-So what?-
Taehyung's pov
Quella mattina di un sabato chiaro e luminoso, ma freddo, Taehyung si era svegliato più presto del solito, per andare a fare quattro passi e nel frattempo anche la spesa. Non che non avesse qualcuno che la facesse per lui, voleva solo fare qualcosa, distrarsi, prima di andare a lavoro. Il sabato e la domenica erano i suoi giorni preferiti; aveva più tempo da poter dedicare a se stesso e agli altri. Di solito il sabato l'orario lavorativo era minore rispetto gli altri giorni della settimana, mentre la domenica era libero per tutto il tempo.
Mentre guardava distratto una busta di noodles istantanei la sua mente vagava verso altri posti. Era come se non fosse lì presente con il corpo. Si sentiva parecchio infastidito, a dirla tutta, e si sentiva in quel modo dalla sera prima. Non riusciva a comprendere bene perché provasse quei sentimenti, ma di sicuro odiava il fatto che lei fosse l'unica a non volerlo vicino, quasi come se volesse evitarlo.
"Sarà che mi odia ancora per i voti degli esami alle superiori?" si chiedeva ormai da due giorni, e magari ne aveva avuto la conferma grazie agli atteggiamenti della ragazza.
O forse no? Probabilmente lo vedeva come solo un ex compagno di classe a cui non dava più la stessa importanza di prima, quando erano rivali a scuola, pensava. Ma perché questa cosa lo faceva stare un po' male? Da un paio di mesi a quella parte, come d'improvviso, tutta la sua felicità si era un po' prosciugata; aveva iniziato a chiedersi se la gente volesse stare con lui solo per i soldi o perché davvero ci teneva. Aveva anche iniziato, di conseguenza, a farsi mille paranoie, come quella che probabilmente sarebbe rimasto da solo per tutta la vita. Non che comunque gli mancassero le donne, ma la maggior parte di loro, ed era stato positivo a non pensare tutte, si erano interessate a lui solo per quello che possedeva. Eppure il pomeriggio prima, in compagnia di Jimin, Choyoung e Mi-Yeun, si era ritrovato a pochi centimetri dal viso di quest'ultima e aveva sentito delle strane sensazioni, che non era riuscito a spiegarsi completamente.
Aveva dormito poco quella notte, per questo motivo quella mattina aveva deciso di alzarsi, lavarsi, vestirsi e andare a fare la spesa, nonostante il suo "personale" gli avesse detto che ci avrebbero pensato loro. Ma Taehyung aveva insistito, aveva messo addosso una giacca ed era uscito di casa alle 06:45. Ora si trovava all'interno di un negozio alimentare, davanti ad una schiera di noodles istantanei, l'altra mano che reggeva un carrello già stipato di cibo e prodotti; si era fatto fare una lista di tutto quello che mancava in casa, prendendo ogni cosa insieme ad un doppione, in caso di bisogno. Mentre guardava ancora distratto la busta che aveva in mano, quasi gli scivolarono gli occhiali da sole sul naso: si portò quindi la mano libera sul viso per sistemarli, per poi posarla di nuovo sul carrello al suo fianco. Si riprese finalmente dai pensieri che ormai da tutta la mattina lo distraevano e buttò il ramen insieme alle altre cose, prendendone poi altri cinque pacchi.
Un po' più lontano dal reparto in cui si trovava lui, qualcuno lo aveva osservava felice e allo stesso tempo arrabbiata. Mentre Taehyung si spostava verso una fila di cibo all'altra lei raccolse il suo coraggio e si avvicinò portandosi dietro la sua spesa.
«Ciao, Taehyung!» esclamò Ji-Soo cercando di mettere da parte l'astio nei suoi confronti, cominciato quella sera della cena, quando il biondo era stato centro di attenzioni e sorrisi da parte delle ragazze.
Confuso, si voltò all'indietro guardandola arrivare con un sorriso gentile in volto; nonostante le paranoie, non era riuscito a perdere la gentilezza e la galanteria.
«Ciao, Ji-Soo. Anche tu fuori presto oggi?»
Mi-Yeun cosa stava facendo in quel momento? Si chiese.
Ji-Soo aveva un sorriso a trentadue denti in viso, e Taehyung si accorse che forse lei si era di nuovo innamorata. Erano stati insieme i tre anni delle superiori, ma qualche giorno prima dell'esame di diploma Ji-Soo l'aveva lasciato per un altro ragazzo, quello che a quei tempi sarebbe stato definito "un gran figo."Taehyung aveva ammesso a se stesso, e accettato con il tempo, che quel gesto gli aveva fatto male davvero. Era stata la sua prima cotta, ma appena aveva conosciuto qualcuno di più "interessante" l'aveva mollato. Con il tempo Taehyung aveva anche dimenticato l'astio nei confronti di Ji-Soo, rendendosi conto che ormai non provava più niente dei suoi confronti. Era per questo motivo che ormai si comportava in maniera del tutto indifferente verso di lei, come se non fosse successo nulla. Era forse questo che Ji-Soo odiava? Che lui fosse andato avanti? Che non gli interessava più?
«Sì, oggi mi sono alzata presto perché dobbiamo fare degli scatti alla luce della natura. A proposito di questo, hai pensato alla richiesta del mio capo?»
Taehyung aveva quasi dimenticato che gli era stato chiesto di posare per un articolo, ma ora che gli tornava in mente pensò che sarebbe stata una buona idea. Non avrebbe fatto altro che accrescere il successo dell'azienda, e se si fosse comportato in modo sgarbato declinando, probabilmente non gli avrebbero chiesto degli sponsor e altre robe così. Al solo pensiero di leggere "Kim Taehyung, giovane e ricco quanto sgarbato e montato" gli girava la testa.«Ah, sì, si può fare.»
Ji-Soo battè le mani allegra, saltellando un po' dalla gioia.
«Ah, quindi ti andrebbe bene lunedì alle quattro di pomeriggio?»
Taehyung stava per accettare, quando gli si ricordò che quel giorno, a quell'orario, sarebbe dovuto essere al cospetto di Mi-Yeun per una seduta riguardo la sua salute mentale.«Lunedì alle quattro non posso proprio. Non andrebbe bene martedì allo stesso orario?»
«Non puoi spostarlo?»
Taehyung agitò la testa dispiaciuto, la mano libera dentro la tasca dei pantaloni.
«No, il lavoro chiama.» mentì.L'ultima cosa che voleva era che si venisse a sapere che aveva bisogno di uno psicologo per colpa delle sue paranoie da ricco.
«Mhh, allora credo vada bene per martedì.» concluse Ji-Soo.
Taehyung sorrise ancora gentile, mettendosi dritto per poter recarsi al bancone e pagare tutto, posare la spesa a casa e correre a lavoro. Ji-Soo gli camminò di fianco; Taehyung notò come il suo carrello fosse stipato di soli yogurt e insalate, e in quel momento si era anche accorto che era più magra che mai.«Stai mangiando bene ultimamente, Ji-Soo?» chiese interessato quel tanto che gli permetteva di preoccuparsi per una vecchia conoscenza.
Non è che non gli importasse del tutto di lei: non la vedeva più come una possibile fidanzata, ma si preoccupava di lei come un'amica.
Lei arrossì, abbassando lo sguardo sul carrello.«Mhh, devo fare delle diete per colpa del mio lavoro.» rispose.
Taehyung alzò un sopracciglio mentre si fermava vicino la cassa, aspettando che la persona davanti a lui finisse di pagare così che anche lui potesse andare via.
«Non rovinarti per colpa degli standard.» disse e lei aveva capito a cosa si riferiva.Annuì quindi senza dire nulla e mentre Taehyung iniziava a svuotare il carrello sul bancone e la commessa, con un occhio su di lui e l'altro sui prodotti, li passava sui sensori e infine le imbustava, Ji-Soo chiese ciò che avrebbe voluto dirgli quella sera della cena di classe.
«Una di queste sere ti va di uscire?»
Piegato sul carrello, il biondino si voltò verso di lei che rossa in viso guardava altrove. Avrebbe voluto declinare, inventare una scusa, ma il suo carattere non gli permetteva di farlo. Non era mai riuscito a dire di no a nessuno e, anche se per una sola volta, acconsentiva un'uscita a chiunque glielo chiedesse.Maledicendosi mentalmente per la sua cattiva abitudine di dire "sì" a tutti forzò un sorriso mentre diceva:
«una di queste sere possiamo bere qualcosina prima di andare a dormire.» e dopo essersi dati appuntamento per quella stessa sera in discoteca, ognuno insieme ai propri amici, Taehyung pagò le sue cose e uscì fuori all'aria aperta.
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•Mr Kim•
FanfictionCompleta✅ Mi-Yeun, una giovane e ambiziosa psicologa, ha finalmente realizzato il suo sogno aprendo il proprio studio a Seoul. La sua vita procede tranquilla tra sedute, caffè e passeggiate nel parco Hangang, finché un incontro casuale non scuote l...