Ian
Fa freddo.
Adesso mi alzo e chiudo la finestra.
Ma il mio corpo rimane immobile sotto il tocco freddo dell'aria.
Sono pervaso dai brividi, ma non accenno a spostarmi dalla corrente.
Invece rimango ad aspettare.
Aspetto pazientemente fino a quando i miei arti non cedono al peso del gelo, irrigidendosi.
Essere esposto in questo modo ad una forza che non posso controllare è inaspettatamente piacevole.
Ed è un ottimo modo per tenere la mente occupata. È l'unica cosa a cui riesco a pensare.
Freddo. Finestra. Alzarmi.
Ogni parte del mio cervello è occupata a gestire il problema, o almeno, mi piace credere che sia così.
Anche se non è logico.
Del resto, non lo è nemmeno congelare davanti una finestra.Mentre la corrente risale lungo il mio braccio, diretta al petto, i miei occhi non si schiodano dal soffitto. Non faccio niente per contrastarla.
Mi prenderò un raffreddore.
È così stupido.
Non riuscirò mai a dormire in questo modo. Ammesso che sia quello che voglio.
C'è sempre stata una parte di me attratta da questa sensazione: la sofferenza.
Che sia inflitta o percepita, è sempre un'esperienza interessante. E oggi ne sono stato travolto.
La ritrovavo ovunque.
Ogni ragazzo che si è messo in fila per poter rivivere un ricordo ne era posseduto. Ed erano tutti alla ricerca di un modo per liberarsene, venivano da me, come se io avessi la risposta.
Perché sappiamo provocare sofferenza se poi non conosciamo la soluzione?
Dove abbiamo imparato?
Io, dove ho imparato?
È semplicemente bastato studiare le reazioni umane e il loro modo di agire, o bisogna sperimentarla come vittima?
Ho frugato nella testa dei miei compagni in cerca dell'origine di questa sensazione, senza ottimi risultati.Ho visto con i loro occhi, ho respirato con i loro stessi polmoni e ricordato episodi ed eventi come se fossero tutti miei.
Ho dissotterrato pensieri che loro non sapevano nemmeno dove fossero nascosti.Si sono disposti uno dietro l'altro, con un rigore militare che probabilmente si porteranno dietro per tutta la vita.
L'aria era pesante, carica di aspettativa ed emozione, completamente diversa da ora: non riesco a trovare nulla di tutto questo nella mia solitudine, solo i miei sussurri ghiacciati.Non so come io sia riuscito a farcela.
Non mi sono mai spinto così oltre.
Quaranta persone manipolate nel giro di qualche ora.
Un brivido mi attraversa la schiena, sbloccando i muscoli dal gelo.
Il freddo serve per ricordarmi della mia dimensione corporea.
Provo a muovere le dita, ma sembrano pesanti come blocchi di marmo.
Mi costringono a rimanere ancorato alla realtà, senza la speranza di poter scappare. Posso rivivere quello che ho visto questo pomeriggio senza perdermici dentro.Chiudo gli occhi poco prima di avvertire i piedi sfregare tra loro per allontanare la brezza ghiacciata.
Secondo i miei calcoli ho appena quindici minuti prima di rischiare di compromettere la mia salute.
Mi basteranno.
Con un respiro profondo mi immergo nel passato, portando l'orologio indietro di qualche ora.Mi rivedo seduto in modo scomposto, in attesa che l'effetto delle medicine faccia il suo corso. Drew mi ha costretto a prendere qualcosa per il mal di testa, e forse adesso con questa messinscena, sto solo cercando di recuperare il dolore che mi è stato sottratto con una sola pillola.
Cerco di riprendermi quello che è mio.
Ho ceduto solo perché sapevo che non sarei riuscito a mantenere la mia promessa altrimenti, e un leader che non mantiene la parola non ha una lunga reggenza.
Al momento una spaccatura interna è l'ultima cosa di cui ho bisogno.Il mio gemello era rimasto in disparte, per nulla interessato a partecipare, ma nemmeno disposto ad allontanarsi. Durante la nostra chiacchierata in privato, si era autoaffidato il ruolo di controllore e ancora non sembrava cedere.
Sebbene gli avessi assicurato di non manipolarlo mai più, sotto il suo consenso avrei potuto ricompensare anche lui attraverso i ricordi.
In risposta ho ricevuto un movimento del capo incerto, quasi imbarazzato.
E non posso far a meno di essere sempre più curioso su quello che mi voleva rivelare in corridoio.
Ma ho promesso di rispettare i suoi tempi, e le promesse tra fratelli valgono quanto quelle necessarie a mantenere l'ordine sociale.
Se non addirittura di più.
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Progetto 27|| Broken Soul
Science Fiction[Terzo libro della trilogia "Progetto 27"] La nostra anima è ancora intatta dopo tutto questo? Per quanto ancora durerà? Come facciamo a tenere ogni pezzo insieme? Tutti temiamo un brutto finale.