⚠️⚠️Attenzione: questo capitolo, al pari di quello che ne seguirà, non sarà un immagina personalizzato su richiesta, ma un estratto liberamente assunto dalla mia vita quotidiana. Prima di iniziare, vorrei chiarire con voi alcuni aspetti fondamentali. In primo luogo, voglio rassicurare tutti voi sul fatto che, le storie da voi richieste, sono sottoposte a continua elaborazione sotto la mia direzione: aspettano solo di essere pubblicate e, credetemi, sarà questione di tempo. Infine, per quanto riguarda questo non predeterminato frammento, vi posso solo anticipare quanto per me sia importante, quanto effetto abbia avuto sulle mie facoltà emotive e intelligibili e quanto io senta la necessità di condividerlo con voi che, tra le altre cose, in questo caso, fungerete da giudici di quanto sarà narrato. NESSUNO, tra i citati, sarà preso di mira o oggetto di critiche/ingiurie. Grazie per l'attenzione e buona lettura a tutti!!⚠️⚠️
Giulia's pov:
Non ho mai pensato seriamente, se non sporadiche volte e abbastanza superficialmente, a me stessa. Ogni volta, dopo quelle occasioni cui accennavo poco fa, mi sono sempre sentita sporca, sbagliata, egoista e materialista. Sono abituata a pensare prima al bene collettivo e, da anni oramai, a quello altrui, estromettendomi. Se qualcuno, ora, venisse da me per chiedermi se io sia favorevole o contraria ai "lavori di gruppo", io risponderei, del tutto convinta, "assolutamente favorevole". Non chiedo nulla in cambio, se non un semplice "grazie"; non chiedo favori; non approfitto; non porto rancore. Mi rimbocco le maniche, mi sacrifico e mi butto a capofitto nelle imprese in cui mi cimento; senza risparmiarmi; senza guardare l'orologio; senza fare caso al luogo. Perché vi dico tutte queste cose sul mio conto, quando potrei benissimo parlarne nella mia biografia o continuare a tacere e soffocare le mie emozioni? Semplice: in data mercoledì 16 Dicembre, mi è capitato tra le mani un caso analogo. Il saggio che avete avuto modo di leggere nel capitolo precedente, in realtà, fa parte, appunto, di un lavoro di gruppo da presentare per la materia di educazione civica. Questa volta ho davvero toccato il fondo. Ho fatto l'impossibile per cercare di riunire tutti i miei amici ad un orario prestabilito per tentare di buttare giù qualche idea insieme: ho proposto una videochiamata di notte; ho rinunciato a mangiare; ho messo da parte lo studio. E quale sarebbe stata la loro risposta? Nessuna. Sono rimasta come una cretina da sola, a pendere dalla bocca di persone che non la usavano nemmeno per degnarsi di rispondere, anche solo per dirmi di no. Ma il tempo scorreva ugualmente. Il lavoro andava consegnato lo stesso. Allora mi sono chiesta: "Meglio non consegnare o consegnare ma fatto da sola?". Ho scelto di sacrificare tre ore del mio sonno notturno per dedicarmi interamente a quel saggio. E anche stavolta, seppure nel torto, sono stata costretta a proteggere i miei compagni: si, perché io sono fatta così. Il giorno dopo, come se non bastasse, invece di essere difesa, protetta o compresa, ho dovuto subire il rimprovero della mia professoressa. Come mai? Semplicemente a causa del fatto che lei aveva espressamente chiesto un lavoro di gruppo e non "singolo". Arrivati a questo punto, sento il bisogno di giustificarmi e di giustificare gli altri per la loro negligenza, camuffandola in "mancanza di tempo". Peggio ancora. L'insegnante attribuisce a me la colpa di non aver saputo tenere a bada altre tre persone e per aver scelto uno spot pubblicitario (su un campione di cinque) già optato da altri. Alla mia domanda esplicita, riguardante se fosse stato meglio non lavorare o lavorare da soli, la prof si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Chissà perché... Per di più, vado a controllare i messaggi sulla chat di gruppo e vedo persone scrivere testuali parole: "Giulia, stai gettando inutilmente merda addosso ad altri..." o, ancora, "Giulia, non è bello incolpare altri per uscirne puliti", "Giulia, non fare la vittima", "Giulia, scegli un'altra pubblicità poiché hai preso la nostra. Se non la cambi, il problema è tuo". A tal punto, la domanda sorge spontanea: chi ha provveduto al lavoro del Power Point di anatomia? Chi va, ormai automaticamente, alle interrogazioni per prima per salvare la media degli altri che non aprono il libro nemmeno per sbaglio? Chi si è fatta in quattro per lavorare, cercando di coinvolgere anche gli altri, proponendo addirittura orari impensabili? E ancora, io mi chiedo: ma dov'è la libertà di cui tutti parliamo e che ci viene insegnata fin da bambini? Perché tutti, nessuno escluso, davanti ad un docente, diventa improvvisamente un attivista e, in realtà, dietro le quinte, nel 2020, quasi 2021, sta ancora negando i diritti acquisiti con fatica e sudore della comunità LGBT?? Ma soprattutto, perché la stessa insegnante non si fa, come dovrebbe, promotrice e portatrice di quei stessi valori che lei per prima dovrebbe conoscere e far rispettare? Per fortuna, vedendomi così in difficoltà, altri miei compagni di classe mi propongono di entrare a far parte del loro gruppo e, subito, si dichiarano totalmente a mio sostegno, ridandomi la dignità e la ragione negate. Che cosa mi ha sorpreso di più? Il fatto che si trattasse di persone che, sinceramente, non avevo mai considerato sotto l'aspetto umano o emotivo. Non ci siamo mai scambiati più di quattro o cinque frasi in quattro anni di "convivenza". E, cosa ancora più lodevole, senza essere sottoposti a domanda, mi riferiscono: "Giulia, noi ti vogliamo bene!". Io non ho mai fatto grandi cose per loro; e questa è la mia opportunità per ripagarli: questo capitolo è dedicato a voi quattro (Mattia, Luca, Francesco e Andrei) e a chiunque mi voglia bene. Ora, la parola a voi. Grazie mille per l'attenzione e buona vigilia di Natale!!❤❤
Spazio autrice: VI VOGLIO BENE ANCHE IO!!!❤❤❤
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IMMAGINA IT CAST
FanfictionImmagina personalizzati e su richiesta sul cast di IT. Gli immagina saranno sui seguenti attori: Jaeden, Finn, Jack e Wyatt. Alcuni capitoli di questa storia saranno parzialmente o completamente SMUTH 🔞🔞🔥🔥 A chi non piace questo genere di capito...