23. Notti insonne

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-You are my home.-

Quella notte entrambi i loro cuori erano agitati dentro la gabbia toracica; ognuno nei propri letti non avevano fatto altro che messaggiarsi fino a notte tarda e alla fine, entrambi stanchi, avevano dato la buonanotte all'altro perché l'indomani si sarebbero svegliati presto per i loro rispettivi lavori, ma nessuno dei due stava dormendo.

Taehyung continuava a rigirarsi nel letto, il cuore palpitante e un sorriso in volto. Aveva più volte preso il telefono e scritto un messaggio, ma non l'aveva inviato per paura di disturbare il suo sonno. Era felice come ormai non accadeva da mesi e avrebbe voluto passare tutta la serata in sua compagnia a parlare del loro passato, delle superiori, degli anni passati in cui non si erano visti, del più e del meno: ma poi si era ricordato che l'indomani avrebbe dovuto rilasciare un intervista per un articolo e lei avrebbe avuto una giornata piena di sedute, per cui entrambi avevano optato per andare a riposare e vedersi la sera del giorno seguente, ma come si fa a dormire quando non vedi l'ora che arrivi il momento in cui ci si può vedere con la persona desiderata?

Come si fa dormire quando il cuore palpitante ti ricorda che l'assenza di quella persona può toglierti il respiro? Come si può smettere di sorridere e immaginare scenari diversi nella testa che si spera di poter realizzare? Taehyung non avrebbe mai pensato di innamorarsi in questo modo, non avrebbe mai immaginato che la persona di cui si fidava l'aveva sempre avuto accanto, ma se n'era accorto dopo otto anni dopo averla incontrata per caso in strada e averla quasi uccisa. Non avrebbe mai immaginato che grazie a lei i suoi problemi di fiducia e riluttanza verso la gente sarebbero stati meno pesanti. Era felice che a lei non interessassero i soldi ma solo di lui, Taehyung come persona. Allora non sarebbe rimasto da solo? Non avrebbe passato la vita a godersi tutte le ricchezze senza nessuno che le condividesse con lui? Avrebbe realizzato tutti i suoi sogni? Non riusciva ad essere negativo; era positivo come non lo era mai stato e finalmente poteva godersi tutto ciò che la vita gli aveva donato senza preoccuparsi di niente.

Mi-Yeun era sdraiata di schiena, braccie e gambe spalancate, gli occhi sul soffitto. La pelle del viso era accalorata al solo pensiero del bacio sulla guancia che le aveva lasciato Taehyung prima di andare via quella sera. Si era già fatta l'una di notte ed entrambi avevano bisogno di sonno per alzarsi energici, ma avrebbe volentieri passato altre ore insieme a lui. Come era arrivata a quel punto? Era passata dal volerlo evitare a tutti i costi a voler passare ancora molte ore in sua compagnia, da un giorno all'altro. Lei cosa non si era aspettata? Che di sicuro un uomo in carriera come lui, bello, intelligente e carismatico, s'innamorasse di lei. Il ragazzo che tanto aveva odiato a scuola, che l'aveva sempre battuta in tutti gli esami, aveva vinto il suo cuore. Si sentiva stranamente euforica, si sentiva come aveva promesso a se stessa non si sarebbe mai sentita per nessun ragazzo; ma a quanto pare lui era diverso. Lui era lui e adesso che si era accorta dei suoi stessi sentimenti non riusciva a pensarla diversamente. Credeva che la parola "amare" fosse ancora una parola troppo grande per una persona che aveva rincontrato da soli quattro giorni, ma Taehyung era sulla strada giusta per farsi amare come non aveva mai amato nessuno. E forse sarebbe anche stato l'unico per cui valeva la pena provare sentimenti che riteneva da teenager.

*

Come accade di solito quando si è felici, Taehyung quella mattina era distratto dai suoi pensieri, intanto che dei make-up artist e dei parrucchieri lo sistemavano per le foto che avrebbero messo sull'articolo riguardo l'azienda e la sua persona.

Mentre sorrideva con lo sguardo nel vuoto qualcuno da lontano lo guardava ammirata ma distratta dalla felicità che sembrava emanare da tutto il suo corpo. Non che fosse una cosa strana vederlo sorridere comunque, però quel giorno aveva qualcosa di diverso negli occhi, qualcosa di strano ma evidentemente bello. Taehyung aveva inviato il suo buongiorno a Mi-Yeun e le aveva augurato buon lavoro, ricordandole che quella sera si sarebbero visti non appena lei avrebbe chiuso l'edificio, e lei aveva risposto con lo stesso entusiasmo che avrebbe fatto in modo di finire prima possibile. Dopo quel messaggio la felicità di Taehyung era aumentata in modo sproporzionato, e lo faceva trasparire da ogni parte del suo viso.

«Sembri felice oggi.»
Ji-Soo si sedette accanto a lui e lo distrasse dai suoi pensieri. Era ancora scocciata in realtà per quello che era successo quel sabato; lo aveva preso per la mano e aveva tentato di baciarlo, ma si era scostato e l'aveva lasciata lì, a sentirsi come una stupida. E non solo... era scomparso all'improvviso, non era più tornato in discoteca e non aveva risposto ai suoi messaggi.
«Si nota?»
«Sabato sei sparito all'improvviso.» disse ignorando ciò che aveva detto Taehyung.

Quest'ultimo si voltò verso di lei a guardarla trafitto: aveva dimenticato di essere uscito con lei quel sabato e di averla piantata in asso senza nemmeno avvertila, ma che ci poteva fare? Avrebbe fatto di tutto per passare del tempo con Mi-Yeun.
«Ah, sì scusami. C'è stata un'urgenza e poi ho dimenticato di rispondere. Sono distratto dal lavoro ultimamente.»
«Urgenza di che tipo?» chiese, ma il direttore entrò nella stanza avvertendo che i fotografi erano pronti e che Taehyung doveva andare. Sospirando di sollievo si alzò dalla sedia e si diresse fuori dalla sua portata. Se poteva evitare di ferire l'avrebbe fatto di sicuro, ma tanto era consapevole che prima o poi avrebbero saputo della sua relazione, e comunque lui non vedeva l'ora di dirlo a tutto il mondo.

Invece, dall'altra parte della città, mentre camminavano sulle strade umide a causa della neve che era scesa quella notte, Jimin scuoteva con insistenza il braccio di Mi-Yeun mentre si dirigevano verso il posto di lavoro.

Un leggero vento ghiacciato soffiava nell'aria e spostava i loro capelli, gelandoli fino al midollo. Leggermente tremante e imbarazzata nel dire che era iniziata la frequentazione con Taehyung, Mi-Yeun sospirò mentre il suo migliore le camminava di fianco.
«Allora, cosa ti ha detto? Dai, sono curioso.»
«Ecco...» iniziò ma subito Jimin si portò le mani sulla bocca interrompendola con un urletto eccitato.
«Vi siete baciati? Vi siete fidanzati?»
«Ci stiamo frequentando.»
«Non ci posso credere! Miss odio Taehyung non voglio avere a che fare con lui.» la prese in giro.
«Sì. Diciamo che da quando ha iniziato le sedute ho scoperto la bella persona che è diventata.» rispose nascondendo il viso.
Jimin si staccò da lei e la guardò sorridente come un angelo.
«Dài! Raccontami tutto.»

E così lei s'immerse in un reso conto dettagliato di ciò che si erano detti e di quello che era successo, rendendo Jimin sempre più sorridente a ogni parola che pronunciava. Quando poi si chiuse nella sua stanza, in attesa del primo paziente, la ragazza si sedette alla sua postazione e prese il cellulare dalla tasca; lo sbloccò e un sorriso radioso le spuntò in viso. 5 minuti prima Taehyung le aveva mandato un messaggio che l'aveva fatta felice:

*è una noia questa prima mattina, ma stasera finalemente potrò godermi del tempo con te. Non vedo l'ora.*

Dopo aver digitato la sua risposta, Mi-Yeun ripose il cellulare trattenendo un urletto.

•Mr Kim• Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora