Immagina Jaeden Martell 🎞🎞

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⚠️Warning: questo capitolo è un immagina personalizzato su richiesta di JaedenTiAmo. Spero che sia di tuo gradimento e buona lettura a tutti!!⚠️

Carlotta's pov:

Avete presente quella bellissima sensazione comunemente definita "dormiveglia"? Quella fase del sonno in cui sei consapevole di star dormendo, ma continui ugualmente a riposare serenamente, a rigirarti dolcemente tra le lenzuola e ad essere il padrone dei tuoi sogni, vale a dire decidere cosa debba accadere e come...? Beati voi... Io no!! Ogni santa mattina, vengo letteralmente scaraventata giù dal letto da una bestia satanica, chiamata "mamma", che irrompe nella mia stanza senza bussare ed esce senza chiudere la porta. E non è questa la cosa peggiore, se si considera il fatto che sto per affrontare un lunedì mattina di merda...
Mamma: Svegliati Carlotta, è tardi!!!- esclama mia madre di buon umore, senza un motivo per esserlo (almeno dal mio punto di vista), spalancando le tende e trasformando la mia camera da una caverna ombrosa ad una spiaggia assolata...
Carlotta: Noooo, voglio dormire... Dai, altri cinque minuti...
Mamma: Non è il momento: la notte è fatta per dormire e il giorno per dare il meglio di se stessi nella vita!!
Carlotta: Appunto: la cosa che mi riesce meglio nella vita è dormire... E anche mangiare...
Mamma: Non farmelo ripetere... Ti aspetto di sotto tra dieci minuti.
Affondo la testa sotto al cuscino (è il mio modo di sentirmi immune lol) e maledico mentalmente tutti coloro che hanno inventato l'istituzione scuola e hanno deciso che debba iniziare alle 8!! 
È inutile lamentarsi... È dura e fa schifo la vita dello studente. 
Ma c'è una cosa... Una piccola cosa che quasi tutti ignorano, ma che, nel mio caso, mi da la giusta carica per andare avanti e mi fa alzare dal letto la mattina: per quanto la scuola possa sembrare pesante, inutile e noiosa, non dobbiamo dimenticare che è proprio tra quei banchi che sono nate le migliori amicizie... È tra quelle mura che abbiamo conosciuto le persone che ci rendono la vita più leggera, spensierata e divertente; persone che ci ascoltano e ci capiscono; amici che non ti giudicano, con cui condividere gioie e dolori e sempre pronti ad offrirti una spalla su cui piangere. È in quelle maledette aule che proviamo le più svariate e peggiori emozioni: l'ansia prima di un'interrogazione, le aspettative deludenti quando riceviamo i nostri voti o la rabbia nei confronti di un professore stronzo che è stato ingiusto con noi... Ma sono queste stesse sensazioni che ci fanno sentire vivi e affamati di vita. Per non parlare del fatto che, nella maggior parte dei casi, è proprio in questo ambiente che sboccia quel tipo di amore che ti accompagnerà nel lungo cammino della vita; quell'amore che ti fa sorridere anche quando ti affacci alla finestra in una fredda e piovosa giornata di novembre e fa esplodere l'estate nel tuo cuore, riscaldandolo e prendendosi cura di esso. Potreste dirmi: "Ne parli come se lo avessi provato sulla tua pelle...". Infatti è così: la mia anima gemella si chiama Jaeden Martell. Lui è la risposta a tutte le mie domande... Il senso di tutto ciò che esiste... Ed io non mi stancherò mai di sognare che anche una piccola parte della sua anima, chissà quale e quanto grande, possa accettarmi per quella che sono, con tutte le mie imperfezioni e che, alla fine, possa amarmi. Ma fino a che punto questo può essere considerato un sogno? Forse lui è veramente lì, nella sua stanza, di notte, seduto sul suo letto a chiedersi se sia meglio stare sveglio a pensarmi o dormire nella speranza di sognarmi...
Sotto questa prospettiva, non esito nemmeno un secondo ad alzarmi, andare a farmi una doccia, indossare i miei vestiti preferiti ed accogliere l'inizio della nuova giornata come una nuova occasione per interagire con Jaeden, dal momento che ci conosciamo da una vita e frequentiamo la stessa classe.
Scendo gli scalini a due a due e mi precipito in cucina, dove trovo la colazione già pronta e servita. 
Mamma: Perché non mangi mentre vai a scuola? Così farai tardi...
Carlotta: Non farò tardi: la scuola è dietro l'angolo. E poi oggi non penso che si faccia lezione regolarmente: dobbiamo allestire i preparativi per la fine dell'anno.
Mamma: Come vuoi.
Carlotta: Ora vado... Ah, dimenticavo una cosa: dopo scuola vado a studiare da Giulia... Non so quando torno, dipende da quanti compiti ci danno.
Mamma: E quando pensavi di dirmelo?? 
Carlotta: Te lo sto dicendo ora, no? Ciao.
Mamma:  ...
Il liceo che frequento è veramente vicinissimo a casa: dopo neanche cinque minuti di cammino, mi ritrovo già a girare per i diversi corridoi in direzione del mio armadietto.
La prima cosa che noto è, mio malgrado, il solito gruppetto di fanatiche che, totalmente PER CASO sta passando accanto a me proprio in questo momento... Non è mia abitudine origliare ( tant'è vero che non l'ho fatto nemmeno stavolta) ma, passandomi accanto, hanno pronunciato ad alta voce e volontariamente il mio nome... Se il loro intento era quello di farmi incazzare, direi che ci siano riuscite perfettamente!! 
Greta:  ...Non sceglieranno mai Carlotta...
Carlotta: Scegliermi per cosa?
Greta: Mi dispiace, ma non parlo con le troiette...
Carlotta: Infatti, troverei parecchio strano se tu parlassi con te stessa!!
Ad occhio e croce, dovrei averla sistemata: è rimasta a fissarmi a bocca aperta e con occhi spalancati, sbiancando in volto.
Carlotta: Chiudi la bocca: non ci sono cazzi da prendere qui!!
Maddie: Ma come ti permetti? Noi siamo tutte ragazze rispettabili e per bene.
Carlotta: Quindi vorresti farmi credere che quella macchia bianca al lato della bocca sia latte?
Tutte: (senza parole).
Carlotta: Buona giornata... - replico, con tono acido.
Greta e la sua compagnia se ne ritornano a fanculo ed io torno a prendere i miei libri dall'armadietto. Chiudo velocemente lo sportello e, altrettanto velocemente ed inspiegabilmente, trovo il viso di Jaeden a pochi centimetri dal mio...
Carlotta: Oh mio Dio!! 
Jaeden: Oh scusa, ti ho spaventata?
Carlotta: No no, tranquillo... Sono io a non avere i riflessi pronti, scusa.
Jaeden: Allora, hai saputo?
Carlotta: Saputo cosa? 
Jaeden: Del teatro. A quanto pare la prof di italiano ha voluto organizzare uno spettacolo di fine anno... E indovina quale sarà la classe "fortunata" che avrà l'onore di essere portata in scena?! 
Carlotta: No... Non mi dire... La nostra??! 
Jaeden: Eh già... E indovina quale dramma andremo a rappresentare...? 
Carlotta: No, questo non riesco ad immaginarlo...
Jaeden: Un classico: Romeo e Giulietta.
Carlotta: Io mi ammazzo. 
Jaeden: Comunque... Stavo pensando una cosa: io ci vedo anche un lato positivo in tutta questa faccenda. Per esempio, che ne dici se andiamo insieme al teatro? Voglio dire, ti passo a prendere sotto casa, stiamo un po' insieme, ci sediamo vicini, dormiremo insieme dalla noia...
Carlotta: Ahahahaha
Jaeden: E magari possiamo anche fare qualcosa prima, qualcosa dopo... Insomma, ci divertiamo!!! 
Carlotta: Per me è si!!
Jaeden: Sei in finale?!
Carlotta: Ahahahahaha scemo... 
Jaeden: Andiamo in classe?
Carlotta: Si.
Lo trovo irresistibile quando fa lo stupido: è così fottutamente cute che lo guardo con gli occhi a cuoricino e lo starei ad ascoltare per delle ore. 
Entriamo in classe insieme e vado a sedermi immediatamente vicino a Giulia che, avendomi vista in compagnia della mia crush, ha assunto la classica espressione maliziosa da: "Voglio sapere tutti i dettagli!!"
Carlotta: Non dire niente: abbiamo solo parlato...
Giulia: Lo sai anche tu che non mi accontenterò mai di una frase così semplice... Che ti ha detto?
Carlotta: Beh, in effetti...-respiro profondamente cercando di non sclerare- mi ha invitata ad andare al teatro insieme a lui!!!
Giulia: Awwwwww!! L'HO SEMPRE SAPUTO CHE GLI PIACI!!
Carlotta: Vuoi abbassare la voce?! È pochi banchi più avanti, potrebbe sentirci... 
Nel mentre, entra la professoressa di italiano che, dopo i soliti convenevoli, annuncia di dover scegliere chi tra noi prenderà parte allo spettacolo. 
Essendo io estremamente disinteressata, mi distacco completamente dal mondo reale ed estraggo dallo zaino il quaderno su cui sono solita disegnare e in cui prevalgono principalmente ritratti. Sono tutte immagini di persone che, in un certo senso, mi ispirano e mi hanno fatto arrivare un messaggio: a loro non serve comunicare con le parole, ma basta semplicemente saper cogliere il momento giusto e guardarle negli occhi, la curvatura della bocca o come si muovono per capire cosa hanno dentro. Oggi ho deciso di disegnare il profilo di Jaeden; non solo perché è il ragazzo che mi piace, ma anche per il profondo senso di fiducia e sicurezza che mi trasmette. La sua anima è una delle più pure che abbia mai visto: se fosse un colore e potesse luccicare, sarebbe sicuramente il bianco più smagliante e abbagliante che ci sia al mondo. 
Il disegno, per quanto sia ancora incompleto, sta venendo molto bene; quando, ad un certo punto, assorta come sono nei miei pensieri, quasi non mi accorgo del fatto che la prof abbia appena pronunciato il mio nome...
Carlotta: Cosa? Scusi, non credo di aver sentito bene...
Prof: Ho detto che sarai tu. Sarai tu ad interpretare il ruolo principale di Giulietta!
Carlotta: COSA??!-esclamo entusiasta ed incredula allo stesso tempo.
Greta: COSA??! Ma prof, veramente volevo avere io quel ruolo.
Prof: Si, lo so: me lo avevi già detto. Ma vedi, senza offesa, io penso che Carlotta sia la più adatta tra tutte per essere Giulietta: possiede delle spiccate, innate ed innegabili qualità interpretative, nonché una grandissima abilità a calarsi nel personaggio e a riprodurne le introspezioni psicologiche ed emotive. Senza contare il fatto che, ovviamente, si tratti di una ragazza di bell'aspetto.
Greta: Io non credo che sia poi così tanto abile a fingere...
Carlotta: Ha parlato colei che, al massimo, è capace di fingere un orgasmo...-esprimo il mio pensiero ad alta voce, in modo da non farmi sentire dalla prof, ma solo da Giulia e da Greta; le quali, rispettivamente, ridono e rimangono schernite.
Greta: ...Non sa nemmeno che cosa sia l'amore...
A questo punto, non mi trattengo ed esclamo ad alta voce davanti a tutta la classe...
Carlotta: Parli proprio tu che, in attesa del principe azzurro, ti scopi tutto il reame!!
Come previsto, la classe scoppia a ridere, fino a quando, dopo pochi secondi, la prof ristabilisce l'ordine.
Prof: Ragazzi calmatevi.
Greta: Non ci sarebbe un ruolo, anche piccolo, per me?
Prof: Si, in effetti ce ne sarebbe uno...
Greta: E quale??
Prof: La governante di casa Capuleti.
Greta: Vale a dire... la serva!
Prof: Io non la chiamerei così... Ma, in pratica, si tratta di questo, si...
L'ora si conclude tra le risatine generali dei miei compagni di classe, i quali si prendono liberamente gioco di Greta e del suo ruolo tanto marginale quanto assurdo ed umiliante.
Tornando all'armadietto, vengo raggiunta da Jaeden che, correndo, mi ferma per un braccio e mi si posiziona davanti con il fiatone...
Carlotta: Hey... Tutto bene?
Jaeden: Si si. Volevo solo dirti che, a quanto pare, c'è stato un piccolo cambiamento di programma...
Carlotta: Già, me ne sono accorta...
Jaeden: Facciamo così... Che ne dici se questo pomeriggio ci vediamo a casa mia per provare le parti? Visto che mancano appena due giorni, ci esercitiamo insieme come se fosse già il vero spettacolo: fidati, funziona meglio così!!
Carlotta: Certo, va benissimo: dammi solo il tempo di chiamare mia madre per dirle che tornerò tardi e quando usciamo andiamo direttamente a casa tua.
Jaeden: Perfetto- fa per andarsene ma, dopo qualche secondo, si volta nella mia direzione e aggiunge...- Ah, ricordati una cosa: qualcosa prima e qualcosa dopo...- e se ne va, accompagnando la frase con un occhiolino. 
Ho un urgente bisogno di nascondere il mio viso eccessivamente arrossato dall'imbarazzo e di emettere quelle piccole urla di gioia tipiche della scleratura!!
Ma, per il momento, mi accontento di un altro tipo di soddisfazione: infatti, si da il caso che, esattamente in questo momento, stia passando da queste parti Greta, con aria visibilmente incazzata... Ne approfitto per esclamare ad alta voce (abbastanza alta affinché mi senta) e con un atteggiamento di superiorità...
Carlotta: Nella vita c'è chi sale le scale... E chi le pulisce!!- e la vittoria è mia... Dov'è la mia coppa?

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