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Nonostante ci sia un disclaimer all'inizio del libro, mi sento in dovere di precisare che non è mia intenzione promuovere relazioni violente o malate. Di conseguenza vi prego di prendere con le pinze quanto vi è scritto.Alexa
Se c'è una cosa che tutti sapevamo era che in palestra non si entrava mai da soli.
Nessuno voleva rischiare di essere il primo e rimanere solo con Cox, al tempo stesso però nessuno osava presentarsi in ritardo.
Prima di oltrepassare la soglia si aspettavano almeno altre dieci persone.
E una decina di ragazzini che corrono per i corridoi per non arrivare in ritardo creano un notevole trambusto.
Sufficiente da interrompere il legame che io e Jason eravamo sul punto di esplorare.
Che peccato.
Mi ero già preparata ad un bacio che avrei dovuto ricambiare nel modo più convincente possibile.
Non è come dire una bugia, il corpo va educato a mentire.
E io ho costretto le mie mani a percorrere i suoi pettorali con delicatezza, usando solo la punta delle unghie.
Ho forzato le mie gambe a tremare e i miei occhi a desiderarlo.
Potrebbero piombare qui dentro da un momento all'altro.
Eppure nessuno dei due ha intenzione di cedere: lui continua a pressarmi al muro e il mio cuore gli va incontro.
So che non riesce più a resistere, non prova nemmeno a nasconderlo.
Se non pongo una fine a tutto questo, si concluderà con uno stallo.
E io voglio vincere.Lascio che un sorriso si faccia strada sul mio volto, mutando completamente il mio ruolo.
Appoggio il palmo sulla sua guancia, come se volessi baciarlo, invece le mie labbra si posano sul suo orecchio.
-Sarà per un'altra volta- accarezzo i suoi capelli biondi aspettando che la sua presa ceda e mi lasci andare.
Sobbalzo quando stringe i miei fianchi in una morsa peggiore della precedente, le sue dita affondano nella mia carne, quasi volendola strappare.
-Quando- si ferma.
Lo guardo mentre cerca di trovare le parole, o la stessa forza per pronunciarle.
Fa un respiro profondo.
Il suo petto si gonfia e schiaccia con prepotenza il mio: una sua boccata d'aria ne ruba una a me.
-Quando ci rivediamo?- osservo la sua lingua inumidire il labbro inferiore, quasi assaporando questo momento.
O pregustando il futuro.
-Sul serio? Fino a qualche minuto fa volevi uccidermi- ribatto sorridendo, il mio tono dovrebbe essere scherzoso, ma entrambi sappiamo che in realtà sto tirando una corda che rischia di spezzarsi tra le mie mani.
Per un istante avrebbe voluto sul serio uccidermi.
-Non ti preoccupare, voglio ancora farlo- mormora spostandomi una ciocca dietro l'orecchio, il suo tono rimane tranquillo, troppo limpido per parole così sporche.
Sta cercando di spaventarmi.
Di nuovo.
Eppure se chiudo gli occhi posso sentire una parte di lui supplicarmi di non andare, di non lasciarlo solo.
E la vittima che sono stata ne è incuriosita, impaziente di fargli assaggiare la stessa sofferenza che ho provato in questi anni.
-Ah sì? E che farai? Mi strozzerai? Mi picchierai fino a farmi svenire? Abuserai di me prima o dopo?- sussurro con altrettanta serietà.
Non avrei mai immaginato di avere il coraggio di dire qualcosa del genere, di certo non guardandolo negli occhi per tutto il tempo, pesando ogni singola parola.
Non stiamo scherzando, non lo abbiamo mai fatto.
In questo momento può vedere nella sua testa ogni scena che gli ho descritto, può solo immaginare quanto potrebbe essere piacevole farmi tutto questo.
E non riesco a capire che cosa lo freni, conosco bene la sua natura.
La violenza è l'unico linguaggio che comprende, e sono così disperata da abbassarmi al suo livello.
Vuole solo farmi del male.-Oh, Alexa. Sai che non dovresti provocarmi, sei solo una ragazzina.- mi accarezza la guancia quasi con affetto, come se improvvisamente fossi diventata delicata, come se i lividi sui polsi e sul fianco non fossero più importanti.
-Allora perché vuoi questa ragazzina più di qualsiasi altra cosa al mondo?- sollevo le sopracciglia, sfidandolo.
Vorrei ricordargli che ho vent'anni, non quindici, ma la nostra differenza di età accentua il suo potere su di me, ora che non è più il mio istruttore.
E dimostrarmi quanto io sia piccola e fragile rispetto a lui è una sensazione impagabile.
-Se io ti volessi, non saremmo qui a parlarne.-
Sbuffo, quasi divertita, come se non sentissi la sua erezione premermi tra le cosce.
-Va bene, quindi posso andare- mi basta solo provare a divincolarmi per ricevere uno strattone abbastanza brusco da scoraggiare ogni altro tentativo.
Il mio corpo uscirà da questa conversazione a pezzi.
E se sarò fortunata, alla fine di tutto questo sarà lui a curarmi le ferite.
È una follia.
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Progetto 27|| Broken Soul
Science Fiction[Terzo libro della trilogia "Progetto 27"] La nostra anima è ancora intatta dopo tutto questo? Per quanto ancora durerà? Come facciamo a tenere ogni pezzo insieme? Tutti temiamo un brutto finale.