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-Maybe that place is mi casa.-

Se la casa dei suoi genitori era grande, quella di Taehyung lo era almeno il doppio. Un'enorme villa  dalle vetrate esterne che sembravano enormi specchi, bianca e marrone chiaro a due piani con terrazza. All'esterno una piscina enorme rifletteva il colore grigio del cielo, c'erano diversi spazi vuoti, dove in estate sicuramente Taehyung posizionava le sdraie, su un pavimento bianco come il marmo; su un lato la piscina, tre gradini che conducevano verso la porta d'entrata e sull'altro lato un albero ormai spoglio a causa delle temperature basse e rigide di dicembre. Alle spalle della casa si ergevano altri alberi e varie piante visibili dalla loro postazione; mentre Taehyung parcheggiava l'auto Mi-Yeun guardò stupita la bellezza di quel posto. Non appena scesero le afferrò la mano e la condusse verso l'interno; inserì la password sull'apposito aggeggio e con uno scatto la porta si aprì rivelando un corridoio luminoso color latte macchiato; alle pareti si trovavano alcuni quadri e cornici che lo ritraevano insieme alla famiglia, il giorno del suo diploma e quella dell'inaugurazione dell'azienda. Un enorme lampadario illuminava la via verso la cucina, dove proveniva un delizioso odore di Kimchi; Mi-Yeun confusa lo seguì finché sentì una donna parlare con qualcuno;
«Hai fatto caso che ultimamente Taehyung sembra felice?» 
«Sì. L'ho notato anch'io. Era da tanto che non sorrideva in quel modo.» rispose una voce maschile.
Mi-Yeun lo guardò confusa mentre lui si fermava pochi metri più avanti dall'entrata della stanza da dove provenivano le voci. Si voltò a guardarla e  le prese le mani.
«Non abito da solo. Ho ingaggiato, se così si può dire, una cuoca e una specie di guardiano di cui mi fido ciecamente e che stanno qui da me da quando ho comprato casa.» le spiegò. Mi-Yeun mimò un
«ah» comprensivo per poi sorridergli mentre lui varcava la soglia della stanza e si appoggiava allo stipite ascoltando i due che ancora parlavano di lui, divertito.
«Spero sia sempre così felice e che-» stava dicendo la donna quando si accorse di Taehyung ascoltarla con un sorriso su viso.
«Mmh, si nota così tanto che sono felice?» disse ridendo, entrò dentro e trascinandosi dietro la ragazza che rossa in viso balbettò un 
«Buona sera»
«Ji-Ni, Jun, vi presento-» stava per dire, ma l'uomo lo interruppe puntandogli un dito contro.
«Ma certo, adesso è chiaro! Taehyung si è fatto fidanzato ecco perché passa tutto il giorno a canticchiare e sorridere senza motivo davanti al telefono!»
Taehyung tossì imbarazzato mentre la donna annuiva ora comprensiva. «Yah, poteva evitare di dirlo.» tossicchiò Taehyung rosso in viso mentre i due continuavano a parlare come se non fossero lì presenti e li stessero ascoltando.
«Sì è vero!» rispose la donna
Mi-Yeun si guardò attorno, al centro della stanza, che fungeva da salotto, si trovavano due poltrone colore tortora e un divano con penisola dello stello colore pieno di cuscini, un tavolino da tè marroncino chiaro ai suoi piedi, a sua volta adagiato su un tappeto chiaro. Le enormi lastre che da fuori sembravano degli specchi, dall'interno fungevano da enormi finestre da dove si poteva ammirare tutto il giardino fuori. Un'enorme scala a chiocciola colore rame conduceva al piano di sopra, sorretto da due pilastri che davano una forma quadrata al pianerottolo che conduceva sicuramente alle stanze da letto. Un lampadario che sembrava fatto di cristalli illuminava la stanza e una porta semiaperta, da dove proveniva il delizioso odore di Kimchi, doveva ospitare una cucina altrettanto grande. Taehyung guardò Mi-Yeun con un sorriso e lei lo ricambiò facendo spallucce divertita; il ragazzo era circondato da persone meravigliose in qualsiasi casa si trovasse, che fosse la sua o quella dei genitori.
«Se mi lasciaste parlare ve la presenterei. Ji-Ni, Jun, lei è la mia ragazza Mi-Yeun. Mi-Yeun loro due come i miei altri due genitori; Ji-Ni» e le indicò una donna che con un sorriso gentile e il viso paffuto s'inchinò educatamente, «e Jun.» continuò riferendosi all'uomo alto che fece altrettanto.
Mi-Yeun sorrise a entrambi e imbarazzata fece un inchino.
«Ah Taehyung, non potevi scegliere di meglio. Dovete assolutamente restare a cena, ho preparato il Kimchi.»
«Sai che ti voglio bene vero?» le disse Taehyung facendo un passo indietro mentre lei si portava le mani sui fianchi e batteva il piede sul pavimento.
«Vuoi ancora una volta saltare la mia cena?» disse arrabbiata, ma stranamente tenera per il viso un po' paffuto. 
«Ah, mi hanno incastrato a una cena di lavoro stasera. Avrei volentieri mangiato del kimchi, ma dovrò probabilmente accontentarmi di una cucina che non è tua e che sicuramente non sarà all'altezza.»
«Mh, ma voglio che domani sera tu e la tua ragazza veniate a mangiare qui. Niente scuse.» alzò un dito minaccioso in aria facendolo ridere, per poi sparire dietro la porta.
«Voi donne siete pericolose. Comunque, ti faccio vedere la mia stanza.»
La prese per mano, la guidò su per le scale a chiocciola, lungo un altro corridoio e poi dentro una stanza che, Mi-Yeun la guardò sbalordita, era grande quasi quanto il salotto; sempre quadrata, questa volta le pareti erano blu notte. Agli infissi di una enorme finestra scorrevole, che lasciava la luce del sole entrare dentro, ci stava appesa una tenda dello stesso colore decorata con disegni simili a rombi colore oro. Sul lato della finestra, a muro, un'enorme letto matrimoniale dalle coperte bianche e blu occupava gran parte dello spazio, dove da un lato si trovava un comodino bianco con un piccolo vaso in ceramica che conteneva due fiori bianchi, e dall'altro un comodino sempre dello stesso colore dove ci stavano due libri; vicino un grande armadio dello stesso colore di tutti i mobili, con le ante chiuse. Sul muro tre piccoli quadri bianchi disposti a fila decoravano la sennò spoglia parete. Di fronte la finestra, adagiata su un tappeto bianco, una scrivania di vetro ospitava un laptop colore oro chiuso, un portapenne e un mazzo di fogli bianchi, la sedia era blu come il resto della stanza. Sulla parete di fronte ci stava un'enorme televisore spento e su quella di fianco una piccola libreria piena di libri dalle copertine colorate.
L'unica parola che le veniva spontanea da dire era «wow» mentre Taehyung dietro di lei guardava impaziente di sapere cose ne pensasse.
«S-se mai dovessimo vivere insieme farei pitturare le pareti di un altro colore se vuoi...» disse, ma Mi-Yeun si voltò a guardarlo con un sorriso luminosi.
«È bellissima Taehyung, non voglio che tu cambi niente.» 
Taehyung le prese la mano e la tirò più vicina a lui, guardandola dal basso mentre lei, meno alta di Taehyung, alzava lo sguardo sul suo. La baciò appassionatamente, i loro respiri divennero irregolari e l'aria decisamente più calda di quanto già non lo fosse a causa dei riscaldamenti. 
«Mi fa piacere ti piaccia.» disse per poi riprenderla a baciare con più forza stringendola forte dalla schiena; le farfalle dentro lo stomaco di lei iniziarono a muoversi quando un telefono iniziò a squillare. Malavoglia Taehyung si staccò da lei per sfilarlo dai pantaloni  e staccare la sveglia che si era puntato dato che quella sera aveva una cena al quale ormai doveva andare.
«Vorrei tanto poter stare con te in questo letto a guardare un film stasera.» sospirò mettendo una mano tra i suoi capelli mentre le dava un bacio sulla fronte.
Mi-Yeun sorrise.
«Possiamo anche farlo domani sera, tanto mi sa che non possiamo saltare la cena di Ji-Ni.»
«Sì, sarebbe una serata perfetta! Ceniamo e poi saliamo qui a vedere un film con un sacco di snack e merendine, che ne dici?» 
«Ci sto» e dopo un forte abbraccio e un altro bacio lungo e umido, i due lasciarono la casa.

•Mr Kim• Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora