella nuova condizione, ma bastarono le battute allegre dell'amico a rendere più leggera l'atmosfera, riuscendo a metterlo a suo agio nonostante la timidezza facesse capolino sul viso dolce e maturo.

Mi-Yeun si voltò e gli fece un sorriso gentile. Taehyung le lasciò un bacio sulla guancia e questa cosa rallegrò molto Jimin, che batté contento la mano sulla spalla di Taehyung in premuroso affetto.

«Vuoi che ti accompagni a casa?» gli chiese prima di allontanarsi con lei.
 
Jimin agitò la testa.
«Mi vedo con alcuni amici in un ristorante qui vicino. Se una di questa sera vuoi unirti a noi sei il benvenuto, Tae.»
«Allora la prossima volta fammi sapere, verrò di sicuro.» rispose felice.

Si salutarono. Taehyung e Mi-Yeun si diressero invece verso l'auto ed entrarono dentro. Taehyung mise in moto la macchina subito, gelando da capo a piede, e Mi-Yeun si strinse nella giacca intanto che la stufa iniziava a riscaldare lo spazio.

«Allora, come sta la mia psicologa preferita?» domandò mentre guidava sulla strada scivolosa. Sentendosi sempre più felice e rossa, Mi-Yeun fece spallucce osservando il paesaggio di Seoul che scorreva fuori dal finestrino.
«Tutto bene, e tu uomo in carriera?»
«Un po' stanco in verità. Oggi ho fatto alcuni scatti e un'intervista per un articolo che uscirà domani. Ho dovuto svegliarmi alle sei, ma questo lo sai già, ti ho inviato un messaggio a quell'ora.»
«Oh, certo che sei stanco! Dovresti andare a casa a riposare.»
«Oggi è il nostro primo appuntamento, non ho tempo da perdere per dormire.» le fece l'occhiolino mentre scendeva dall'auto per poterle aprire lo sportello.

Imbarazzata Mi-Yeun mise piede sulla strada e guardò il locale con gli occhi sbarrati ma stranamente a disagio. Taehyung le prese la mano ma un po' timida fece un passo indietro. Lui era così elegante, mentre Mi-Yeun indossava dei vestiti casual dato che era appena uscita da lavoro.

«Non potevi scegliere un posto meno lussuoso? Io non mi sono sistemata a dovere per poter cenare qui dentro.» disse evitando il suo sguardo. Taehyung la guardò intenerito, la mano ancora che teneva la sua.
«Pensi che non ci abbia pensato? Questo è anche un hotel. Di sopra ti aspetta una sorpresa.» le rispose e così facendo la trascinò dentro l'hall dove, dietro un bancone, ci stava un ragazzo in divisa che li accolse sorridente.

«Signor Kim, la chiave per la sua stanza.» disse subito e gliele porse gentilmente intanto che lui s'inchinava con educazione e la guidava poi su per scale. A Mi-Yeun batteva il cuore, forte come mai aveva fatto in vita sua.
«Non passeremo la notte qui insieme, vero?»
«Ho detto che non voglio correre, no? Questo sarà il nostro prima appuntamento e volevo offriti qualcosa di speciale. Non preoccuparti, questo posto appartiene a me. L'ha acquistato poco tempo fa la Kim Eletronic Corporation per i vari meet con soci e altre agenzie estere, quindi ogni volta che voglio venire non ho neanche bisogno di prenotare. Lì c'è un regalo per te.» spiegò indicandole il letto dove vi era posato sopra un pacco e un altro ai piedi di esso.
«Apri regalo se vuoi e sistemati come avresti fatto se ti avessi avvertito di una serata come questa.»

Guardò l'orologio che aveva al polso mentre lei fissava la stanza sbalordita: era di un lusso e di una bellezza che non riusciva a credere.

«Io ti aspetterò giù, vado a parlare con il direttore di questo posto. Prenditi il tempo che ti serve, va bene?» concluse dolcemente, lasciandole un altro bacio sulla guancia prima di sparire fuori dalla porta.

Mi-Yeun si sentiva disorientata, mai nessuno l'aveva trattata in quel modo e, anche se si sentiva tremendamente in colpa dato che aveva speso dei soldi per lei per farle un regalo, non riusciva a smettere di essere contenta. Sorridendo si avvicinò al pacco e lo aprì rivelando un abito da sera corto fino al ginocchio colore oro e brillante sotto la luce del lampadario, con uno scollo a V da far girare la testa e le maniche lunghe a volant. Mi-Yeun sussurrò un
«wow» a bassa voce, cercando l'etichetta e spalancando gli occhi dalla sorpresa; era un vestito di Versace bellissimo, ma che sicuramente non poteva accettare. Quanto gli era costato? E quanto gli sarebbe costata quella serata? Perché avrebbe dovuto spendere tutti quei soldi per lei? Cercò il suo telefono nella borsa e, sedendosi sul letto lo chiamò.
«Sei già pronta?» chiese subito lui.
Mi-Yeun sospirò.
«Tae, potresti salire?»
«Certo, ma è successo qualcosa?»
«No nulla, solo sali.»
«Arrivo subito.»

Chiuse la chiamata e rimase a fissare la porta fino a quando con un scatto si aprì e Taehyung fu dentro di nuovo. La guardò curioso e confuso, sistemandosi i capelli sulla fronte mentre lei si alzava, si avvicinò a lui e lo strinse forte. Taehyung era perplesso ma ricambiò la stretta, una mano sulla sua testa e il cuore leggermente palpitante.

«Che succede? Il vestito non ti entra?» scherzò facendola sorridere.
Mi-Yeun si staccò dall'abbraccio per poterlo guardare negli occhi; nonostante ancora s'imbarazzasse a farlo pensava che lui meritava tutte le attenzioni e l'affetto del mondo.
«Non l'ho nemmeno provato.»
«Non ti piace? L'ho fatto scegliere alla commessa, credevo che-»
«No, è bellissimo. Anzi, meraviglioso... solo che non posso accettarlo.»
Taehyung annuì, ora chiaramente comprensivo, un altro sorriso il volto e gli occhi puntati sui suoi.
«Ho scelto io di farlo. Per il nostro primo appuntamento volevo farti una sorpresa degna di te, che potesse farti felice. Se credi di poter negarmi di farti dei regali stai perdendo il tuo tempo. Non appena la commessa mi ha fatto vedere quell'abito ho pensato fosse stato disegnato per te, per questo ho deciso di prenderlo. Non ho mai fatto questo per nessuno, tu sei l'unica per cui vale la pena spendere i propri soldi. Ti prego, indossalo.»
«Ma mi avresti fatto felice anche se mi avessi portato nel peggiore dei ristoranti, l'importante era che ci fossi stato tu insieme a me.»

«Non capisci che proprio grazie al fatto che tu non sia interessata ai miei soldi io sono felice. Non capisci che è proprio il fatto che io t'interesserei anche se ti portassi a mangiare del semplice ramen che ti porterei sulla luna. Perché tu non lo pretendi, a te non interessa tutto questo. Ed è proprio per ciò che oggi voglio sia un giorno speciale. Solo per oggi, se poi non vorrai più andare in luoghi di lusso e avere regali costosi allora eviterò di farlo, anche se probabilmente i regali te li farei comunque... a ogni modo, solo per oggi accettalo. Non posso mica tornare indietro il vestito e le scarpe. Non me lo permetterebbero e avrei solo sprecato dei soldi.»
«Taehyung.» disse ma lui la interruppe.
«Niente obiezioni, ti aspetto giù.» le disse; la baciò sulla fronte e scese di nuovo.

Mi-Yeun sospirò riprendendo l'abito e fissandolo incantata; pensava fosse il vestito più bello che avesse mai visto. Lo indossò scoprendo che le calzava davvero a pennello e guardandosi allo specchiò sorrise; indossato sembrava ancora più di bello. Mise le scarpe decidendo di non scoprire di quale marca fossero e dopo aver dato una sistemata ai capelli e al trucco, i pochi che si portava dietro nella borsa, aprì la porta e scese le scale che l'avrebbero portata giù. Taehyung era lì davanti al bancone, impegnato in una discussione con un signore quando voltandosi s'incantò su di lei; fece scivolare il bicchiere di scotch che aveva in mano, che si ruppe non appena toccò terra, facendolo riprendere dallo stato trance con il rumore provocato dal vetro che s'infrange sul terreno.

«Oddio, mi scusi signor Park.» disse alzandosi dalla sedia e spostandola per guardare il danno che aveva fatto.
Una signora si avvicinò munita di paletta e scopa e iniziò a pulire quello che aveva combinato Taehyung.
«Mi dispiace.»
«Non ho mai visto una persona scusarsi per aver rotto qualcosa in casa sua.»
Taehyung imbarazzato si mise dritto e si grattò la testa, Mi-Yeun nel frattempo si era avvicinata e lui, voltandosi, la fissò ancora incantato.

«Ti sta benissimo.» disse senza guardarla troppo, rosso in viso.
Mi-Yeun sorrise sussurrando un
«grazie» timido, quando un cameriere raggiunse i due e si fermò proprio davanti a loro.
«Se mi volete seguire vi mostro il tavolo.» s'inchinò.

Taehyung le porse una mano, che lei afferrò senza guardarlo per il troppo imbarazzo, e seguirono il ragazzo in divisa dentro la stanza più grande e bella che avesse mai visto.

•Mr Kim• Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora