Capitolo Diciotto: Un migliaio di passi in avanti

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Jessica aveva saltato il nostro incontro dopo scuola nell'aula di musica quel giorno. Le parole che le avevo detto giravano velocemente nel nostro piccolo gruppo, soprattutto quelle in cui ammettevo i miei sentimenti per Jessica e come le ragazze pensassero che io fossi simile a Dean. Dopo che Charlotte e Kyle provarono le loro esibizioni per un po', potevo dire con certezza che voleva cogliere l'opportunità di parlare di ciò che era successo.

"Penso sia abbastanza per oggi," disse Kyle riponendo la chitarra e guardandomi ansiosamente.

Feci un cenno della mano verso Charlotte. "Dai, vai. Sputa il rospo."

Non si trattenne. "Non ci posso credere che tu abbia ammesso così i tuoi sentimenti!" Disse incredula.

"Non è stato come immaginavo, ma non è questo il problema maggiore in questo momento, Char. Avrei voluto prolungare le cose con Jessica per un po'; è un bene che sappia che mi piace e io so che il sentimento è reciproco. Il mio problema è il fatto che non è l'unica a vedermi come Dean," dissi, ancora irritato dalla cosa. Ad essere onesti, mi sentivo insultato che mi paragonassero ad una persona come Dean.

"Beh, devi dargli un po' di tempo, amico," mi disse Kyle facendo spallucce.

"Sì, non puoi biasimarle per essere sospettose dopo quello è successo con Dean. Le ragazze lo adoravano quando faceva volontariato. E," Charlotte addolcì la voce, "anche a Jessica piaceva. Non permette a tutti di avvicinarsi a lei in quel modo."

Contrastai la mia gelosia nel sapere l'attrazione di Jessica verso Dean cercando di pensare al momento in cui si era confidata con me. "Perché cavolo Dean si è comportato così dal momento in cui le piaceva Jessica? Certo, comportarsi leggermente male quando ti piace una ragazza potrebbe essere normale, ma così è stato un po' troppo, non trovi?"

Charlotte rispose facendo spallucce, ma Kyle se ne uscì dicendo, "forse è solo uno stronzo che non sa come si tratta una ragazza."

"Ma io non sono quel tipo di stronzo! Non sarò la persona più amichevole del mondo, ma le cose sono cambiate da allora," dissi.

Kyle si stiracchiò, avvicinandosi per darmi una pacca sulla spalla. "Lo so bene, amico, sei diventato, come dire, piuttosto dolce. Quel raggio di sole ha rasserenato la tua tempesta, o no?" Scherzò, sorridendo sornione.

"Stai zitto," sibilai.

Charlotte sospirò con disappunto. "Dovresti essere più romantico, sai magari potresti dedicarle una canzone. Sai, dovresti corteggiarla."

Mi immobilizzai, facendo una smorfia. "Non sono il tipo di persona che canta delle serenate. Avere una ragazza non è mai stato un problema in passato. Le piaccio, mi piace, le chiedevo di uscire e accadeva quel che doveva accadere."

Kyle rise nell'udire le mie parole, "Reece canta serenate? Oddio, sarebbe impagabile." Si portò il dito sotto l'occhio, come se stesse catturando una lacrima. Scossi la testa, presi lo zaino e mi alzai.

"Comunque ragazzi, non la metterò all'interno di qualcosa che non è ancora pronta ad affrontare, almeno sa cosa provo." Mentre camminavo per uscire dall'edificio, rallentai i miei passi quando un pensiero mi colpì. Un istante dopo stavo tornando indietro con un'idea in mente. Jessica sapeva cosa provavo; ma ciò non mi impediva di cercare di corteggiarla.

Dopo tutto, sapevo come trattare una ragazza.

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Non sapevo se mi sarei dovuto aspettare un altro assalto con dei cuscini mentre bussavo alla porta dell'orfanotrofio. Qualsiasi cosa fosse successa, era certo che non avrei tirato fuori nessuna caramella dalla busta che avevo in mano.

A Thousand Words - TraduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora