Immagina Jack Dylan Grazer (Parte 3) ❤️🍸

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⚠️Warning: questo capitolo è un immagina personalizzato su richiesta di Grazer_Mylove. Spero che sia di tuo e vostro gradimento e buona lettura a tutti!!⚠️

Jack's pov:
Sono fottuto. È arrivato il momento che più temevo, che mai avrei voluto affrontare e che, per un istante, ho creduto fosse sepolto: quello in cui, mio malgrado, mi ritrovo a dover fare i conti con la mia coscienza e le responsabilità ad essa correlate: entrambi sono aspetti che si rispecchiano nella prosopopea di Alessia. 
Mi sento come se Ellie mi avesse strappato il cuore ed ora lo stia stringendo pian piano sempre di più, nel suo pugno dominatore di anime. Faccio scorrere le mani tra i ricci capelli e poi giù per il viso: occhi, naso, bocca e guance bagnati da un freddo sudore...
In un primo momento rimango paralizzato sulla soglia, incapace di guardare negli occhi colei che mi donò tanto amore senza pretendere nulla in cambio; un attimo dopo, pervaso da una scarica di adrenalina, scatto rapidamente in avanti facendomi spazio nell'atrio di casa, fino a quando, senza avere più il controllo delle mie gambe, giungo nel soggiorno. Ho bisogno di sedermi... Mi accomodo sgraziatamente sul divano, con i gomiti appoggiati sulle gambe aperte e la faccia nascosta tra le mani.
Devo riflettere, organizzare un discorso, giustificarmi... 
Cosa potrei mai dirle di sensato? Ha tutte le ragioni di questo mondo per odiarmi: io stesso non mi sopporto! Con quali parole ho intenzione di giustificare il mio comportamento scellerato? Ammesso che esista realmente una scusa...
Alessia: Cosa ti fa pensare che io ti voglia ancora dentro casa mia?-domanda con tono alterato. Non fa altro che camminare nervosamente avanti e indietro per la stanza, fermandosi solo di tanto in tanto, in posizione eretta e con le mani poste sui fianchi, ad osservarmi in attesa di una qualsiasi mia mossa. Sono io il coglione immaturo... Lei è sempre la stessa: troppo orgogliosa per mostrare anche solo una lacrima.
Jack: Ti devo parlare... So che avrei dovuto farlo prima ma...
Alessia: Cosa ti fa pensare che io voglia parlare con te?
Jack: Lascia che io mi giustifichi per quello che...
Alessia: Cosa? Adesso vorresti anche giustificarti??! A me sembra tutto fin troppo chiaro!
Jack: Ti prego, lasciami spiegare. Ascolta quello che ho da dirti e poi sarai libera di giudicare... Ma, ti prego, aspetta. Quella sera abbiamo tutti esagerato con l'alcool, specialmente io. Vorrei tanto poter ricordare qualche dettaglio, qualsiasi cosa che mi abbia indotto a farlo... Ma non ci riesco, scusa. Non so davvero come sia potuto succedere: forse qualcuno ha appositamente messo qualcosa nei miei drink oppure...
Alessia: Basta così...
Jack: Ti giuro che se potessi tornare indietro, io nemmeno ci andrei a quella stupida festa. 
Alessia: Basta...
Jack: ...Perché io amo te e soltanto te. Non voglio perderti: nulla avrà più un senso se non ci sei tu... Privarmi del tuo amore sarebbe come se mi togliessero l'ossigeno e...
Alessia: HO DETTO CHE NON VOGLIO PIÙ SENTIRTI!!-urla, accompagnando questa sua sentenza da un sonoro schiaffo che mi fa girare la testa di lato.
Porto una mano al volto: sento il fuoco vivo ardermi sulla guancia sinistra. 
Non appena mi rigiro a guardarla, per la prima volta, la vedo piangere: infinite gocce salate le bagnano il viso candido, leggermente arrossato di rabbia sulle gote. 
Jack: Ti prego, non fare così...
Alessia: Ah quindi adesso sarei io quella che sta esagerando??
Jack: Io non ho detto che...
Alessia: No, adesso ascolta tu! Io non ho molti ricordi di quella sera, ma so di per certo che, ad un certo punto, ti ho perso di vista e non ti sei fatto più vedere. Tu mi hai raccontato solo un mucchio di cazzate e io non mi fido più di te: conoscendoti, sono pronta a scommettere che tu non abbia bevuto altro se non una semplice Coca-Cola. La verità è che tu ami ancora la tua ex e noi due abbiamo solo perso tempo... Anzi, io ho perso tempo.
Jack: Come puoi dire una cosa del genere? Non appena ho saputo dell'esistenza di quel video compromettente, il mio primo pensiero è stato che tu, per nessun motivo al mondo, avresti dovuto sapere la verità: ti avrebbe solo fatto soffrire. Anche quando Ellie mi minacciava, io l'assecondavo solo ed esclusivamente per amor tuo, affinché tu non fossi a conoscenza di nulla. 
Alessia: Bene bene bene... Adesso si spiegano anche tutte quelle stupide scuse, di cui io ho sempre dubitato proprio per la loro ridicolezza, per quegli appuntamenti mancati. Sai chi ragiona secondo questa logica? Chi ha la coscienza sporca!! E la tua è tra le più malsane che si trovino in circolazione! 
Jack: Amore, io...
Alessia: NON CHIAMARMI AMORE!! Non esiste più un "noi due"... È finita. Adesso esci da questa casa e non farti più vedere...
Mi cade il mondo addosso: sento il suo peso sulla testa, sulle spalle ma, soprattutto, lo sento gravarmi sul petto, dalla parte del cuore. Lo stesso mondo in cui non avevo mai smesso di credere, nemmeno per un secondo; quello che ho cercato di tenere in piedi fino all'ultimo; lo stesso che mi abbracciava e mi teneva al caldo...che mi faceva sembrare tutto un sogno...che mi faceva sentire al sicuro, protetto, a casa... Ora è a terra, frantumato in mille pezzi. Forse non è mai esistito; forse era tutto nella mia testa; forse era tutto una bellissima illusione. Forse...
Mi sento debole, stanco... Le gambe sembrano non reggere più il peso del mio corpo, le braccia diventano molli, la testa sta per scoppiarmi e gli occhi si gonfiano di lacrime, annebbiandomi la vista. Con il morale a terra e un filo di voce, le chiedo...
Jack: Ora che farai?
Alessia: Non lo so...-risponde distrattamente, accendendosi una sigaretta.
Alessia: Probabilmente farò le valigie e andrò a passare il resto dell'estate dai miei zii: qui non ci voglio stare... Non ho più nulla che mi leghi a questo posto. Ho bisogno di cambiare aria e, anche avere a che fare con gli altri Perdenti, non mi farebbe del bene. 
Jack: Dove andrai? Chi ti farà compagnia? Con chi...?
Alessia: Queste non sono cose che ti riguardano... Non più. Te lo ripeto: vattene!!
Jack: Alessia, io...
Alessia: VATTENE!!-urla. 
Sepolte anche le ultime speranze, mi avvio lentamente verso l'uscita. Apro il portone... Una voce, dentro di me, mi suggerisce di non voltarmi a guardare per un'ultima volta: sarebbe un'inutile sofferenza. Ma poi mi ricordo che gioia e dolore sono due facce della stessa medaglia e che, con lei, hanno lo stesso sapore. Mi giro e, attraverso quella piccolissima fessura, la intravedo: è seduta su una sedia con le ginocchia al petto e, anche se convinta di non essere osservata, aspira un'altra boccata di fumo per trattenere i singhiozzi del pianto. Chiudo silenziosamente la porta e ripercorro i miei passi. 
Come il viandante errante che ha voluto a tutti i costi giocare a dadi con il destino perdendo quel poco che gli rimaneva, sotto la pioggia, solo e senza meta, così io, sconfortato e svuotato, mi accingo a tornare a casa. 
Sto percorrendo il vialetto nel mio giardino, quando sento i passi di qualcuno avvicinarmisi frettolosamente e delle voci chiamarmi per nome: sono i Perdenti...
Finn: Jack aspetta...-ansima, piegandosi in due per l'affanno, così come gli altri.
Jack: Ragazzi, che succede?
Finn: Dobbiamo parlarti.
Jack: Veramente io...-cerco di inventarmi una scusa per congedarli; ma poi penso che mi farebbe bene avere qualcuno con cui sfogarmi.
Jack: Va bene, entriamo.
Dal tono di voce di Finn, sembra che si tratti di una cosa urgente; pertanto, li faccio accomodare direttamente in camera mia e offro loro qualcosa di rinfrescante, che sia di refrigerio dopo la corsa che hanno fatto per raggiungermi.
Jack: Allora? Cosa volevate dirmi?
Finn: Sappiamo tutto.
Jack: Di cosa state parlando?-domando, sperando invano che non riguardi la cazzata fatta con Ellie.
Finn: Del video hard: Ellie lo ha condiviso con tutta la scuola, blaterando di un vostro possibile ritorno insieme.
Merda!! Questa volta la ammazzo... Ogni volta che sono convinto di aver toccato il fondo, mi rendo conto di averlo raschiato e superato ancora di più.
Jack: Ascoltate, è già stata una giornata difficile per me: Alessia ha scoperto tutto e mi ha lasciato...
Finn: Jack...
Jack: Se siete venuti fin qui per farmi la predica e dirmi che ho sbagliato o, peggio ancora ma giusto, che sono uno stronzo e una merda...
Jaeden: Jack...
Jack: Beh, lo so benissimo!! Perciò, quella è la porta...
Wyatt: Jack...
Jack: Io vorrei rimanere un po' da solo ad elaborare la sofferenza e...
Tutti in coro: JACK!!!
Jack: Che succede? Ho detto qualcosa che non va?
Finn: Praticamente tutto, amico. Noi siamo qui proprio per farti aprire gli occhi e non lasciarti ingannare da una lurida sgualdrina e un puttaniere!!
Jack: Che state dicendo?-domando confuso.
Jaeden: Amico, se tu avessi guardato più volte e più attentamente quel fottutissimo video, avresti sicuramente capito, senza il nostro aiuto, che quello non sei tu!! E non si tratta di un'ipotesi, ma di una certezza matematica oltre che per tutta una serie di motivi.
Devo ammettere che, quanto sia stato appena affermato, mi ha stordito parecchio. Ma, d'altra parte, è anche vero che, dentro di me, si è appena riaccesa la luce della speranza. Ho troppe domande...credo di stare per esplodere. Una sola cosa è certa: devo andare fino in fondo alla questione... Devo capire!
Jack: In che senso non sono io? Allora come hanno fatto gli altri a riconoscermi? Il video non mente...
Finn: Nessuno ha fatto il tuo nome guardando il video...a parte quella stronza della tua ex che ti ha voluto incastrare. Però, una cosa giusta l'hai detta: il video non mente. 
Wyatt: L'unica colpa che ti si possa realmente attribuire è che quella sera tu hai bevuto decisamente troppo. Ma noi no: noi eravamo e siamo tutt'ora lucidissimi. Ci ricordiamo tutto e siamo pronti a ricomporre anche i tuoi frammenti.
Finn: Procediamo con ordine: siamo andati alla festa tutti insieme; per tutto il resto della serata sei sempre stato in nostra compagnia e, alla fine, eri talmente ubriaco che non riuscivi nemmeno a camminare, ragione per la quale siamo stati sempre noi a doverti riportare a casa in braccio. Questo è il resoconto di come si sono svolti i fatti in ordine cronologico, nonché la prima motivazione che giustifica il fatto che non puoi essere stato tu a scoparti Ellie. Invece, per quanto riguarda la registrazione, ti sei accorto che il ragazzo appare sempre e solo di schiena? E ti sei chiesto il motivo? E questa sarebbe la seconda motivazione... Terza ed ultima prova: va bene che la situazione sia abbastanza "movimentata", ma se avessi guardato più attentamente, avresti sicuramente notato che questo tipo, poco sotto i capelli, più o meno all'altezza della nuca, possiede un tatuaggio. E, come tutti noi ben sappiamo, tu non hai tatuaggi! Ti basta questa argomentazione o andiamo avanti?
Mi sento come un bambino appena nato: la prima boccata d'aria che inonda di ossigeno i polmoni dopo tanto tempo passato rinchiuso in una buia prigione. Ancora non riesco a credere alle mie orecchie... Come ho fatto ad essere così stupido? Mi viene da piangere: dopo le ultime parole di Finn, libero la fontana che è in me e, contemporaneamente, sorrido, rido, urlo di gioia, esulto, salto, corro e ballo come un matto. Piuttosto che essere normale, ho sempre scelto di essere felice e si sa che, per essere felici, bisogna anche essere e fare cose da pazzi.
Il mio primo pensiero va ad Alessia: anche lei ha il diritto di sapere la verità. Ma, questa volta, non sarò da solo... Ci saranno anche gli altri a testimoniare la mia innocenza. 
Ma... Un momento!! Non sarebbe ancora meglio se a confessare davanti a tutti, Alessia compresa, ci fosse anche il diretto interessato? Certo! Anzi, ora che ci penso sarebbe anche un  modo per ottenere la mia vendetta... Servirebbe solo un capro espiatorio per farlo cadere nella trappola...
Jack: Mi sbaglio o il puttaniere di cui si sta parlando è Aidan Gallagher?
Jaeden: Non ti sbagli.
Jack: D'accordo. Io ho un solo obiettivo: riavere Alessia, a qualsiasi costo. Ma lei ha deciso di partire...e noi, ovviamente, la fermeremo. Lei non si fida più di me, ma stavolta ascolterà voi e non solo... Ci sarà anche la testimonianza di Aidan...
Finn: Cosa vuoi fare?
Jack: Andiamo da lui e, se non si riesce a convincerlo con le buone, passiamo al ricatto. Tanto, sappiamo tutti qual è il suo punto debole...
Abbiamo il tempo contato. Scattiamo tutti in piedi e iniziamo a correre: ci precipitiamo fuori, in strada, senza perdere tempo e senza badare alla fatica o alla stanchezza. La posta in gioco è alta. 
Dopo aver percorso strade, stradine e vicoli, atteso ai semafori e girato svariati angoli, arriviamo affannati a casa Gallagher, di solito adibita per le feste ma, stavolta, stranamente sobria. Bussiamo con vigore alla porta e, dopo qualche istante, viene ad aprirci direttamente Aidan, mettendo in mostra tutta la sua magnificenza: vestaglia di seta nera e pantofole con pellicciotto...
Aidan: Wow, quanta fretta... Non sapevo di essere uno spettacolo anche la mattina appena sveglio...
Finn: Facci entrare: dobbiamo affrontare un argomento serio.
Aidan: Prego...-ci invita con una mano, facendosi di lato.
Ci fa strada fino al soggiorno, dove si siede comodamente sull'ampio divano e spronandoci a fare altrettanto...
Aidan: Posso offrirvi qualcosa da bere?
Jack: No grazie-rispondo seccato-ma puoi esserci d'aiuto in un altro modo...
Aidan: E cioè...?
Jack: So tutto: sei stato tu a scoparti Ellie, non io. Per colpa vostra, stamattina mi sono lasciato con la ragazza che amo davvero. Adesso lei vuole andarsene e tu, con la tua testimonianza e la nostra, mi aiuterai a farla restare.
Aidan: Complimenti. Ci siete arrivati finalmente... Ed io cosa ci guadagnerei in tutto questo?
Jack: Quelli come te non meritano niente: ma non ti basta quello che già mi hai tolto?
Aidan: Mi dispiace, ma io non muovo un dito senza incentivo... E anche se andaste in giro a dire che il ragazzo del video sono io, mi fareste solo della buona pubblicità: vi assicuro che mai nessuna è rimasta delusa dalle mie "prestazioni".
Jack: Hai ragione. Ma quante ragazze sarebbero ancora disposte a venire a letto con te se venissero a sapere della sifilide? Basterebbe far circolare la sola voce per far nascere in loro il dubbio e allontanarle da te. Ti ritroveresti solo... Ma se va bene a te, allora ok. Ci vediamo in giro...-mi volto, facendo per andarmene ma la sua voce grave mi blocca...
Aidan: Aspetta!! Mi hai convinto... Che devo fare?
Sorrido maliziosamente e mi rigiro per guardarlo negli occhi...
Jack: Ecco il piano: ci vedremo stasera alla stazione dei pullman...

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