anime one shot || collection

𝚕𝚘𝚜𝚎 𝚒𝚝

⟿ ✿ ship :: IidaSero

➭ ✧❁ SMUT alert :: "Poi, per la venticinquesima volta di questa notte, non so cosa succeda."

➥✱ song :: "Lose It", Oh Wonder

⤜⇾ parole :: 7.275

➸★✺ disclaimer :: so che la ship è strana e campata in aria, ma io sono strana e campata in aria, per cui spero che vi piaccia anche se non ha il minimo senso logico 

➠♡༊ written :: 14/12/20

⧉➫ genre :: fluff, chill

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Quando sento bussare alla porta, mi spavento.

È un rumore improvviso, secco e forte, io sono solo in camera mia, al buio, e salto sul posto immediatamente.

Eppure, non sto facendo nulla che non dovrei. Penso.

Cioè, sto fumando erba. Ma è per prescrizione medica, per l'insonnia, e per l'ansia, e Aizawa lo sa.

Funziona dieci volte meglio di qualsiasi medicinale abbia mai provato, e ha persino meno effetti collaterali, mi fa sentire come se stessi fluttuando in mezzo alle nuvole e riesco a dormire come un bambino. Quindi no, non sto facendo decisamente nulla che non dovrei.

Rimango per un istante pietrificato, e cercando di capire se sia stato io ad essermelo sognato o cosa, ma no, quello era decisamente il suono di qualcuno che bussa alla mia porta.

Sospiro, e mi alzo dall'amaca.

Sì, amici, ho un'amaca in camera. Ma questa è un'altra storia.

Appoggio il mozzicone a metà sul bordo del posacenere di resina rosso fuoco che mi ha regalato Kirishima, per precauzione apro un po' le finestre, e mi avvicino alla porta.

Sono le tre del mattino, cazzo.

Chi dovrebbe venire a bussarmi alla porta alle tre del mattino?

Mi incespico sul mucchio di panni sporchi - che per pigrizia giacciono lì, nel loro disordinato ammasso all'angolo della mia stanza - e raggiungo la maniglia.

Se solo avessi uno spioncino, guarderei.

Ma la UA a questo ancora non ha pensato.

Apro la porta lentamente, e ci trovo dietro una persona che non mi sarei mai aspettato di vedere sulla soglia della mia camera, a quest'ora di notte.

Il rappresentante di classe.

Niente meno che Tenya Iida.

La prima cosa che mi viene, è il panico. Quest'uomo è la personificazione delle regole. E io, nonostante non ne stia infrangendo per motivi medici, sto comunque fumando erba nel campus del liceo.

Prima che possa anche solo aprire la bocca, metto le mani avanti.

Non mi piace essere accusato e non mi piace discutere.

Nemmeno gli lascio il tempo di parlare, inizio a giustificarmi nel primo istante in cui intravedo i suoi occhiali squadrati.

− Ho la prescrizione! Giuro che ho la prescrizione, aspetta che la trovo e te la faccio vedere... − grido, indietreggiando nella confusione della mia stanza per ravanare fra i cassetti.

− Sero, non importa... − prova a dire, ma sono infervorato alla ricerca della mia dimostrata onestà.

Rimane fermo, non entra. Come se stesse aspettando il permesso.