Immagina Sophia Lillis 🍺🍺

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⚠️Warning: questo capitolo è un immagina personalizzato su richiesta di amosophialillis. Spero che sia di tuo e vostro gradimento e buona lettura a tutti!!⚠️

Sophia's pov:
La gente, la società in cui viviamo, il mondo intero persino sceglie volontariamente e automaticamente di guardarci sotto una luce diversa, una luce che sembra essere stata creata appositamente per quelle come noi. È come se un enorme occhio scrutatore ci osservasse al solo scopo di apporre ad ognuno di noi delle etichette. 
Tutti si aspettano che ce ne staremo zitte e buone nel nostro angoletto della camera da letto, al buio, con le finestre chiuse, nascoste e isolate dal resto dell'umanità, sedute per terra con le ginocchia al petto e la testa abbassata, a piangerci addosso per ciò che siamo di fronte agli altri. 
È arrivato il momento di dirlo: non abbiamo una malattia infettiva! Non siamo meno dotate di voi! Voi che giudicate tanto, non siete migliori di noi. L'orientamento sessuale non influisce sulle competenze di una persona. Sapete cosa, al contrario, influisce parecchio? I vostri commenti, le vostre parole, i vostri bisbigli: quelli si che feriscono a morte. L'amore è amore: noi sappiamo amare con la stessa intensità e con la stessa veracità di un eterosessuale, anzi...forse sappiamo farlo anche meglio, perché abbiamo imparato fin da subito, senza che qualcuno ce lo insegnasse, ad assaporare ogni singolo momento, nella consapevolezza che non tornerà mai più, e a memorizzarlo, per attingerne nei momenti di difficoltà. 
Quindi, sapete che vi dico? Che me ne frego!
Ogni mattina, appena mi sveglio, ringrazio il Signore per avermi dato l'opportunità di essere unica, mi alzo, spalanco le persiane e apro le finestre, dando il mio buongiorno al mondo. Mi vesto come cazzo mi pare, faccio tutto a modo mio. Quando esco di casa non guardo mai quanto siano belle le mie scarpe, ma sempre dritto di fronte a me. Cammino con passo sicuro e quando, per la strada, incontro dei gruppetti di ragazze o anche ragazzi che bisbigliano parole confuse a mezza voce, non mi fermo per ascoltare, ma sorrido, saluto e mando un bacio volante, lasciando i miei "spettatori" a bocca aperta. Non siamo a teatro, non c'è nulla da vedere! Mi chiamo Sophia Lillis, ho 19 anni e voglio solo essere felice, rimanendo me stessa.
Ma cosa succede quando il tuo desiderio proibito, l'oggetto dei tuoi sogni diventa la tua migliore amica?
Ricordo ancora il giorno in cui feci coming out: era da poco suonata la campanella che indicava il termine delle lezioni: quasi tutti, compresi i Perdenti, erano già andati a prendere il proprio posto nella mensa. Li raggiunsi a passo lento, malsicuro. Ero molto nervosa, tanto da mangiarmi le unghie (avrei avuto bisogno di una sigaretta, ma in mensa è proibito). Alla fine riesco ad avvicinarmi; rimango in piedi, scrutando le loro facce, mentre gli altri cominciano a chiedermi come mai non mi sedessi con loro. Non rispondo a quelle domande, ma penso a come esordire: più penso, più sale la tensione. Decido di essere, o almeno apparire, il più naturale possibile:
Sophia: "Devo dirvi una cosa".- comincio. I miei amici interrompono le proprie conversazioni e mi ascoltano attentamente.
Sophia: "Oggi ho capito due cose importanti: la prima è che vi voglio troppo bene e non ho intenzione di perdervi, perché siete i miei migliori amici e, in quanto tali, sento di poter condividere tutto con voi. La seconda è che non voglio più nascondermi, non voglio più vivere nell'ombra, non voglio più essere costretta a fingere. Io sono lesbica! Spero che questo non cambi i rapporti esistenti fra di noi e che tutto continui a seguire il proprio corso, esattamente come prima". Concludo, con un sorriso nervoso, impaziente di scoprire la loro reazione.
La mia migliore amica, Asia, si alza immediatamente in piedi; mi guarda per un istante negli occhi per poi darmi un bacio sulla guancia e dirmi:
Asia: "Non ti ho scelta affinché tu fossi uguale alle altre. È la diversità a far avvicinare le persone: non a caso sei la mia migliore amica ed ora più che mai mi sento vicina a te!!".
Si alzano in piedi anche gli altri Perdenti, unendoci in un grande abbraccio di gruppo. 
Più avanti, nei giorni seguenti, ho ripensato molto a quel casto bacio. Tra quelle labbra si nasconde il baldacchino d'amore, cosparso di petali di rose e profumato di oli orientali, su cui vorrei adagiarmi in eterno. È questo il bello di Asia: sarebbe capace di trasmetterti il suo mondo con un solo sguardo.
Da allora, anelo un altro suo bacio prima di addormentarmi e la notte, sognando Asia, stringo nel pugno le coperte tra le quali mi sembra di sentire il suo dolce profumo. 
Ma, purtroppo, ricordo anche il nefasto giorno in cui Asia mi confidò, per prima e in assoluta segretezza, il suo fidanzamento con un insignificante ragazzo che conosco solo di vista, un certo Lucas. Ricordo come dovetti fingere, in sua presenza, di essere contenta e come, dopo essermene allontanata, corsi nel primo pub della zona per ubriacarmi velocemente e tanto, sperando che ciò avrebbe cambiato la realtà. Ma, ahimè, l'unico effetto che ottenni fu quello di, tornata a casa, vomitare tutto quell'alcol. Avrei voluto uscisse anche il mio cuore trafitto...
In questo momento sto giusto andando a casa sua: poco fa mi ha mandato un messaggio in cui vi era scritto che aveva urgenza di vedermi per parlarmi di una cosa che non si poteva dire per telefono. Percorro il viale di casa sua e, prima ancora che potessi bussare, mi viene ad aprire, avendomi vista arrivare dalla finestra della sua stanza, la quale affaccia proprio sulla strada.
Asia: "Ciao!!"
Sophia: "Ciao!!"- esclamiamo abbracciandoci sulla soglia. 
Asia: "Entra, ti ho preparato il tuo estratto preferito: succo alle more, ricordi?".
Sophia: "È fantastico, grazie, ma non dovevi disturbarti".
Asia: "Nessun disturbo: per la mia migliore amica, questo ed altro!".
C'è qualcosa di strano in lei: non saprei dire esattamente cosa, ma ha un aspetto estremamente malinconico, sofferente, stanco, sbattuto... Voglio saperne di più!
Sophia: "Allora? Qual è questa notizia che non può aspettare?"- chiedo incuriosita, dopo aver bevuto un sorso del succo preparato con con tanto amore per me.
Sospira, guardandomi negli occhi come se cercasse aiuto.
Asia: "Dopodomani mi sposo".- esordisce con tono piatto, privo di alcuna emozione, gioia, felicità. Sembra quasi una condanna, ancor più per lei che per me.
Sto per strozzarmi con il succo. Dopo aver ingerito, mi stampo un sorriso (finto ovviamente) in faccia ed esclamo, con una voce talmente acuta che mi sembra strano non abbiano sentito anche i cani.
Sophia: "Ma è una notizia fantastica!! Sono felicissima per te!!".
Asia: "È questo il punto: io non lo sono per niente!"
Sophia: "Come sarebbe a dire?"
Dopo un momento di riflessione, inizia a spiegare.
Asia: "Hanno organizzato tutto i suoi genitori: il vestito, il posto, gli inviti, la sala del ricevimento e tutte le altre cazzate. Ma è da un po' di tempo che, non so...io non sento più niente per lui! Ora ci si mette anche questo matrimonio, ma nessuno capisce quello che io voglia davvero, quello che io senta davvero".
Sophia: "Non devi per forza sposarlo, se non lo ami":
Asia: "Vorrei che fosse così semplice...".
Sophia: "Cosa senti davvero?"- chiedo, ansiosa di conoscere la risposta.
Asia: "Non lo so bene, è ancora tutto così confuso...".
Rimaniamo in silenzio, in balia dei nostri pensieri. I suoi sono facili da indovinare: il cuore protesta, dicendole qualcosa, qualcosa di nuovo, ma il suo cervello non lo vuole accettare, pensando ancora che la cosa giusta da fare sia il matrimonio, anche se sarà infelice e la farà soffrire. 
I miei pensieri, al contrario, sono più complicati: ho un giorno, un giorno a malapena per farle cambiare idea. Ma come, io mi domando come?? Ad un tratto, mi viene un'idea. Non è il massimo, certo, ma vale la pena di provare: tutto per tutto!!
Sophia: "Ho un'idea: che ne diresti se domani pomeriggio usciamo insieme? Come ai vecchi tempi: facciamo shopping, una chiacchierata tira l'altra, ci fermiamo a mangiare in un posticino carino e magari la sera ci vediamo anche un bel film. Che ne dici?"
Asia: "E che dico? Che ad una giornata con la mia migliore amica non posso mica dire di no!!"- accetta ridendo di gusto. 
È fatta! Ora il nostro destino è nelle mie mani: sta a me scegliere come giocare questa partita.
Il giorno dopo:
Mi sveglio prestissimo: ho una missione importante da portare a termine. Esco di casa altrettanto presto, dirigendomi verso quella di Asia. I suoi genitori sono fuori per motivi di lavoro, per cui abbiamo a disposizione l'intero edificio con tanto di piscina.
Sophia: "Ma io non lo sapevo: se me lo avessi detto avrei portato il costume"- mi giustifico mortificata.
Asia: "E a che ti serve il costume? Togliti le scarpe e buttati!!".
Sophia: "No, no, non se ne parla proprio. Lo vedi questo completo? È costato..."- non faccio in tempo a completare la frase che Asia mi spinge, facendo schizzare l'acqua dappertutto, e bagnando anche se stessa.
Sophia: "Ti odio!!"- urlo sorridendo, mentre cerco di togliermi i capelli dalla faccia.
Asia ride a sua volta, battendo le mani.
Asia: "Del doman non v'è certezza!!"- urla, per poi tuffarsi, anche lei completamente vestita.
Dopo due o tre ore passate in piscina a cazzeggiare e a scattare selfie, usciamo per farci una doccia e cambiarci i vestiti.
Sophia: "E io adesso come faccio?".
Asia: "E le migliori amiche che ci stanno a fare?"- domanda sarcastica, porgendomi alcuni suoi vestiti. Per fortuna portiamo la stessa taglia ed entrambe abbiamo un buon gusto.
Dopo aver pranzato da lei, nel primo pomeriggio andiamo nella via principale a fare acquisti, guardare vetrine e commentare sdegnate i prezzi esagerati delle migliori marche. Ma la nostra filosofia di vita dice che non si esce da un negozio senza prima essersi provate un vestito nel camerino, per il semplice motivo di dover scattare una fotografia allo specchio da postare su tutti i social. Poi il vestito si può anche rimettere a posto. Una volta siamo addirittura uscite dal negozio con una busta di quel negozio...vuota. È per una questione di facciata!!
Verso le 19 ci fermiamo in un pub per prendere un aperitivo che ci ricorderemo per un bel po' di tempo... Veniamo infatti avvicinati da due ragazzi, più o meno della nostra età, che vogliono offrirci da bere per un solo, unico e chiarissimo scopo. Avreste dovuto vedere le loro facce quando abbiamo detto loro che io sono lesbica e, come scusa più solida, ci siamo inventate che Asia aspettava un bambino!! Si sono a dir poco dileguati, scomparsi nel nulla: saranno sicuramente in Messico!!
Per concludere la serata, come promesso, ci spostiamo a casa mia, dove cerchiamo di vedere un film dell'orrore; ma, appunto, quando ci rendiamo conto che sono più le volte che distogliamo lo sguardo e gridiamo che le volte in cui ci portiamo dei popcorn alla bocca, abbandoniamo l'impresa. Senza che ce ne accorgessimo, si è già fatto tardi. Questa giornata è letteralmente volata via!!
Poso il telecomando sul divano al mio fianco, tamburellando con le dita sulla mia gamba, non sapendo come comportarmi per non farla andare via. Ma poi mi ricordo: bisogna rischiare tutto per tutto!!
Asia: "Allora...deduco che la serata finisca qui".- tira le somme. Nella sua voce, si scorge perfettamente la volontà di essere nel torto.
Sophia: "No!"- esclamo, guardandola improvvisamente negli occhi. I suoi sono pieni di speranza, proprio come i miei.
Sophia: "Voglio dire...no! Non finisce qui, ma inizia qui!".
Le sposto una ciocca di capelli dal viso e accarezzandole una guancia, le dico:
Sophia: "Non sposarlo. Scegli di essere felice. Scegli me!".
Non saprei dire se ciò che è avvenuto immediatamente dopo sia stato l'effetto delle mie parole, o il suo istinto troppo a lungo represso. Sta di fatto che, senza esitare, si avvicina lentamente alle mie labbra per poi percorrere l'ultimo tratto tutto d'un fiato. Il modo in cui le nostre lingue si attorcigliano, muove la testa e si stringe quasi avvitandosi al mio corpo, mi appaiono come premeditati, studiati, come se si fosse esercitata a lungo per rendere quel momento immortale!! Mi alzo di scatto, volendo rendere quella serata perfetta, memorabile, le porgo la mano invitandola a seguirmi. Lei, a sua volta, si alza, intreccia le sue dita con le mie e mi segue su per le scale. Sul pianerottolo superiore, mi volto a guardarla e riprendiamo da dove ci eravamo fermate. Camminiamo barcollando, nel mio caso all'indietro, aprendo la porta della mia stanza con un calcio, avendo una mano che attraversa i suoi lunghi capelli, finendo sulla nuca e l'altra sulla sua schiena. Andiamo a sbattere un po' dappertutto, talvolta facendo anche cadere qualcosa dai mobili che ci ostacolano il passaggio; ma a noi non importa, anzi...ne ridiamo divertite. Ed è proprio nel mezzo di una delle nostre risate che capovolgo la situazione, spingendola sul letto ove lei si sdraia come una Venere ad aspettarmi. Non mi faccio attendere: la raggiungo subito dopo essermi tolta la canotta, camminando per il letto con i movimenti di una pantera. Lei inizia a sbottonarsi la camicetta che, un attimo dopo, finisce per terra insieme al mio indumento. Ad ogni indumento che ci togliamo, cade per terra anche ogni bugia, ogni finzione, ogni maschera, fino a quando non siamo solo Sophia e Asia nella nostra vera natura. 
Asia: "Grazie".- mormora, un attimo prima di addormentarsi fra le mie braccia.
Sophia: "Di cosa?"
Asia: "Per avermi fatto capire perché io non ami più Lucas!!".
La osservo respirare e sognare, cercando di catturare ogni minimo dettaglio, quasi a volermi assicurare che sia veramente mia. Ho quasi paura ad addormentarmi: sento che, se chiudo gli occhi, quando li riaprirò lei non ci sarà più. 
Allontano subito questo pensiero, classificandolo come paranoia. 
Peccato che non ci sia stata paranoia più simile al vero...
Il giorno delle nozze:
I raggi del sole penetranti dalla finestra, baciano i miei occhi assopiti, destandoli dalle immagini idilliache della notte precedente, ancora ben impressi nella mia mente.
Girandomi, allungo inavvertitamente un braccio verso il lato opposto. Rischiando di svegliare Asia, sono già pronta a scusarmi; ma purtroppo, non percepisco altro che il vuoto. Apro bene gli occhi e mi accorgo amaramente che Asia non è nel letto. Al suo posto, sul cuscino sul quale, la notte precedente, aveva appoggiato la testa, c'è un biglietto. Lo leggo.
Asia: "Cara Sophia, riesci sempre a stupirmi e ci sei riuscita anche questa volta. Sei una persona fantastica: metti sempre il bene degli altri al primo posto, trascurando troppo spesso te stessa. Io non ero felice, e tu questo l'hai capito subito. Tu sei semplicemente perfetta...troppo perfetta. Ed io non voglio deluderti, perché ti amo. Spero solo che dopo questa notte io possa soffrire un po' di meno, conservando un lieto ricordo di noi. Addio amore".
No no no, un attimo. Che significa? Arrotolo il pezzo di carta tra le mani, gettandolo per terra. Dov'è Asia? Che cosa vuole fare? Scendo giù dal letto e per le scale correndo alla velocità della luce, trattenendo il respiro dalla paura. Prendo il telefono. Non so chi cazzo chiamare. Ma, se il  mio sesto senso non mi inganna, ho ragione di pensare di dover chiamare Giulia...una delle damigelle di nozze. Compongo il numero. Sta squillando.
Giulia: "Pronto?"
Sophia: "Giulia? Dov'è Asia?".- domando con ansia.
Giulia: "Come dov'è Asia? È il giorno delle sue nozze: si sta per sposare, no? Piuttosto, tu dove sei? Manchi solo tu, ti stiamo aspettando tutte!!".
Rimango paralizzata: mentre le lacrime cominciano ad affollarsi e a spingere per uscire, ho la forza solo per abbassare lentamente il telefono mentre Giulia, ignara di quanto mi stia accadendo, continua a parlare.
Giulia: "Pronto? Sophia, ci sei??". 
Attacco giusto un paio di secondi prima di scoppiare in un pianto dirotto, che mi fa piegare a metà, come se qualcosa si fosse rotto dentro di me; come se qualcuno mi avesse preso a pugni il cuore. 
Mi rialzo, mettendomi le mani tra i capelli e urlando a squarciagola. Un grido misto tra dolore, rabbia e pazzia. 
Mi sento improvvisamente potente. Si, una potente forza distruttrice. 
Con un'inaudita forza nei muscoli, inizio a rompere, strappare, distruggere, sgretolare, calpestare, buttare a terra ogni qualsivoglia oggetto che mi capiti sotto tiro.
La mia camera, sotto sopra.
La credenza della cucina, deserta. 
Il pavimento, pieno di schegge di piatti.
I tiretti tutti di fuori.
Il soggiorno, irriconoscibile.
Con respiro affannato e gli occhi ancora iniettati di sangue, mi lascio cadere esausta sul divano. Mi sento improvvisamente spossata, debole; come se ogni energia vitale abbia abbandonato il mio corpo.
Mi stendo su di esso, in posizione fetale, con le braccia intorno alle gambe, le quali, a loro volta, arrivano fin sotto al petto. Sprofondo in un sonno che sa di morte, mentre l'ultima delle mie lacrime mi riga la guancia arrossata.
Mi sveglio di soprassalto, spaventata. Ho avuto un incubo terribile, peggiore della mia stessa sorte. 
Mi guardo intorno: su tutto regnano le tenebre. 
Guardo l'orologio: le 19. 
Mi alzo per raggiungere il mio pacchetto di sigarette e trovare un accendino che funzioni. 
Tiro una boccata, guardando fuori della finestra della cucina, tendendo l'orecchio ad ogni più lieve rumore.
L'unica cosa che sento è un rumore di tacchi a spillo, più o meno vicino, e un lamento femminile: un insieme di parole confuse, sbiascicate, senza inizio né fine. Sarà un ubriaca, penso. 
Il suo lamento si fa sempre più vicino, fino a quando non la sento bussare alla mia porta. Sposto una tenda dalla finestra per vedere chi sia. 
Oh mio Dio!! Ma è Asia, vestita da sposa!!
Getto subito il mozzicone di sigaretta e corro ad aprire.
Sophia: "Oh mio Dio, Asia: sei ubriaca! Che ti è successo??".
Asia: "Il matrimonio...Lucas...Tutto a puttane!!".- esclama, facendo persino fatica a reggersi in piedi.
Lo sapevo che quello stronzo l'avrebbe fatta soffrire. La prendo tra le braccia, facendola entrare e accomodare sul divano. 
Sophia: "Devi smaltire la sbronza: stenditi e dormi"- le impongo, andando a prendere una coperta.
Non appena torno, la trovo già addormentata, con un braccio fuori dal divano e la testa rivolta verso l'interno. È crollata letteralmente. Le appoggio la coperta addosso con la massima cautela. 
Da parte mia, prendo una sedia dal tavolo e la giro in direzione del divano, sedendomi sopra di essa per poter osservarla meglio.
Vederla dormire è sempre uno spettacolo: col suo vestito da principessa e i tratti angelici del volto, potrebbe benissimo essere una statua classica. Potrei stare ad osservarla all'infinito, senza stancarmene mai. Il tempo sembra essersi fermato.
Guardo l'orologio: sono già passate due ore dal suo arrivo. 
Mi alzo un secondo dalla sedia per andare a prendere il telefono, decisa più che mai a riempire di insulti Lucas per averla fatta soffrire. 
Ho quasi finito di scrivere il messaggio, quando una voce alle mie spalle mi blocca, facendomi desistere dal mio proposito. Cancello il messaggio e spengo il telefono.
Asia: "Non farlo!"- sono le uniche due parole che pronuncia, ancora semi addormentata, leggendomi nel pensiero.
Sophia: "Sei sveglia. Scusa, non me ne ero accorta..."-
Asia: "È arrivato il momento di raccontare come siano andate realmente le cose".
Sophia: "Ti ascolto".- dico, incrociando le braccia al petto, impaziente e attenta ai particolari.
Asia: "Non è stato Lucas a lasciarmi...o meglio, è stato lui, si, ma è stata solo una questione di tempo, perché lo stavo per fare io. Solo che lui ha trovato un foglio nella tasca della mia giacca su cui avevo scritto una dichiarazione d'amore per te. Non ho provato niente quando me lo ha rinfacciato e se ne è andato, se non una sensazione di sollievo. Sono corsa in pub per prendere qualcosa per rilassare i nervi, affinché trovassi il coraggio di tornare da te per chiedere scusa. Ma poi ho perso il conto delle birre bevute ed eccomi qua. Avevo preparato anche un discorso figo!!".- esclama, concludendo la narrazione degli avvenimenti.
Sophia: "Beh, io sono qui e ti sto ascoltando: improvvisa, se non ti ricordi!!"- la sprono.
Asia: "Sono stata una stronza: ho pensato che sarebbe stato meglio fare la scelta giusta, senza capire che stavo facendo la scelta giusta per gli altri, non per me. Perché la mia scelta giusta è quella meno ovvia, quella che nessuno si aspetterebbe da me!! Io ti amo e non voglio perderti! Non basta più il ricordo: ora voglio il tuo ritorno!! E spero che un giorno tu possa trovare la forza per perdonarmi, perché sinceramente non riesco neppure ad immaginare una vita senza di te!!".
Sophia: "Hai finito?". - domando, cercando di rimanere impassibile in volto, per trarla in inganno. 
Asia: "Si, credo di si".
Sophia: "Bene, allora ora posso fare questo!!".- esclamo, poco prima di prenderle il volto tra le mani e far congiungere le nostre labbra, dando luogo al connubio perfetto tra la Terra e l'universo. Se chiudo gli occhi, posso vedere l'intero firmamento. Se li apro, vedo la stella più luminosa che ci sia nella galassia. 
Ci stringiamo, ci contorciamo in mille posizioni, fino a quando non si esaurisce l'ossigeno a nostra disposizione. Ma, anche in questo caso, cominciamo a respirare la vita dell'altra, rimanendo unite per la fronte, gli occhi socchiusi.
Sophia: "Sai cosa rischi stando con me, vero?".
Asia: "Si, corro gli stessi rischi che corro stando con i Perdenti. Ma già allora non me ne fregava niente. Pensa adesso quanto me ne possa importare!!". 
Ridiamo di cuore.
Asia: "Che ne dici? Continuiamo il discorso di sopra? Questa volta ti garantisco che, domattina, mi troverai al tuo fianco, a guardarti dormire!!".- giura, porgendomi la mano.
La afferro subito.
Sophia: "Si, assolutamente si: lo voglio!!".- ironizzo, ma non troppo.
Mi chiamo Sophia Lillis, ho 19 anni e questa è la mia storia...la nostra storia.

Spazio autrice: Cara Asia, cari follower, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Personalmente, posso dire di aver toccato tutti i temi a me più cari...e solo questo mi fa essere orgogliosa di quanto abbia appena scritto!! Per il resto, posso assicurarvi che ci vedremo molto presto con un altro capitolo (su Jaeden Martell). Per qualsiasi cosa, sapete dove trovarmi. Da sempre e per sempre a vostra disposizione!!
Baci baci palloncini rossi miei!!😘😘
By Giulia💎🌈👑

 



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