𝚕𝚒𝚝𝚝𝚕𝚎 𝚋𝚘𝚢

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⟿ ✿ ship :: KinKuni

➭ ✧❁ SMUT alert :: "Vuoi lasciarti andare un po'?"

➥✱ song :: "Little Boy", Ashnikko

⤜⇾ parole :: 7.316

➤♡❆ comfort fic for :: giobast

➠♡༊ written :: 24/08/21

⧉➫ genre :: smut, fluff, chill

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Incastra le gambe una sull'altra, si sistema sullo sgabello, appoggia i gomiti sulla superficie bagnaticcia del bancone di fronte a me.

I suoi capelli oscillano piano vicino alla fronte, li porta con la riga di lato, ora, non in mezzo come al liceo, e qualche ciocca scura e liscia non riesce a rimanere a posto come l'aveva lasciata.

C'è un disegno d'inchiostro che spunta dalla spalla e s'inerpica sul collo, dove il collarino sottile di pelle nera si sistema delicatamente contro la carnagione chiara.

Sorride con le labbra sottili e si sporge verso di me, la maglietta larga che lascia intravedere le clavicole.

Sfarfallano, le dita piene di anelli, mentre avvicina la cannuccia alla bocca, le sopracciglia si alzano appena, gli occhi si fanno più affilati quando mi guarda.

Fa di uno spettacolo anche solo bere un cocktail, si lecca le labbra un po' più piano di quanto dovrebbe, non smette per un istante di tenere lo sguardo incollato al mio.

Sorride ancora.

Indietreggia.

E ricomincia a parlare con la sua amica seduta al suo fianco.

Akira Kunimi è sempre stato, è e sarà, la mia rovina.

Maledetto.

Maledettissimo Akira.

Con il cuore che batte un po' più velocemente di prima, riprendo in mano la bottiglia di rum che avevo mollato sul piano e ricomincio a versarlo nel Long Island che il vecchio in fondo al bar mi ha chiesto dieci minuti fa.

Deve sempre venire quando sono di turno?

Maledetto.

Glielo dico sempre, che se viene mi distrae, e ok che questo lavoro lo faccio da quando abbiamo iniziato l'università, ma fare cocktail col tuo ragazzo che ti manda le occhiatine dall'altra parte del locale, è sicuramente difficile.

Stronzetto.

Eccolo là, gambe lunghe e sorriso da serpe, la sua migliore amica al suo fianco altrettanto conscia del piano malefico, a complottare a mie spese con le labbra chiuse attorno ad un Moscow Mule sempre uguale.

Bastardo.

Finisco il drink, mi sporgo al fondo del bancone, prendo i soldi e le lamentele per il ritardo, cerco un altro cliente.

Il venerdì sera è pieno di gente, cazzo, deve per forza rendermi il lavoro impossibile?

Un paio di ragazze attirano la mia attenzione.

Tiro indietro i capelli con una mano.

Li porto giù, ora, non su come al liceo, quella fase è finita, nel caso interessasse a qualcuno.

Faccio per attraversare lo spazio che mi separa dalle clienti con un paio di passi.

− Yūtarō, ho finito il mio drink. Me ne fai un altro? –

anime one shot || collectionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora