Immagina Jack Dylan Grazer (Parte 1) ✏️🎨

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⚠️Warning: questo capitolo è un immagina personalizzato su richiesta di grazer_x_love. Spero che sia di tuo e vostro gradimento e buona lettura a tutti!!⚠️

Maria's pov:
Quanto tempo dedichiamo alla cura di noi stessi, nel raggiungimento del benessere? Alcuni potrebbero rispondere "molto", in quanto, praticando attività fisica o coltivando hobby, credono di aver raggiunto la felicità. Altri risponderebbero "poco", in quanto, essendo sommersi dal lavoro e travolti dalla vita frenetica dei nostri giorni, non trovano nemmeno il tempo di rilassarsi. Mi chiedete quale sia la mia opinione? Io penso che le persone passino molto tempo a cercare qualcosa, non accorgendosi, in realtà, di star girando in tondo, cioè di far parte di un circolo vizioso. Secondo me, la felicità, ovvero il perfetto equilibrio tra anima e corpo, è molto più vicina di quanto crediamo: si trova nelle piccole cose che noi, però, possiamo rendere grandi!!
Io, per esempio, considero il disegno e la pittura delle forme d'arte liberatoria e rilassante. Amo riuscire a catturare l'attimo, l'angolatura e la luce giusti. Penso sia affascinante poter vedere le cose per quello che sono realmente... Non prediligo nessun tipo particolare di soggetto; quando creo una nuova composizione, mi prefisso una sola regola: ritrarre solo ciò che mi ispiri e che mi comunichi un messaggio... Un senso.
Qualche mattina faccio suonare la sveglia prima del dovuto, in modo tale da alzarmi, mettere della musica leggera e stimolante e lasciar viaggiare la mente e la mano su un foglio di carta... La giornata di oggi, per esempio, è cominciata in questo modo: mi sono alzata per vedere le straordinarie luci dell'alba ed ora sono seduta alla mia scrivania con una matita in una mano, una tazza di tè che sorseggio di tanto in tanto nell'altra, le cuffiette nelle orecchie e il solito volto in testa... Comincio a tratteggiarne i lineamenti e le forme principali usando la tecnica del chiaro-scuro e applico le regole della prospettiva, essendo esso girato di tre quarti. E in men che non si dica, les voilà... L'ho portato a termine! Ho immortalato eternamente su un semplice foglio di carta la freschezza e la giovinezza del volto del ragazzo più bello del mondo: il mio tanto amato Jack Dylan Grazer!! Fate attenzione... Non è il mio ragazzo, e probabilmente resterà per sempre il mio migliore amico... Ma la vita ci insegna che la speranza è l'ultima a morire: infatti, ogni sera prima di andare a dormire, prendo tra le mani uno dei tanti ritratti che ho realizzato a sua immagine e, semplicemente, sorrido.
A risvegliarmi dal mio sublime stato di estasi è la voce di mia madre, proveniente dal piano di sotto, per annunciarmi che la colazione è pronta...
Mamma: Maria scendi? È pronto da mangiare...
Maria: Si arrivo...-rispondo di rimando, posando in un tiretto della scrivania la mia ultima opera.
Carico lo zaino in spalla e, con una certa fretta, scendo le scale e mi dirigo in cucina per salutare mia madre...
Mamma: Non mangi?
Maria: Ora non ho tempo... La porto a scuola e me la riservo per dopo.
Mamma: Ok. Senti una cosa... L'altro giorno facevo le pulizie in camera tua e mi sono ritrovata per le mani un sacco di disegni della stessa persona... Chi è??
Maria: Nessuno...-rispondo imbarazzata- è solo...il modello che ci fanno ritrarre al corso pomeridiano di arte e fotografia.
Mamma: Capito. Beh, è senza dubbio un bel ragazzo, non trovi?
Arrossisco violentemente...
Maria: Non lo so... Cioè si... Ma perché dobbiamo parlare proprio di questo argomento?!
Mamma: Va bene, va bene. Non ti scaldare per così poco...
Maria: A tal proposito, questo pomeriggio mi trattengo a scuola per il corso: forse farò un po' tardi. Ciao...
Mamma: Ok, ciao.
Scendo in strada e, percorrendo lo stesso tratto tutti i giorni in completa solitudine, mi rimetto le cuffiette e faccio partire la musica: oggi mi sento predisposta ad ascoltare i New Kids On The Block. Come al solito, percorro il viale da sola, fino a quando, dopo pochi metri, non sento una mano picchiettarmi sulla spalla... Mi giro di scatto, spaventata...
Jack: Hey calma, sono solo io...-mi rassicura lui, cavalcando lo skate e mettendosi al mio fianco...
Maria: Oh mio Dio, Jack... Ciao-dico, togliendomi una cuffietta...
Jack: Ciao. Ti ho spaventata?
Maria: No no, tranquillo... Scusa...
Jack: Ti scusi per una colpa mia? Sei davvero incredibile: è in occasioni come questa che mi ricordo il motivo per cui ti...voglio bene-indugia un po' su queste ultime parole, come se avesse voluto dire qualcos'altro...
Abbasso la testa, arrossendo...
Maria: Come mai da queste parti? Di solito non fai questa strada...
Jack: Ho solo pensato di fare un po' di compagnia ad una mia amica... Posso?
Maria: Si certo... Anche se, in realtà, non sono da sola: ci sono i New Kids On The Block a sostenermi!!
Jack: Ci avrei scommesso che avresti detto così... Fai sentire...-dice, prendendo una mia cuffia e mettendosela nell'orecchio, azzerando quella poca distanza che ci separava e camminando attaccatissimi.
Maria: Jack, ahahahahaha... Così rischiamo di cadere...
Jack: Se dovesse succedere mi metto io sotto e mi usi come materassino, così non ti fai male!!
Continuiamo a percorrere gli ultimi metri che ci separano dalla scuola camminando in questa situazione tanto bizzarra quanto piacevole, fino a quando non siamo costretti a separarci per andare ognuno ai rispettivi armadietti...
Jack: Ci vediamo dopo in classe.
Maria: A dopo...
Ripongo i libri che non mi servono, prendo quelli utili per le prime ore e mi dirigo in classe, andandomi a sedere al solito posto che, per l'appunto, è il banco davanti a quello di Jack!!
La lezione inizia normalmente, con il prof che spiega ed io che mi annoio, con il pugno sotto il mento, a fare da sostegno all'intera testa, troppo pesante e assonnata per reggersi da sola... Oltretutto, oggi manca anche Giulia, la mia compagna di banco... Per cui, anche volendo, non saprei con chi parlare senza farmi notare.
Tutto ciò fino a quando non viene lanciato un bigliettino sul mio banco... Viene da dietro... Lo apro e mi rianimo...
Jack: Ti annoi?
Ed è così che ho smesso di "ascoltare" (per modo di dire) la lezione ed ha avuto inizio la nostra conversazione su carta.
Maria: Si. Tu?
Jack: E me lo chiedi? Scienze della comunicazione in prima ora: ho detto tutto!! Roba da spararsi...
Maria: È la nostra condanna: io mi sono rassegnata. Fai come me: sorridi e annuisci anche se non stai capendo niente...
Jack: Lo farò. Comunque... Dopo le lezioni rimani per il corso di disegno e fotografia?
Maria: Certo, non potrei mai mancare!
Jack: Ah, un'ultima cosa... Durante la pausa pranzo vorrei parlarti di una cosa seria ed importante: ti aspetto negli spogliatoi della palestra... Lì non c'è mai nessuno a quell'ora.
Maria: Va bene.
Non posso negare che il suo invito non abbia destato in me una certa curiosità... A tal proposito, mi sento talmente euforica che le restanti ore della giornata mi sembrano passare più velocemente.
Al suonare della campanella della sesta ed ultima ora, come un fulmine, chiudo il libro di testo, che vado a riporre nell'armadietto e, con lo zaino in spalla, mi dirigo impaziente agli spogliatoi della palestra. Come al solito, qui a quest'ora non c'è mai nessuno, il che mi permette di entrare indisturbata nei bagni maschili, dove credo si trovi Jack...
Maria: Jack, sei qui?
Silenzio totale...
D'improvviso, mi sento strattonare per un braccio e, un attimo dopo, mi ritrovo con la schiena al muro con, a pochissimi centimetri da me, il corpo di Jack quasi a contatto col mio...
Maria: Ma allora ti piace prendermi alla sprovvista...?!
Jack: Shhh!!-esclama, portandosi un dito alla bocca...- meglio parlare sottovoce e stare in un angolino al riparo...
Maria: Perché? Non avevi detto che qui non passa mai nessuno??
Jack: Si, ma non si può mai sapere...! Diciamo che siamo una specie di "infiltrati speciali"...
Maria: Accidenti: è proprio intrigante!!
Jack: Lo sai che sei davvero bellissima??! Resterei in questa posizione, ad ammirare il tuo dolce viso perfetto, per delle ore senza stancarmi mai, neppure per un secondo!!
Arrossendo, abbasso la testa ravviandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio...
Maria: Jack, ti prego, non dire così che mi fai sentire in imbarazzo... Lo vedi? Adesso non riesco nemmeno a guardarti negli occhi e a ricambiare il complimento: te ne potrei elencare così tanti da formare una lista infinita... Perché tu sei molto più bello di me...
Mi mette due dita sotto al mento, sollevandomi il viso e costringendomi a guardarlo nei suoi profondi occhi marroni...
Jack: La luce che emani e che mi illumina mi rende bello!!
Sorrido spontaneamente.
Maria: Jack, che ci facciamo qui?
Jack: Oh già, è vero... Volevo solo dirti che mi è successa una cosa bellissima, che mi fa sentire benissimo, vivo... Come se fossi rinato. Mi sono innamorato di te!! Questa notte ti ho sognata: nel sogno, eravamo io e te sdraiati sul letto a parlare, ridere e scherzare... E, tra una parola e l'altra, ci rubavamo degli intensi e passionali baci che sembravano essere fatti di zucchero, per quanto erano dolci... Poi è calata la notte e ti sei addormentata tra le mie braccia... Ed io, mentre ti osservavo dormire, sorridevo e ti accarezzavo i capelli. E in quel momento ho capito di avere tutto ciò che ho sempre desiderato: possedevo il mondo intero tra le braccia!! In un attimo ho realizzato di voler passare tutte le notti della mia vita in quel modo. Quando poi mi sono svegliato, ho pianto: mi sono sentito stringere il cuore da una mano gelida... Avrei voluto che non fosse un semplice sogno, ma realtà...
Sono sull'orlo del pianto: ho appena sentito quello che ho sempre sognato di udire!! Che cosa si può desiderare di più dalla persona che si ama??
Questa volta sono io a zittirlo: mi avvicino lentamente al suo volto e, non senza un pizzico di imbarazzo, gli do un casto e lieve bacio sulla guancia, lasciandogli una leggerissima traccia di rossetto. Non ancora sazia d'amore, i baci diventano due, tre, quattro e così via, fino ad arrivare al punto in cui si perde il conto, spostandomi, di volta in volta, in vari punti del suo viso, fino a salire all'altezza dell'orecchio e sussurrargli...
Maria: Ti amo, Jack.
Mi allontano di poco, il giusto per riuscire a guardarlo negli occhi e in viso: è completamente rosso!! Mi viene da ridere...
Jack: Che c'è?
Maria: Niente, stavo solo pensando ad una cosa...
Jack: Cosa?
Maria: Te lo faccio vedere...
Prendo tra le mie mani la sua mano destra e, lentamente e delicatamente, la vado ad appoggiare sulla mia guancia. Lui, per niente sorpreso, sorride amorevolmente e me la accarezza con piccoli movimenti.
Maria: Stavo pensando a questo: certe volte dovremmo imparare ad essere più spontanei, come se fossimo dei bambini piccoli che, se vogliono una carezza, non te la chiedono, ma prendono direttamente la tua mano e se la portano in faccia!!
Jack: A proposito di spontaneità...
Maria: Dimmi.
Lo osservo aprirsi il giubbotto, tirare fuori dalla maglietta una collana e sfilarsela...
Jack: Questa collana, nella sua semplicità, rappresenta uno dei beni più importanti della mia famiglia: è una specie di portafortuna che ci tramandiamo di generazione in generazione. I miei me l'hanno data dicendomi di darla, a mia volta, alla ragazza della mia vita; quella con cui vedo un futuro davanti a me; quella con cui metterò su una famiglia. Quella ragazza, ovviamente, sei tu... Ed io penso che sia più opportuno che la tenga tu al posto mio. Così avrai due cose di me: questa e il mio cuore!!
Mi alzo i capelli e lui mi aiuta nel mettermela...
Maria: Grazie mille, Jack... È bellissima!!
Appoggio le mie mani sulle sue spalle, ci guardiamo negli occhi, li chiudiamo e ci abbandoniamo ad un bacio intenso, passionale e carico di tutte le parole d'amore scambiate finora. Lui picchietta la sua lingua sui miei denti per chiedermi l'accesso, che io non gli nego, e le nostre lingue si incontrano, congiungendosi, amalgamandosi e assaggiandosi reciprocamente. Sembra stiano ballando, tanta è l'armonia che le lega... Stavolta, non abbiamo la minima intenzione di separarle!! Nemmeno il bisogno di ossigeno ci fa allontanare l'uno dall'altra... Ma forse, il corso di disegno e fotografia, ci riesce un po' di più...
Maria: Jack... Credo sia arrivata l'ora di andare...-comincio a biascicare, tentando di sciogliermi, di malavoglia, da quel bacio.
Jack: Dobbiamo per forza?-chiede lui, facendo la faccina da bambino tenero, quasi implorandomi...
Maria: Purtroppo si...
Jack: Va bene... Mettiamo in chiaro due cose, però: prima di tutto, io e te, da ora, stiamo ufficialmente insieme... E poi, questo discorso lo riprendiamo dopo!!
Maria: Beh, il mio fidanzato ha ragione... Quanto vorrei che fosse già "dopo"...
Jack: La mia fidanzata è magica: sa trasformare una pausa pranzo di venti minuti in un capolavoro... Lo spettacolo più bello del mondo!!
Ridendo, recuperiamo i nostri zaini e, a mano a mano, ci dirigiamo verso l'aula dove sta per tenersi il corso.

Spazio autrice: Come avete potuto vedere, per questo immagina ho preso come punto di riferimento molti piccoli dettagli da "IT" e da "IT CHAPTER TWO". Comunque, spero che questa prima parte vi sia piaciuta e, nel frattempo, io sto già lavorando alla seconda parte di questa storia... Per qualsiasi cosa, scrivetemi nei commenti o nei direct e ricordatevi di lasciare like!! Ci rivedremo tra non molto. Baci baci palloncini rossi miei!!😘😘
By Giulia🌈💎👑

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