17. Scherzi del destino

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-How you like that?-

La musica rimbombava ma era come se lui non la sentisse; tutt'intorno era solo uno spingersi e strusciarsi che Taehyung definiva poco elegante, soprattutto se ci si comportava in quei modi davanti a tutta quella gente.

Il bicchiere in mano, lo sguardo perso in un punto della stanza, Taehyung era rimasto l'unico seduto al suo tavolo; da lontano però osservava Mi-Yeun ballare allegra e ridere insieme a Jimin e un piccolo sorriso gli comparve in viso.

Non si era spostato neanche di un centimetro da dove adesso si trovava seduto, da lì poteva vederla, da lì poteva assicurarsi che nessuno la infastidisse. L'aria era decisamente calda, anche umida. Sospirò, la testa inclinata di lato per guardare il ragazzo che per tutto il tempo era rimasto seduto accanto a Mi-Yeun al tavolo ora prenderle la mano e chiederle di ballare.

Una nota di fastidio gli sorgeva nel cuore, ma rimase fermo. Si strinse la guancia tra i denti, un altro sorso di negroni, e lo sguardo ancora puntato sui due. Fintanto che lei acconsentiva a un ballo, e lui non fosse troppo invadente, non sarebbe intervenuto.

Taehyung accavallò una gamba mentre un gruppo di ragazze gli passavano davanti oscurandogli la vista, fermandosi proprio dove non si dovevano fermare. Taehyung alzò lo sguardo, le tre ragazze lo guardavano interessate; ovviamente, i bei ragazzi come lui, attiravano sempre l'attenzione in quei luoghi. Erano poche le persone che andavano in discoteca solo con l'innocente scopo di divertirsi, molte altre invece lo facevano per altri motivi che lui conosceva molto bene.

Il biondo si appoggiò sul divanetto e riprese il bicchiere, infastidito dall'atteggiamento che alcune persone avevano nei suoi confronti; di sicuro quelle non erano il tipo di ragazze che a lui sarebbero mai piaciute. Positivo sul fatto che se non le avesse degnate di uno sguardo loro si sarebbero spostate da lì, Taehyung prese il telefono dalla tasca e controllò se avesse ancora il numero della sua rivale delle superiori. Se l'aveva baciata c'era un motivo: aveva passato una notte insonne, era stato distratto da lei per un intero giorno, come era successo a Mi-Yeun, e tutto era successo dopo che si erano ritrovati ad un solo bacio di distanza quel giorno nella caffetteria.

Da allora aveva provato dei fastidi quasi inspiegabili, e ora dopo averla baciata ne erano spuntati ancora. Ma lei era interessata a lui? Le sue reazioni gli avevano dato dei motivi per crederlo; l'imbarazzo, il fatto che non lo guardasse negli occhi, il fatto che non gli avesse lasciato uno schiaffo sulla guancia dopo averla baciata così all'improvviso, il fatto che non si era nemmeno staccata da lui... eppure, perché diamine adesso stava ballando con un altro ragazzo? Che si aspettava? Forse che come minimo lei rimanesse lì seduta sulla sua sedia, confusa, come stava facendo adesso Taehyung.
Ma, e qui sospirò, la gente non è tutta uguale e magari ballare e distrarsi l'avrebbe fatta sentire meglio.

Non è che lui fosse stato molto chiaro sul perché del bacio, e magari ancora provava astio nei suoi confronti per colpa di quello che era successo cinque anni prima. Taehyung sorrise non appena vide il numero di Mi-Yeun, nel frattempo, alzando gli occhi, notò che la sua tattica aveva funzionato, le ragazze non erano più lì a oscurargli la vista... ma Mi-Yeun non c'era più.

A dire il vero, lei e Chan non c'erano più; Jimin, Choyoung e un altro ragazzo che lui non conosceva erano ancora lì a ridere e ballare. Tutto questo allarmò un po' Taehyung, che di scatto di alzò dalla sedia, dritto dritto verso Jimin per chiedergli dove fosse la ragazza. E cosa avrebbe pensato però Jimin? Che gli interessasse Mi-Yeun, e questo lo avrebbe messo in imbarazzo.

Ma in quel momento non gli importava e stava per raggiungerlo quando Ji-Soo, molto ubriaca, lo afferrò per una mano e lo tirò con violenza verso di lei. Taehyung la fissò sbalordito, ma proprio mentre si avvicinava per baciarlo lui si liberò dalla sua presa e senza voltarsi a guardarla camminò dritto per la sua direzione.

Si sentiva in colpa, forse anche più di quanto avrebbe dovuto, ma a lui Ji-Soo non interessava più e l'ultima cosa che voleva era che Mi-Yeun lo vedesse baciare un'altra e farsi un'idea completamente sbagliata di lui.

Mentre allungava la mano per picchiettare la spalla di Jimin, la ragazza da lui cercava apparve in uno spazio poco più lontano da dove si trovava il suo migliore amico, in compagnia di Jung Hoseok. Invece il tipo con il quale aveva ballato fino a pochi minuti prima si stava avvicinando a Jimin con il telefono in mano; sembrava proprio che fosse uscito fuori, lontano dalla musica, per rispondere ad una telefonata mentre Mi-Yeun era sempre rimasta lì, solo un po' più lontana, in compagnia del fratello.

Taehyung abbassò di scatto il braccio, proprio mentre Jimin si voltava verso di lui. Improvvisò un sorriso mettendo la mano dentro la tasche dei pantaloni e si avvicinò un po' di più al ragazzo dai capelli scuri, che subito lo abbracciò salutandolo allegramente.

«Ciao Taehyung!» esclamò al suo orecchio.
Taehyung ricambiò, ancora un po' confuso. Ma che gli era preso? Si sentiva stupido, ma vedendola in compagnia di Hoseok il suo cuore sussultò di gioia. Francamente aveva temuto che lei e il ragazzo che le stava attaccato praticamente da tutta la sera si fossero spostati in un luogo più appartato, ma invece lei era lì e ora gli stava rivolgendo uno sguardo. Taehyung, imbarazzato, guardò Jimin per non farle capire di essersi preoccupato, ma lui gli sorrideva in modo malizioso e birbante.

«Che hai da sorridere così, Jimin?» gli chiese.
«Niente.»
«Finalmente ti sei deciso ad alzarti da quella sedia, Taehyung!» esclamò Hoseok divertito mentre si avvicinava insieme alla sorella; quest'ultima era, se possibile, ancora più imbarazzata di quando si era ritrovata le labbra di Taehyung sulle sue, e cercava in tutti i modi di non guardarlo.

Hoseok avvolse un braccio sulle spalle di Mi-Yeun, fermandosi proprio davanti a Taehyung che, probabilmente provando gli stessi sentimenti di lei, mise le mani dentro le tasche dei pantaloni e sorrise ai due.

«Non costringermi a licenziarti.»
«Conosci già Mi-Yeun, no? Effettivamente sei un suo-» Taehyung lo interruppe portandosi un dito sulle labbra, lo sguardo un po' seccato.
«Yah Hoseok, dì un'altra sola parola e da lunedì dovrai cercati un nuovo lavoro.»
«Scusa, scusa. L'avevo dimenticato, perdonami.»
Taehyung guardò Mi-Yeun che non riusciva nemmeno a reggersi in piedi. Sembrava ancora più ubriaca.

«Yah, ti sei messa di nuovo a bere?» adesso la sua voce era arrabbiata, ma perché si sentiva così nei suoi confronti?

Forse perché era stata per tutta la serata in compagnia di quel ragazzo che non conosceva, che ci aveva ballato e le era stato vicino per tutto il tempo? Mi-Yeun aveva di nuovo il singhiozzo e lo guardò pronta a rispondere, prima di perdere di nuovo l'equilibrio. Sarebbe caduta se non ci fosse stato suo fratello a reggerla.
«A proposito di questo, Taehyung. Non è che possiamo accompagnarla a casa?» chiese Hoseok.

Taehyung la guardò ancora mentre arrossiva, acconsentendo e sfilando dalla tasca la chiave della Porsche.
«Bene, potresti reggerla tu mentre recupero le giacche di tutti?» domandò ancora Hoseok.
Taehyung posò delicatamente la mano sulla spalla di lei mentre l'amico spariva in mezzo a tutti gli altri per prendere le giacche di Mi-Yeun, Taehyung e la sua.

«Tsk, sei ridotta male.» le disse mentre la reggeva.

Mi-Yeun, imbarazzata, non rispose. Attese semplicemente che suo fratello le portasse la giacca così che potesse finalmente allontanarsi da Taehyung.

Ma il destino aveva altro in serbo per lei. Mentre Hoseok si avvicinava ai due, portando le giacche,  prima di essere del tutto vicino, esclamò:
«Ho perso il cellulare, devo cercarlo. Puoi accompagnarla tu Taehyung, no? Ti affido mia sorella!» esclamò lanciandogli le due giacche e tornado indietro.
Il biondo respirò forte.

«Un giorno ti licenzio.» disse a denti stretti.
Hoseok aveva già avvertito Jimin che avrebbero portato sua sorella a casa per cui, almeno, Taehyung si sarebbe risparmiato anche l'imbarazzo di creare altri sorrisi maliziosi sul viso di Jimin.
«Andiamo.» le afferrò la mano mentre la trascinava fuori dal locale.

•Mr Kim• Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora