𝚠𝚘𝚕𝚏 𝚒𝚗 𝚜𝚑𝚎𝚎𝚙'𝚜 𝚌𝚕𝚘𝚝𝚑𝚒𝚗𝚐

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⟿ ✿ ship :: TsukkiYama

➭ ✧❁ SMUT alert :: "La mia mano scorre sulla maniglia."

➥✱ song :: "Wolf in Sheep's Clothing", Set it Off

⤜⇾ parole :: 4.512

➸★✺ disclaimer :: questa fic è scritta in collaborazione con MonicaKatfish

➠♡༊ written :: 15/10/20

⧉➫ genre :: smut

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Se c'è qualcosa che proprio non sopporto, quella è l'estate.

Le sue lunghe giornate afose e interminabili si protraggono all'infinito, mi permeano di inerzia, di sonnolenza, di pigrizia.

Persino se mi affaccio dalla finestra di camera mia mi sembra di poter vedere la superficie bollente dell'asfalto che si rammollisce per la temperatura infernale che si spande nell'atmosfera lenta e annichilita. Mi sto sciogliendo.

Sono parcheggiato sul divano con la voglia di vivere di un depresso cronico, il ventilatore sparato in faccia alla velocità massima che fa svolazzare nell'aria i ricci biondi, e le gambe spalancate per cercare di prendere più corrente possibile.

Non ho la maglietta, sono solo in casa e nessuno può vedermi, una patina di sudore perlaceo mi bagna la pelle, che si infila, chiara e pallida com'è, nell'orlo di un paio di pantaloncini della tuta neri. Sento gli occhiali in bilico sul mio capo.

A metterli mi scivolano sul naso, da quanto sono sudato.

Le mie lunghe dita affusolate e altrettanto madide di sudore volando rapide sulla tastiera del cellulare, mentre rispondo al mio ragazzo, e migliore amico d'infanzia. Qualche volta mi capita di ripensare ai nostri primi giorni assieme, a quando lui aveva le prime cotte per le nostre compagne e io pensavo di non avere speranze. A quando c'eravamo ritrovati solo noi due, da soli, e ce n'eravamo resi conto. Che alla fine eravamo davvero, davvero fatti per stare insieme.

Perché io non ero una persona facile, alle medie. Non so chi di voi ne sia a conoscenza, ma una delle mie caratteristiche più spiccate è la lingua tagliente. E non sono bravo a tenermi le cose dentro, no, io devo dirle per forza.

Proprio per questo motivo le persone attorno a me avevano iniziato a diminuire. Se n'erano andati tutti. Tutti tranne Yamaguchi, che aveva continuato a sorridere, che aveva continuato a scrivermi messaggi e a portarmi le polpette di riso di sua madre, e nella foga del momento, dopo una giornata particolarmente stressante, si era messo addirittura sulle punte dei piedi, mi aveva fissato con quel suo viso costellato di lentiggini, e aveva premuto le labbra sulle mie.

Il primo giorno in cui io e Yams ci siamo baciati è un ricordo che tengo saldo nel mio cuore. Come i nostri primi appuntamenti clandestini, la nostra prima volta, tutti quei piccoli momenti che hanno costruito quello che ho oggi. Compresa la paura che ci scoprissero, la forza di volontà di Yamaguchi che ha finto di essere etero per anni, solo per dare una mano a me.

Osservo con affetto le sue parole che appaiono nella nuvoletta del messaggio inviato.

>> Fa così caldo che vorrei buttarmi nella Senna. << scrive, e io sorrido.

Adagio la testa sul cuscino.

>> La Senna è in Francia, Yams, fai prima a buttarti nel Pacifico. E comunque vorrei evitare il tuo annegamento, se possibile. << rispondo, con un tono che può sembrare freddo, ma che sono convinto il mio ragazzo recepirà in modo del tutto diverso.

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