43. Convincersi

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-Lost and lonely
Now you've given me the will to survive
When we're hungry, love will keep us alive-

Mi-Yeun aveva pianto per tutta la notte senza riuscire un momento solo a fermare le lacrime. Non aveva mai pensato che si sarebbe messa con il ragazzo che un tempo le aveva fatto prendere solo delusioni e nervosismi, e ora non si era aspettata che lo stesso ragazzo l'avesse tradita e che lei ci sarebbe stata così male. Ne era innamorata ormai, nella sua testa un giorno si sarebbero sposati e avrebbero vissuto per sempre insieme, ma adesso per lei tutti quei sogni erano svaniti nel nulla. Per sempre. Non riusciva a credere a ciò che aveva visto, lui che sembrava così innamorato di lei aveva tradito la sua fiducia. Aprì, con gli occhi ancora bagnati, la chat con Chan per la ventesima volta e con un dolore al cuore rilesse tutti i messaggi che si erano inviati, per primo la foto che gli aveva inviato qualche ora prima;

Chan:
Non è il tuo ragazzo quello?

Tu:
Cosa stai dicendo?

Chan:
Non vedi la foto? A me sembra
proprio Taehyung che bacia
un'altra ragazza. Posso giurartelo
Mi-Yeun.

Io:
Ma dove sono?

Chan:
Fuori un hotel, credo appartenga
al tuo ragazzo. Li ho visti fuori,
lei lo ha raggiunto e lui l'ha baciata. Credo che non si è accorto
fossi lì. Ovviamente ti ho subito inviato la foto. Mi dispiace tanto.

Non aveva più risposto da allora, aveva inviato la foto a Taehyung e l'aveva lasciato. Non voleva mai più vederlo e anche se lui aveva provato a chiamarla lei non aveva risposto, perché si sentiva ferita, confusa. Non aveva voglia di sentire le sue scuse e il suo cuore faceva così male da non riuscire a respirare.
M

entre fuori dalla finestra il sole si alzava alto il suo telefono vibrò sotto il cuscino. Con il cuore palpitante, spaventata e arrabbiata che potesse essere l'ormai ex ragazzo, lo prese e lo sbloccò con gli occhi brucianti di lacrime. Avrebbe tanto voluto andare da Taehyung, chiedergli spiegazioni, ma un forte senso di delusione la stava squarciando da dentro ormai.
Non appena vide il nome di Jimin sul telefono sorrise; il ragazzo l'aveva tanto consolata la sera prima e gli era grata perché lui era l'unico suo vero amico.


Jiminie:
Buongiorno Mi-Yeun, come stai?

Aveva appena inviato lui. Prendendosi di coraggio Mi-Yeun iniziò a digitare:

Tu:
Male, ho pianto tutta la notte.
Non posso crederci.

A quell'affermazione il suo cuore fece male. Non era lei che non avrebbe mai fatto quelle cose da teenager? Non era lei che diceva che se una storia non fosse andata bene non bisognava stare così male? Non era lei che non sarebbe mai andata giù di morale per un ragazzo?
E allora perché si sentiva così?
Sentiva bisogno di conforto, aveva la necessità di vederlo, ma il suo orgoglio lo impediva.

Jiminie:
Mi-Yeun, questa notte Taehyung
è stato da me. Sta malissimo,
non ti dico nemmeno in che condizioni è arrivato a casa mia.
Posso solo dirti che non è come pensi.
Mi ha spiegato tutto, quindi senti ragione per favore. Parlane con lui e ti spiegherà che non è andata come pensi.

Alle parole del migliore amico si arrabbiò un po'. Come poteva dire quelle cose dopo aver visto la foto? Capiva benissimo fosse il suo migliore amico, ma anche lei lo era e vederlo difendere lui la faceva stare peggio.  Non capiva che quella che era stata tradita era lei?

Tu:
Jimin, sprechi solo tempo.
Hai visto i messaggi e sai quello
che c'era scritto.

Scrisse stizzita e buttò il telefono sul letto. Si mise in piedi e spalancò le tende per lasciare entrare la luce dentro, poi prese un fazzoletto e si soffiò il naso. Si sentiva ferita per tutto quello che era successo e avrebbe tanto voluto credere alle parole  di Jimin, solo che non ci riusciva. Dopo i messaggi di Chan non riusciva a credere alle parole di nessun altro. Ormai sapeva come funzionava il mondo, avrebbe voluto lui fosse diverso, ma si era rivelato come tutti gli altri uomini: traditori.
Jimin ci mise un po' a rispondere: Mi-Yeun aveva il sospetto che Taehyung fosse lì accanto a lui.

Jiminie;
Mi-Yeun, sii ragionevole e
matura come penso tu sia.
Parlane con lui di presenza, non è così che si risolvono le cose.
E inoltre la tua fonte di informazioni potrebbe anche essere perfettamente inattendibile.

Disse.
Le stavano saltando tutti i nervi. Non voleva litigare anche con Jimin, ma lui ce la stava mettendo tutta per infastidirla.

Tu:
Yah, anche tu sei stupido?
E quella foto? È stato un Photoshop secondo te?

Bloccò di nuovo il telefono e si portò le braccia al petto. Non solo stava male, doveva anche sentirsi dire che stava sbagliando tutto? Non lo accettava. Non lo avrebbe mai perdonato per ciò che gli aveva fatto, anche se senza di lui non stava bene era convinta che un giorno sarebbe passato tutto e che lui si sarebbe pentito di averle messo le corna. E anzi, pensava, il karma aveva già iniziato ad agire.

Jiminie:
Stai sbagliando. Te ne pentirai,
ascoltami e dagli la possibilità di spiegare. Solo in questo modo capirai che è come ti dico io. Sei una psicologa no? Sai come funziona l'umano. Sarai in grado di capire se mente o no. Fidati di me.

Lesse il messaggio due volte prima di rispondere. Forse aveva ragione Jimin, magari doveva dargli l'occasione di parlare e dire le cose come stavano. E lei era estremamente curiosa di sapere come erano andate le cose secondo lui, Taehyung.
Rifletté per molti minuti. Doveva o no ascoltare il suo migliore amico?
Non voleva pentirsi di nulla e aveva dannatamente paura di come sarebbe stata la sua vita senza di lui.
Perché una cosa doveva ammetterla, lui era l'uomo della sua vita e il solo pensiero che nessuno dei loro progetti sarebbero divenuti realtà la faceva sentire male. Come era arrivata a sentirsi così? L'avrebbe volentieri evitato per sempre se le fosse stato possibile, invece adesso si sentiva morire alla sola idea di vederlo con un'altra.

Tu;
Va bene Jimin. Se è ancora lì con te puoi dirgli di passare qui da casa mia.

Si decise. Alla fine avrebbero solo parlato e se si fosse accorta che mentiva avrebbe subito troncato la relazione (e qui perdeva il respiro) e sarebbe andata avanti. Così si alzò dal letto e andò a lavarsi la faccia, per poi vestirsi mentre Jimin le rispondeva;

Jiminie:
Non ha neanche aspettato un minuto, è già partito e sta arrivando.
A ogni modo, Chan vorrebbe che stessi con lui, non mi sorprenderei che si sia inventato tutto solo per poter avere una speranza con te.

•Mr Kim• Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora