26. Senza dirlo con le parole

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-Talking to the moon.-

Fu per un momento come se tutti i rumori lì intorno si fossero silenziati, le uniche parole che riusciva a sentire nella sua testa erano ancora:
«Vuoi essere la mia ragazza?» e per un po' si sentì euforica e distratta dai suoi pensieri. Il giorno prima avevano deciso di frequentarsi, di non andare troppo veloce, ma ora Taehyung le aveva chiesto di farsi ufficialmente fidanzati e la cosa non poteva che renderla più felice che mai. Lo guardò un po' perplessa, gli occhi sbarrati sui suoi e le guance calde, come al solito, da quando ormai lo frequentava. Taehyung la guardò un po' fisso, leggermente in imbarazzo e impaziente di sapere la sua risposta. «S-se non ti va ma vuoi ancora frequentarmi per un po' lo capisco.»  «No, cioè sì. Cioè...» confuse le parole, perché gli occhi di lui erano come una calamita che l'attiravano. Taehyung sorrise sfiorandole il dorso della mano inclinando la testa da un lato. «Voglio dire, sì Taehyung. Voglio essere la tua ragazza.» Il
«Quindi siamo ufficialmente fidanzati adesso?»
L'avrebbe volentieri baciata, ma dato che si trovavano in un luogo pieno di persone e che la cosa l'avrebbe potuta imbarazzare, aggiungendo tra l'altro che lui la definiva una cosa troppo poco elegante in mezzo a tutta quella gente, si limitò quindi al baciamano e un sorriso gentile. Avrebbe fatto ciò che desiderava quando si sarebbero trovati da soli, assaporare quelle labbra che bramava da quando ci aveva posato le sue quel sabato in discoteca. Dopo poco arrivarono i loro piatti e tra le risate dei vecchi tempi passati, ripresi tra un bicchiere di vino e un sorriso, iniziarono a consumare la loro cena.

Nel tavolo vicino, la famiglia Choi, si gustava uno champagne costoso ghiacciato intanto che Hyuimi, lo sguardo puntato sui due e un tovagliolo stretto nelle mani si arrabbiava ancora di più. Aveva sempre visto Taehyung come un possibile fidanzato, un buon partito a cui legarsi, oltre al fatto che pensava fosse un bel ragazzo e addirittura intelligente, insomma che avesse tutti i pregi necessari per entrare a fare parte della loro famiglia, e ora lo stava guardando ridere con l'amore dipinto negli occhi insieme a una ragazza che lei considerava inutile, uno spreco per Taehyung. I suoi occhi erano come una lama tagliente puntata su Mi-Yeun e il nervoso le saliva con il passare dei minuti, a ogni sua risata e a ogni baciamano che Taehyung le offriva imbarazzandola; un'illusa, una che pensava di poter portarsi via il cuore di Kim Taehyung. «Sembra felice.»
Osò dire il fratello mentre tagliava la bistecca al suo fianco facendola voltare di scatto. Lo guardò se possibile ancora più male e afferrò il suo bicchiere pieno del liquido Armand de Brignanc dal valore di 403.234,22* mila won, assaporando le bollicine fredde che le ghiacciarono la gola.
«Tsk, sta solo perdendo il suo tempo quella ragazzina. Se crede di aver conquistato Taehyung si sbaglia di grosso.» 
«A me lui sembra abbastanza preso, in realtà.» 
«Domani sera, a cena, si ricorderà di chi dovrebbe guardare in quel modo, che la ragazza con cui deve stare sono io.» 
La madre dei ragazzi si pulì gli angoli della bocca con un tovagliolo di stoffa colore beige e fece un sorriso cattivo mentre rivolgeva uno sguardo ai due poco più lontani, ascoltando la discussione dei due figli in modo disinteressato.
«Se verrà.» aveva nel frattempo detto ancora il fratello, portandosi alla bocca un pezzo di carne e masticandola con gusto.
«Suvvia HongJong, non dare fastidio a tua sorella. Poi, non vedi quanto Hyumi sia bella in confronto a lei? Gli basterà soltanto passare alcuni minuti da solo in sua compagnia per ricredersi sulle sue scelte.» rispose la signora dai lunghi capelli mossi e curati al suo fianco.
HongJong alzò gli occhi su sua madre e fece spallucce.
«Non è mica detto che a lui interessi la bellezza, se poi il tuo carattere è snervante come pochi.» 
«Yah, come ti permetti?» 
«Finitela voi due.» gracchiò il padre pulendosi gli angoli della bocca e bevendo poco dopo un sorso di champagne. Hyumin portò le braccia al petto e HongJong sorrise divertito. «A ogni modo, se davvero ti piace dovresti fare di tutto per conquistarlo. Se le nostre società si unissero sarebbe una cosa buona; gli affari salirebbero alle stelle.» continuò il padre appoggiandosi sulla sedia e guardando i due ragazzi.
Hyumi sorrise, appoggiò la faccia sulle mani e interessata lo ascoltò. «Però, se lui non dovesse starci ti obbligo a non cercare di sedurlo più. L'ultima cosa che voglio è che Kim si arrabbi e non ci finanzi più.»
Il sorriso sulla faccia di Hyumi scomparve del tutto.
«Pensi che io non riesca a farlo mio?»  «Dico solo che non tutti gli uomini sono uguali. Il nostro Taehyung ha dei sani principi, a quanto ho letto.» rispose grattandosi la testa dai capelli brizzolati e sbattendo le dita sul tavolo.
«Letto? Dove?» chiese HongJong.
«Ha rilasciato un'intervista per un articolo. L'ho letto in anteprima e non posso dirvi molto prima della sua uscita, ovvero domani. Ma una cosa posso dirvela con sicurezza. Se pensate che sia il tipo di uomo che si fa affascinare da certe advance vi sbagliate. Lui le ha definite, come dire, "poco eleganti."»
Hyumi fece mezzo sorrisetto di sfida e spostò la sedia in modo da potersi alzare, poi si sistemò la criniera di capelli lisci e guardò la sua famiglia con il suo sguardo di sdegnoso disgusto.
«Allora lo conquisterò con la bellezza dell'intelligenza.» disse prima di voltarsi, passare accanto al tavolo del ragazzo in questione e poi sparire al piano di sopra, dove si trovavano le camere.

Dopo aver mangiato e bevuto Taehyung e Mi-Yeun si alzarono dal loro posto e si avviarono verso il bancone, dove il direttore Park li accolse con un sorriso gentile.
«Spero che la cena sia stata di vostro gradimento.» disse inchinandosi in segno di rispetto.
I due fecero lo stesso mentre Taehyung sfilava il portafoglio dalla tasca dei pantaloni e appoggiava un braccio sul piano liscio di marmo. «Ottima come sempre. Comunque, le lascio un assegno per il bicchiere di prima.»
«Un assegno per un bicchiere? Non se ne parla proprio.»
Taehyung sorrise e con un gesto veloce scrisse la cifra e firmò. Mi-Yeun notò la sua sottile e belle grafia sorridendo; non era da tutti i maschi, avere una bella grafia.
«Non è solo per il bicchiere. È anche per rinfrescare le pareti della sala da pranzo, sono un po' spentine.» disse pensieroso mentre staccava il foglietto dal libretto.
Il direttore Park lo afferrò comprensivo, gli occhi fissi su Taehyung.
«Di che colore vorrebbe che vengano ridipinte?» 
«Mi fido dei suoi gusti. Inoltre, lunedì prossimo ho un meet di dieci persone per le 21:30 di sera.» aggiunse posando il portafogli dentro la tasca di nuovo e afferrando per la mano la sua ragazza, che ribollì a quel tocco. Si doveva ancora abituare a tutto. «Perfetto. Ah, prima che vada ho qualcosa da darle.» disse il diretto voltandosi a prendere un biglietto.
«Di che si tratta?» disse prima di posare gli occhi sulle poche righe che vi erano state scritte, rialzandoli poi sul direttore.
«Se dovesse venire a chiedere una risposta le dica per favore di aver dimenticato a darmi questo messaggio.» Sgarbato allo stesso tempo mentre gli tornava il pezzo di carta. Mi-Yeun lo guardò curiosa mentre faceva un passo indietro. «Come vuole lei signor Kim.»
I due si allontanarono.
«Allora, dove vuole essere portata la mia ragazza adesso?» chiese mentre apriva la macchina ed entravano di corsa dentro dato l'aria ghiacciata che c'era fuori. Mi-Yeun fece spallucce timida mentre lui infilava le chiavi nel cruscotto ma non metteva in moto.
«Portami dove vuoi tu.»
«Prima di andare da qualsiasi parte devo fare una cosa.» disse lui, e così facendo la prese per la nuca e l'avvicino a sé baciandola. Quella volta non si era trattato di un bacio innocente, come la prima, ma più passionale, di desiderio. Ed entrambi  non vedevano l'ora di assaporare quelle labbra, le uniche che aveva cercato in mezzo a mille altre e che finalmente avevano trovato. I battiti dei loro cuori erano aumentati e sembravano rimbombare nelle loro teste, come se fossero l'unica cosa di cui avevano bisogno; sentire quanto il cuore dell'altro battesse al tocco delle loro labbra fredde dall'inverno ma che si riscaldavano quando il calore dell'amore dell'altro le investiva, facendo capire a entrambi quanto si amassero ma non ancora pronti a poterlo dire a parole, solo dimostrandolo nel più intimo dei modi.

403.234,22* mila won: circa 300 euro.

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