𝚋𝚕𝚘𝚘𝚍 // 𝚠𝚊𝚝𝚎𝚛

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⟿ ✿ ship :: KuroKen

➭ ✧❁ SMUT alert :: "Dio, mi sembra di non vederti da ore."

➥✱ song :: "Blood // Water", Grandson

⤜⇾ parole :: 8.570

➸★✺ disclaimer :: questa fic è scritta in collaborazione con MonicaKatfish

➠♡༊ written :: 13/10/20

⧉➫ genre :: smut, mild hurt/comfort

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Io non ho la minima idea del perché alla fine mi ritrovo sempre con il culo su un ceppo di legno, in mezzo alle frasche, senza Wi-fi, senza aria condizionata, senza divano, senza patatine, a fare campeggio.

Ho la pelle troppo sottile e troppo chiara per la luce brillante delle giornate nel bosco, gli occhi troppo grossi per la brezza calza sul mio viso, ho i muscoli abituati alla morbidezza del divano che piangono ad ogni sporgenza del legno rigido.

"Facciamo un ritiro con la vecchia squadra del liceo", dicevano.

"Andiamo in campeggio", dicevano.

"Sarà divertente", dicevano.

Devo ammettere che a quanto pare ho un concetto di divertimento che non si confà più di tanto a quello delle persone che mi accompagnano.

Allungo pigramente le gambe sul legno rotondo, inarcando le sopracciglia in un movimento secco e rapido quando una scheggia mi graffia la pelle serica della gamba.

- Micetto, cos'è successo? Stai bene? Ti sei fatto male? Vuoi del perossido di idrogeno? - sento dire da una voce affannata che mi si avvicina pericolosamente da dietro.

Forse è l'unica parte divertente dell'essere andati in campeggio, quella di avere il seicento per cento delle attenzioni di Kuroo puntate addosso.

Annuisco piano, le palpebre semichiuse e la bocca imbronciata, mentre osservo la sua figura alta e snella infilarsi nel mio campo visivo con un'espressione preoccupata.

- E' un graffietto, Tetsurou, non è successo niente. - lo rassicuro, ma lo vedo scuotere energicamente la testa.

- L'avevo detto che sei troppo delicato per il campeggio! Lev, Yaku, venite qui immediatamente! Ce ne andiamo a casa! Mollate quello che state facendo, rifate i bagagli, mi rifiuto di rimanere in questo posto pericoloso ancora un altro singolo minuto! - esclama, e tutti i nostri vecchi compagni del liceo si immobilizzano all'istante.

Un gemito di frustrazione serpeggia fra le facce incredule, mentre Yaku lascia per terra il martello con cui stava fuoriosamente piantando i paletti per le tende, e si avvicina con tutta la sua stazza incredibilmente minuta.

- Io non sto piantando tende dalle dieci di stamattina per andarmene a casa ora, razza di idiota! E non chiamarmi come se fossi il tuo scagnozzo, se mai sei tu che dovresti ascoltare i miei ordini, brutto stupido iperprotettivo sacco della spazzatura! - urla, la faccia del colore del metallo incandescente, i piccoli pugni serrati.

Lev gli si avvicina dandogli incoraggianti carezze fra i capelli.

- E poi Kenma non sta facendo nulla, non penso che sia in pericolo, se non fa nulla. - gli fa notare.

Kuroo sbuffa.

- Kenma si sta riposando. R I P O S A N D O. E se non può riposarsi in tutta sicurezza che senso ha farlo? Giusto, Ken? - mi incalza, e rivolge un paio di luminosi occhi colmi di speranza dalla mia parte.

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