Immagina Jack Dylan Grazer (Parte 2) ❤️🍸

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⚠️Warning: questo capitolo è un immagina personalizzato su richiesta di Grazer_Mylove. Spero che sia di tuo e vostro gradimento e buona lettura a tutti!!⚠️

Jack's pov:
Esistono diversi modi attraverso cui svegliarsi la mattina, cui corrispondono altrettanti tipi di persone: chi imposta la sveglia e, non appena questa suona, scatta immediatamente a sedere sul letto oppure, con gli occhi ancora chiusi ermeticamente, allunga il braccio in direzione del comodino tentando di spegnerla; chi si sveglia nel cuore della notte, madido di sudore e terrorizzato per via di un terribile incubo; chi ha il sonno leggero e si sveglia ad ogni minimo rumore e chi, al contrario, non si sveglierebbe nemmeno se fuori finisse il mondo; quelli che, dopo aver trascorso una notte focosa, fatta di amore e passione, aspettano l'arrivo dell'alba. E poi ci sono loro... Tutti coloro che aprono gli occhi quando i raggi del sole, attraversando le tende della finestra, illuminano il loro viso fino a raggiungere le palpebre socchiuse. Già... Il sole del mattino... In alcuni casi e per certe persone, è considerato un simbolo di rinascita... L'inizio di un nuovo capitolo della propria esistenza... L'inizio di una nuova era o, più, semplicemente, l'occasione per ricominciare da capo e farlo al meglio. Per tutti questi motivi, si svegliano col sorriso e di buon umore. Ma un'altra categoria di persone, alla quale io appartengo orgogliosamente, si chiede: "Chi cazzo ha acceso il sole?! Qualcuno lo spenga, voglio dormire!!". Spalanco gli occhi, stropicciandomeli. Mi sveglio di soprassalto scattando a sedere sul letto... Inizialmente non capisco bene dove io mi trovi e cosa sia successo... Non ricordo molto della sera precedente; è come se ci fosse un vuoto nella mia testa, interrotto, di tanto in tanto, da alcuni flash... L'unica cosa che ricordo è di aver esagerato con l'alcol, infatti, anche a distanza di molte ore, risento degli effetti del dopo sbronza: avverto un atroce mal di testa e percepisco delle fitte di dolore allo stomaco. Sebbene io non sia ancora completamente lucido e ci siano alcune parti del mio corpo addormentate ed indolenzite, provo ad alzarmi lentamente e a camminare. Accompagnato da intermittenti giramenti di testa e costretto a reggermi a qualche mobile, mi trascino pesantemente di stanza in stanza, in cerca di un bicchiere d'acqua e di un'aspirina.
Scendo al piano di sotto, dove trovo mia madre in cucina...
Mamma: Jack, tesoro mio, come ti senti?
Jack: Ho avuto giornate migliori, grazie...
Mamma: Guarda come ti sei ridotto a bere così tanto: ti fa male al fegato, lo vuoi capire?
Jack: Mamma, ti prego, non alzare troppo la voce e non farmi la predica. Almeno non adesso: mi sta scoppiando la testa!!-esclamo poco prima di ingoiare l'amara medicina.
Nel mentre, qualcuno suona al campanello...
Mamma: Vado io, tranquillo. Tu intanto torna di sopra e dormi un altro po': hai una pessima cera e un urgente bisogno di riposare.
Seguo il suo consiglio; una volta giunto in camera mia e dopo aver chiuso la porta alle mie spalle, mi butto sul letto e affondo la testa nel cuscino. Dopo nemmeno cinque minuti, sento bussare alla mia porta...
Jack: Avanti...-rispondo pigramente, senza aprire gli occhi e senza girarmi...
Jack: Se cerchi i vestiti da lavare sono in quella cesta...-continuo, senza essere certo di aver indicato il punto giusto...
Ellie: Veramente io cercavo te.
Per la seconda volta in meno di un'ora, sgrano gli occhi ma, stavolta, per l'incredulità. Quella voce... Quella voce che tanto detesto, che mi fa rabbrividire e fremere di rabbia solo sentendola... Raccolgo tutte le mie forze per alzarmi il più velocemente possibile e affrontarla guardandola negli occhi. Non ci posso credere; qualcuno mi dica che sto sognando!! Ma no... Questo non è un sogno... È un terribile incubo!!
Jack: Ellie...?! Come sei entrata??
Ellie: Come fanno le persone normali: ho bussato alla porta e tua madre mi ha detto che ti avrei trovato qui.
Jack: Certo, avrei dovuto immaginarlo... Ma la vera domanda è un'altra... Cosa ci fai qui??
Ellie: Te l'ho già detto: sono venuta per te.-ripete, avvicinandosi sempre di più e cercando di baciarmi. Ma io, grazie ai miei riflessi, riesco a respingerla.
Jack: Che cazzo fai? Sei impazzita o semplicemente zoccola??
Ellie: Eppure ieri sera non mi hai respinta...
Jack: E qui ti sbagli: sarò anche ubriaco e confuso, ma ricordo perfettamente di averti mandata a fanculo davanti alle tue amiche.
Ellie: Si, ma è stato un gesto "forzato": lo hai fatto solo perché c'era Alessia al tuo fianco. Infatti, poco dopo, sei stato tu stesso a venire da me...-lascia la frase in sospeso, accompagnandola con un occhiolino.
Jack: In che senso?-domando confuso.
Ellie: Davvero non ricordi niente? Eppure è stata una notte indimenticabile...
Jack: Di che stai parlando?-chiedo, cominciando a preoccuparmi...
Ellie: Sto dicendo che abbiamo fatto sesso.
Sento le gambe venire meno e l'energia vitale abbandonare il mio corpo... No. Non è possibile. Non avrei mai potuto tradire la mia fidanzata...
Mi lascio cadere sul bordo del letto...
Jack: Non è vero: non me lo ricordo...
Ellie: Eri ubriaco.
Jack: Si, ma ricorderei perfettamente, se fosse vero, di aver compiuto un così abominevole atto.
Ellie: Puoi non credere a me, ma ad una registrazione si.
Jack: Cosa vuoi dire?-sento una goccia di sudore scendermi sulla fronte...
Ellie: Per rendere il tutto più piccante abbiamo girato un video. Guarda...
Estrae il telefono dalla sua borsa e, girandolo verso di me, lo fa partire. 
Oh mio Dio... Non ci posso credere: quello sono veramente io!! Che schifo!! Non so cosa dire o cosa fare... Rimango a bocca aperta per tutto il tempo fino a quando, non sopportando più la vista di una tale oscenità, nonché la prova concreta del tradimento di Alessia, le impongo urlando di stoppare il video.
Ellie: Se vuoi ora me ne posso anche andare...-sentenzia con aria minacciosa.
Jack: Aspetta!!-la blocco sulla soglia. La conosco fin troppo bene...
Jack: Che cosa vuoi farne adesso?
Ellie: Vedo che finalmente ci capiamo... Caro, adesso sei MIO!! Da ora in poi, tu dovrai rispondere a qualsiasi messaggio o chiamata da parte mia e assecondare tutte le mie richieste, di qualunque tipo. 
Jack: E se io mi rifiutassi?
Ellie: Vado a scambiare due chiacchiere con la tua fidanzata e penso proprio che alla fine le mostrerò chi è veramente il suo ragazzo: ricordati che il video non mente!!-esclama con aria soddisfatta e mostrando fieramente il suo cellulare.  
Esce dalla mia stanza come se stesse uscendo dalla mia vita ma, in realtà, se n'è appena impossessata.
In preda al panico e turbato da quella visita indesiderata, corro in bagno dove, assalito da diversi conati, riempio il WC di vomito. Mi sento come se stessi sputando anche l'anima; tutti gli organi del mio corpo sono contratti dal dolore; avrei preferito che la causa del mio rimettere fosse stato l'alcool...
In quel preciso momento, si affaccia alla porta del bagno mia madre...
Mamma: Tutto bene, tesoro?
Jack: Oh si, alla grande...-fingo un mezzo sorriso dopo essermi ripulito la bocca.
Jack: Sai, non so se sia stata una buona o cattiva idea far entrare Ellie...-rifletto ad alta voce.
Mamma: Di cosa stai parlando?
Jack: Lascia stare...-mi faccio spazio sorpassandola e, a passo svelto ma ancora tremolante, mi dirigo nella mia stanza e chiudo la porta.
Pieno di domande e privo di risposte, mi lascio cadere sul letto, con le mani che si spostano freneticamente dai capelli al viso.
Come è mai potuto accadere? Come ho potuto fare una cosa del genere ad Alessia? È stata sicuramente colpa dell'alcool, non c'è altra spiegazione. Con quali parole mi giustificherò davanti alla mia ragazza? Con quale coraggio la guarderò ancora negli occhi o la terrò per mano? Cazzo, sono fottuto! Dovrei prendere al più presto una decisione, ma non sono abbastanza lucido per farlo. Mi sento una merda... Io sono una merda!!
Mi stendo completamente, perdendo qualche minuto a contemplare il soffitto come se le risposte si trovassero stampate lì.
"Con calma, Jack. Respira. Chiudi gli occhi e rifletti. Trova un modo per uscirne indenne."-sento la voce della mia coscienza rimbombarmi nelle orecchie.
Ci sono! Quello che è successo l'altra notte con la mia ex è stato solo un enorme errore, conseguenza dell'aver bevuto troppo; Alessia non dovrà mai sapere: non permetterò a niente e nessuno di interferire con la nostra meravigliosa relazione... Anche se riconosco le mie colpe... Io amo la mia fidanzata e non voglio perderla.
Mi alzo di scatto come se avessi appena preso una scossa... Ora so cosa fare: devo andare immediatamente a casa di Alessia e assicurarmi che lei non sospetti di niente; per il resto non dovrò far altro che comportarmi come se fosse tutto normale e stare molto attento ai messaggi e alle chiamate in entrata.
Mi cambio i vestiti cercando di assumere un aspetto quanto meno decente e presentabile; scendo al piano di sotto per spiegare nel minor tempo possibile a mia madre che non farò colazione perché dovrò recarmi a breve ad un appuntamento ed esco di casa. Dopo nemmeno una decina di minuti, arrivo a destinazione. Respiro profondamente, cerco di mascherare la mia ansia, prendo coraggio e suono il campanello. Ad aprirmi la porta, però, non è Alessia, come invece mi aspettavo, ma sua madre, la quale mi avvisa che sua figlia si trova in casa ma sta ancora dormendo a causa della sbronza della sera precedente...
Mamma di Alessia: Se vuoi, intanto, puoi accomodarti e aspettare che si svegli...
Jack: Certo, grazie signora.
Mi siedo rigidamente in un angoletto del divano nel soggiorno, a testa bassa mentre osservo le dita delle mie mani sudate intrecciarsi nervosamente. Continuo a formulare e a scartare pensieri sui diversi modi possibili per cominciare un discorso senza sembrare ridicolo o colpevole... Se continuo così finirà per scoppiarmi la testa!! Basta! Sono sicuro che, quando arriverà il  momento, qualcosa da dire mi verrà...
Dopo un tempo che mi è sembrato infinito, sento un rumore di passi farsi sempre più vicino. Mi volto ed è lei...
Alessia: Buongiorno...-esordisce dopo un leggero sbadiglio. Indossa solo una vecchia felpa malridotta che si intona perfettamente con il trucco sciolto e i capelli scompigliati tipici di chi, dopo una notte brava, si sia appena svegliata. Un insieme di imperfezioni che fanno di lei l'ottava meraviglia...
Jack: Anche tu reduce da una nottataccia?
Alessia: Il problema non è mai la notte, ma la mattina dopo! Pensa: mi sono addormentata nel bel mezzo della festa, su uno di quei divanetti vicino l'ingresso, ed è stata Giulia con l'aiuto di qualche altra amica a riportarmi a casa... Forse ho esagerato un po'...
Jack: Forse eh...?
Scoppiamo entrambi a ridere.
Alessia: Come mai sei venuto? Volevi dirmi qualcosa?
Inizio a tremare; sento che le gambe potrebbero cedere da un momento all'altro...
Jack: Si... Cioè no... Volevo solo assicurarmi che tu stessi bene. E poi...
Alessia: Si?
Jack: Tu... ricordi qualcosa dell'altra sera?-chiedo titubante.
Alessia: Non molto... Ricordo solo che, ad un certo punto, non ti ho più visto...
Jack: Ah... E sai dove io sia stato?
Alessia: Me lo stai chiedendo perché tu non te lo ricordi?
Jack: No no... Così... tanto per sapere...
Alessia: Beh no, non lo so... E anche se lo sapessi, devo averlo cancellato: te l'ho detto, non ricordo quasi niente.
Tiro un sospiro di sollievo.
Alessia: Comunque... Ti va di uscire stasera? Magari chiamiamo anche gli altri Perdenti...? Che ne dici?
Jack: Certo. Lo sai che per questo genere di cose io sono sempre disponibile. Vado a darmi una vera sistemata, metto qualcosa nello stomaco e ci vediamo ok?
Alessia: Ti aspetto.
Mi accompagna alla porta e, sulla soglia, ci baciamo. Solo in questo momento mi rendo conto di quanto sia grande la paura che ho di perderla... Il terrore di non poter più assaporare i suoi baci mi fa raggelare il sangue. Le metto una mano sul fianco per stringerla più a me e, con l'altra, le accarezzo la guancia. Sembra un bacio d'addio e, d'ora in poi, tutti quelli che le darò lo saranno.
Torno a casa e, nonostante i numerosi sensi di colpa gravino sulla mia coscienza generandomi una sensazione di oppressione, mi reputo abbastanza fortunato... Almeno per il momento... 

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